[01/02/2013] News toscana

Qualità dell’aria Agglomerato fiorentino: per migliorare conviene guardare il "bicchiere mezzo vuoto"

Nei giorni scorsi la provincia di Firenze ha riunito il Coordinamento degli 8 Comuni dell'Agglomerato fiorentino per la qualità dell'aria (Firenze, Scandicci, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Bagno a Ripoli, Calenzano, Signa e Lastra a Signa) per fare il punto sull'andamento dei dati relativi al 2012. Sotto le lenti degli enti locali è finito il Pm10, le polveri sottili, che come noto preoccupano per il loro impatto sulla salute umana. Il giudizio di provincia e comuni che hanno esaminato i dati Arpat relative alle centraline di rilevamento della rete regionale presenti nei comuni dell'Agglomerato è positivo: «conferma il trend di miglioramento rilevato negli ultimi anni con riferimento alle centraline di fondo urbano» quelle cioè individuate sulla base della normativa europea, nazionale e regionale come indicative della qualità dell'aria e i cui superamenti sono rilevanti per determinare l'assunzione dei provvedimenti urgenti.

Quanto affermato è vero per il confronto tra il 2011 e il 2012 tra le 3 centraline di fondo urbano (Firenze Bassi, Firenze Boboli, e Scandicci) ma per parlare di trend ci vorrebbe un'analisi statistica un po' più "robusta" con dati di lungo periodo perché il miglioramento registrato potrebbe essere casuale e dovuto a condizioni meteo più favorevoli. E poi ci sono le centraline urbane traffico, che per legge non vengono prese in considerazione per far scattare provvedimenti urgenti (sulla normativa e sull'ubicazione delle stazioni di monitoraggio la discussione è ampia), ma che comunque forniscono anche queste, indicazioni sull'aria che si respira in città. E i dati in questo caso sono meno confortanti.

Si registra un miglioramento con riferimento alla centralina di Firenze Viale Gramsci (46 superamenti - erano 55 nel 2011 - e media annuale di 36 µg/m3 - era 38 µg/m3 nel 2011) ed un peggioramento con riferimento alla centralina di Firenze Via Ponte alle Mosse (69 superamenti - erano 59 nel 2011 - e media annuale di 39 µg/m3 - era 38 µg/m3 nel 2011). Se poi estendiamo l'osservazione alla piana Prato-Pistoia la situazione va peggiorando, vedi ad esempio la stazione Fondo urbana Po-Roma a Prato, dove sono stati registrati 42 giorni di superamento della soglia Pm10 di 50 µg/m3  nel 2012 e già 10 nel 2013 (il limite annuale stabilito dalla normativa europea per le centraline di fondo urbano consiste in 35 superamenti ed una media annua di 40 µg/m3).

Il Coordinamento di comuni  dell'Agglomerato fiorentino dove al 30 gennaio 2013 sono stati registrati 7 superamenti in una delle centraline urbane fondo, ha giustamente deciso di confermare per il 2013 l'impianto dei provvedimenti urgenti per la lotta all'inquinamento atmosferico causato dalle polveri sottili già definito nel  2012.

Ma deve essere presente la consapevolezza che per estirpare il problema alla radice quanto si sta facendo non è sufficiente. E' necessario realizzare un piano per la mobilità di persone e merci che cambi modello, incentrato su trasporto pubblico a basso impatto ambientale che si estenda dalla città capoluogo fino ai comuni dell'Agglomerato e oltre, verso Prato-Pistoia. Rivedere la logistica delle merci fino all' "ultimo miglio" appare poi indispensabile, come un consolidamento della mobilità ciclabile che per brevi tratti come quelli urbani è veramente competitiva. Nulla di particolarmente nuovo in quanto a idee, visto che di queste proposte si discute da tempo, ma il tema emerge solo sporadicamente e pare che non ci sia piena consapevolezza che ogni mese di ritardo ad esempio nella realizzazioni di infrastrutture per il trasporto pubblico (vedi cosa sta avvenendo con la tramvia) ha comunque influenza sulla qualità della vita dei cittadini.

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