[07/02/2013] News

La macelleria degli elefanti nel Gabon: sterminati 11.100 pachidermi in meno di 10 anni

Nel 2012 in Africa uccisi 31.800 elefanti

La popolazione di elefanti di foresta del Parc national de Minkébé in Gabon è stata decimata dai
bracconieri di avorio: dal 2004 sono stati uccisi circa 11.100 elefanti,  e probabilmente la gran parte
è stata sterminata negli ultimi 5 anni.

Il Gabon non è un Paese grande ma è ricoperto dal
13% delle foreste tropicali di tutto il continente africano e si pensa che ospiti la metà della
popolazione mondiale degli elefanti di foresta: circa 40.000 esemplari. Gli elefanti di foresta sono più
piccoli degli elefanti di savana, ma le loro zanne, lunghe, dritte e dure, sono molto ricercate dai
trafficanti di avorio.

L'allarme sulla strage di elefanti è stato lanciato dalla  Wildlife
conservation society (Wcs) e dal Wwf che hanno condotto un'indagine insieme finanziata dall'Agence
nationale des parcs nationaux (Anpn) del Gabon dal programma Monitoring the Illegal Killing of
Elephants (Mike) della Cites e dall' United States Fish and Wildlife Service. Cristián Samper,
presidente della Wcs ha detto che «Questa triste notizia dal Gabon conferma che senza un impegno
globale, le grandi popolazioni di elefanti diventeranno presto un ricordo del passato. Siamo convinti
che gli elefanti possono ancora essere salvati, ma solo se le nazioni aumenteranno notevolmente i
loro sforzi per fermare il bracconaggio, eliminando il commercio illegale di avorio attraverso una
migliore applicazione delle leggi ed una riduzione della domanda».

Fino a poco tempo in
Gabon i branchi di elefanti erano meno attaccati dai bracconieri che nel resto dell'Africa, dove,
secondo la Born free foundation, nel 2012 sono stati abbattuti 31.800 pachidermi, ma l'Anpn del
Gabon aveva registrato un piccolo aumento del bracconaggio negli ultimi anni, compreso un
massacro di 27 elefanti nel 2011 in una zona protetta appena fuori della capitale Libreville. Nel
giugno 2011, si è registrato un aumento significativo dell'attività umana nel Parc national de Minkébé
 e nella sua zona cuscinetto. Un piccolo campo di 300 cercatori d'oro artigianali era presto diventato
una cittadina di 5.000 minatori abusivi, bracconieri e trafficanti di droga. L'Ente parco stima che ogni
giorno nell'area vengano uccisi da 50 a 100 elefanti per soddisfare l'aumento della domanda di
avorio nell'estremo oriente asiatico.

Il Gabon ha intensificato gli sforzi anti-bracconaggio
sequestrando 20 zanne a Libreville e arrestando bracconieri che erano entrati illegalmente nel Paese
dal vicino Camerun. I ranger del Parc national de Minkébé  recentemente hanno sostenuto una vera
e propria battaglia con i bracconieri armati dopo aver arrestato due individui che trasportano 6
 zanne.

Il presidente del Gabon, il discusso Ali Bongo Ondimba, ha annunciato che il Gabon
approverà una una nuova legislazione per dissuadere ulteriormente i bracconieri di avorio,
aumentando ad un minimo di 3 anni il carcere per i bracconieri avorio e a 15 anni per il
bracconaggio e il traffico di avorio nel quale è coinvolta la criminalità organizzata. Intervenendo ad
una riunione del governo gabonese, il Presidente ha chiesto «Con urgenza un intervento deciso e
coordinato e deciso per questa emergenza nazionale da parte di tutti i servizi di sicurezza e di
gestione della fauna selvatica». Il Gabon istituirà un Centre national pour la protection des
ressources sotto l'egida del ministero della Difesa, per mettere insieme tutte le agenzie e le
amministrazioni interessate dell'ordine pubblico e delle risorse naturali, «Con un mandato chiaro per
rinforzare la gestione della governance delle risorse naturali e per eliminare la  corruzione che è
invariabilmente legata al crimine contro la fauna selvatica», dice il governo di Libreville, che non è
certo un esempio di onestà e trasparenza...

Lee White, capo dell'Anpn, ha sottolineato:
«Negli ultimi tre anni abbiamo dispiegato altri 400 dipendenti nei parchi, 120 soldati e 30 gendarmi
nella nostra lotta per fermare l'uccisione illegale di elefanti per il commercio del mercato nero
avorio. Nonostante i nostri sforzi continuiamo a perdere ogni giorno gli elefanti. Se non
capovolgiamo la situazione in fretta il futuro dell'elefante in Africa è segnato. Questi nuovi risultati
mostrano crudamente quanto drammatica sia diventata la situazione. Le nostre azioni nel prossimo
decennio dovrà stabilire se questa specie simbolo dell'Africa sopravvivrà».

Richard
Ruggiero, a capo della sSezione Near East, South Asia and Africa, division of international
Conservation, U.S. Fish & Wildlife Service, ha detto: «Stiamo lavorando a stretto contatto con le
autorità del Gabon, che stanno dimostrando una vera leadership, ma questo è un problema globale
e richiede una soluzione globale». Ma Mike Fay, un esloratore della Wcs che nel 2002 ha svolto un
ruolo cruciale nel convincere il defunto presidente del Gabon Omar Bongo Ondimba (padre
dell'attuale presidente) a creare una rete di 13 parchi nazionali, ammette con amarezza che «Gli
sforzi di conservazione nella regione di Minkebe non sono riusciti a reagire alla pressione crescente
del bracconaggio dell'avorio, con risultati tragici. Abbiamo bisogno di ripensare il modo di fare
business e di agire con decisione se vogliamo salvare l'elefante».

Bas Huijbregts, direttore
della campagna del Wwf in Africa centrale per la lotta al traffico illegale di specie selvatiche,
conclude: «Per smantellare queste reti criminali internazionali è indispensabile la collaborazione
internazionale degli organismi incaricati dell'applicazione della legge. Se non vogliamo perdere gli
ultimi elefanti presenti in Africa centrale, il commercio d'avorio deve essere trattato come un crimine
grave che corrompe i governi e danneggia seriamente le prospettive nazionali di sviluppo in termini
di economia e di sicurezza». 

Torna all'archivio