[06/02/2013] News toscana

Bramerini ai futuri parlamentari: tre provvedimenti per far decollare l'industria del riciclo

Tre richieste nette e precise: considerare gli obiettivi della differenziata non disgiunti  dagli obiettivi di riciclo, incentivare il riciclo (come è stato fatto per le energie rinnovabili), introdurre un sistema standard nazionale di conteggio uniforme delle raccolte differenziate. Sono quelle che ha rivolto l'assessore regionale all'Ambiente, Anna Rita Bramerini (nella foto), alla capolista toscana alla Camera del Pd, Maria Chiara Carrozza, e alla responsabile nazionale ambiente del Pd Stella Bianchi, che ieri hanno visitato gli impianti dello stabilimento Revet di Pontedera, dove si raccoglie, seleziona e avvia al riciclo cinque materiali delle raccolte differenziate toscane (plastiche, vetro, alluminio, acciaio e poliaccoppiati come il Tetra Pak).

«Tra le migliaia di cose di cui vi dovrete occupare - ha detto Bramerini - io vi segnalo queste tre cose: oggi in Italia non esiste un sistema uniforme e standardizzato nazionale di conteggio delle raccolte differenziate. Ogni regione, per non dire ogni provincia, adopera sistemi diversi e può a suo piacimento inserire frazioni che modificano i risultati. I vari governi latitano da sempre su questo problema, visto che un sistema uniforme di conteggio era previsto addirittura dal decreto Ronchi che nel 1997 introdusse in Italia le raccolte differenziate».

La seconda richiesta di Bramerini alla dirigente del Pd Stella Bianchi e al direttore del Sant'Anna Maria Chiara Carrozza auspica un salto culturale. «In tutta Europa quando si parla di rifiuti gli obiettivi sono la percentuale di riciclo. L'Italia è l'unico Paese che ha solo obbiettivi di raccolta differenziata, che invece è solo un mezzo per riciclare altrimenti non ha senso. C'è un gap culturale e politico - precisa l'assessore regionale - che riguarda tutti i partiti trasversalmente e tutti gli amministratori che pensano che facendo la raccolta differenziata si risolva il problema e non servano gli impianti che invece sono indispensabili per riciclare ciò che si raccoglie. Ma senza impianti e senza industria del riciclo le raccolte differenziate non possono essere finalizzate».

Infine, la terza richiesta di Anna Rita Bramerini introduce il concetto di incentivazione anche per il recupero di materia, così come è stato fatto per le energie rinnovabili. «Perché il riciclo delle frazioni critiche parta davvero in questo Paese - ha detto l'assessore - la green economy deve essere declinata anche su chi ricicla materiali, trovando uno sbocco di mercato per le materie prime seconde alle quali il mercato non può dare risposta se non incentivato. Nel nostro piccolo ci abbiamo provato incentivando con una parte dei proventi dell'ecotassa l'acquisto da parte degli enti pubblici di ri-prodotti realizzati con le plastiche eterogenee raccolte e riciclate meccanicamente grazie agli investimenti in ricerca, che hanno coinvolto anche l'università di Pisa e i laboratori Pont-Tech e Pont-Lab. Come le energie rinnovabili infatti, anche questi ri-prodotti costano di più e il gap si riempie solo con gli incentivi». 

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