[07/02/2013] News

Politica estera: i candidati da che parte stanno? Un appello alla politica perché faccia scelte di pace

Le associazioni Ilaria Alpi, Afghana e 46mo Parallelo - Atlante delle guerre e dei conflitti,  hanno presentato l'appello "Politica estera - Da che parte stare" indirizzato alle coalizioni, ai partiti ed ai candidati che si presentano alle elezioni del 24 e 25 febbraio. L'appello è già stato sottoscritto da: Tavola della Pace, Arci, Arcs, Lettera 22, Amani, Cipsi, Educaid, Voglio vivere Onlus, Beati costruttori di pace, Terra del Fuoco, Koinonia, Legambiente ed Aam Terranuova edizioni

Le adesioni e le risposte di partiti, liste, movimenti e candidati devono essere inviate a dacheparte@gmail.com 

Ecco il testo dell'appello:

E' stata presentata recentemente la quarta edizione dell'Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo. Nella discussione emersa abbiamo scelto di interpellare, in occasione delle prossime elezioni (importanti come mai per il nostro Paese e per il suo ruolo nel mondo), le forze politiche su alcune scelte che ci sembrano all'ordine del giorno e che riguardano in particolare l'art.11 della nostra Costituzione il cui attacco è inequivocabile: "l'Italia ripudia la guerra..."

I partiti e le coalizioni che si presentano alle elezioni del 24/25 febbraio 2013 mostrano, nei programmi proposti agli elettori, carenze e vuoti per ciò che riguarda la politica estera. Non chiariscono cosa intendono fare una volta chiamate a governare, non indicano ai cittadini la posizione del Paese su questioni importanti quali la partecipazione a missioni armate, il ruolo nel Mediterraneo, la cooperazione internazionale, la funzione della Nato e delle Nazioni Unite, i rapporti commerciali con Paesi che non rispettano i diritti umani e la Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo.

Per questa ragione, le associazioni e i cittadini che sottoscrivono questa lettera aperta chiedono ai partiti, alle liste, ai movimenti e ai singoli candidati che si propongono come parlamentari della Repubblica di rispondere alle seguenti domande che costituiscono per noi un elemento dirimente per la politica estera e di difesa della prossima legislatura.

Prima del voto renderemo pubbliche le risposte che avremo ricevute

Siete favorevoli o contrari all'acquisto degli F35 e dei due sommergibili U212? Se no, come intendete investire il denaro risparmiato? Se si, quale sarà l'impiego operativo di questi acquisti?

Siete favorevoli o contrari a ridiscutere e cambiare la legge Di Paola, che permette al Ministero della Difesa di spendere fuori dal controllo parlamentare?

Siete favorevoli o contrari ad aumentare i fondi destinati alla cooperazione internazionale?

Siete favorevoli o contrari a contrastare traffici illeciti di armi e altro che alimentano conflitti locali e che hanno "deciso" l'esecuzione di giornalisti coraggiosi come Ilaria Alpi e Miran Hrovatin?

Siete favorevoli o contrari a ridefinire e rendere nota la politica dell'Italia nell'area mediterranea?

Siete favorevoli o contrari a rendere nota l'agenda del ritiro dall'Afghanistan e dagli altri scenari di guerra (Kosovo, Libano) dei nostri militari?

Siete favorevoli o contrari a stabilire, in questi scenari di guerra, una eventuale quota di cooperazione civile per non abbandonare i Paesi?

Siete favorevoli o contrari a considerare il rispetto dei "diritti umani", così come sanciti dalla Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo, clausola indispensabile per qualsiasi operazione italiana (acquisito, vendita, investimento, cooperazione) all'estero pubblica o privata?

Siete favorevoli o contrari ad un'azione di ristrutturazione e rilancio delle Nazioni Unite?

Siete favorevoli o contrari a chiarire il ruolo della Nato e dei paesi membri sullo scenario internazionale?

Siete favorevoli o contrari a stabilire che le decisioni di politica estera e di difesa contemplino maggiori spazi di dialogo istituzionalizzati per la società civile e i cittadini?

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