[01/02/2013] News

La battaglia di don Eraldo per difendere l’antica chiesa e l’oliveto minacciati dal cemento

A Limone del Garda (BS), un sacerdote, don Eraldo Fracassi, combatte per difendere un territorio ricco di storia, cultura e risorse, ma il suo impegno non piace a chi vorrebbe seppellire sotto una colata di cemento l'oliveto che sorge intorno alla secolare chiesa di San Pietro, del 900 D.C.

Contro il prete ambientalista è partita la solita campagna per screditarlo, isolarlo e delegittimarlo. Così un gruppo di circa 300 cittadini "benpensanti", con alla testa il sindaco di  Limone del Garda, Franceschino Risatti, ha firmato una lettera al vescovo di Brescia, Luciano Monari, per chiedergli di prendere provvedimenti contro don Eraldo.

La colpa del sacerdote sarebbe quella di aver  bloccato il Piano di governo del territorio (Pgt), approvato un anno fa, che rende edificabile l'oliveto intorno alla chiesa. «In realtà a bloccare il Pgt pare sia stato un vincolo posto dalla sovrintendenza provinciale di Brescia - spiega Roberto Caravaggi sul forum Salviamo il Paesaggio . Va ricordato, in questo senso, che nell'area sono stati recentemente realizzati degli scavi archeologici, (documentati nel volume n.47 di "Documenti di Archeologia", edito dalla Sap  di Mantova) i quali potrebbero riportare alla luce l'antico paese che sorgeva intorno alla chiesa».

Il "peccato" di don Eraldo è quindi quello di aver richiamato i suoi concittadini al rispetto del bene comune che hanno avuto in dote dalla storia e dalla natura. Nell'oliveto inoltre si produce un olio Dop e la sua distruzione per far posto al cemento significherebbe radere al suolo terrazzamenti, muretti di sasso a secco, contenimenti artificiali per coltivare gli olivi, gli agrumi, gli orti e allevare gli animali. Insomma la storia stessa di Limone del Garda e la bellezza di un paesaggio e di un territorio costruito nei secoli dalla fatica umana.

Salviamo il Paesaggio chiama ad un gesto di solidarietà con don Eraldo e sottolinea: «Oggi, invece, ogni metro quadrato di terra viene visto come un potenziale pozzo di denaro. E la cosa sconcertante è considerare come non ci si ponga più nemmeno il problema di ciò che in nome di questo verrebbe sacrificato, andando perso e distrutto per sempre. Così per tirare su nuove abitazioni, si tenta di cancellare la storia e la bellezza di un territorio. E quando qualcuno cerca di opporsi, si punta a "togliere di mezzo" pure lui. Ecco perché pensiamo sia importante non lasciare don Eraldo Fracassi solo nella sua battaglia. E se c'è chi organizza una raccolta firme contro di lui, crediamo che si possa rispondere con una petizione in suo sostegno. Facciamogli sapere che non è solo. Dimostriamo di essere in tanti ad avere a cuore la tutela del nostro territorio, a vederlo come un patrimonio da valorizzare e non come una fonte di profitto da spremere fino all'ultimo centesimo. Più saranno le nostre voci, più diventerà difficile ignorarle».

La proposta è quella di scrivere una lettera al vescovo, «per fargli sapere che siamo in tanti a stimare don Eraldo Fracassi e a volere che rimanga al proprio posto. Scriviamo al Sindaco, all'ufficio lavori pubblici del comune di Limone e alla Sovrintendenza, per fargli sapere come la pensiamo, per dirgli che abbiamo a cuore l'oliveto e i tesori custoditi nella terra che questi signori vorrebbero seppellire sotto nuovo cemento.

Scriviamo alla redazione di Brescia Oggi, quotidiano locale che ha dedicato un articolo alla raccolta firme contro don Eraldo, senza tuttavia nemmeno registrare la posizione di chi, invece, è d'accordo con lui e apprezza il suo impegno civico. E scriviamo infine, e soprattutto, a don Eraldo Fracassi, per esprimergli la nostra stima, la nostra solidarietà e per fargli sapere che in questa battaglia non è affatto solo».

Ecco il testo della lettera:

Oggetto: Sostegno a Don Eraldo Fracassi

Con questa mail intendo esprimere tutta la mia solidarietà a Don Eraldo Fracassi per il suo impegno nel difendere l'oliveto di San Pietro da una nuova colata di cemento.

Concordo con Don Eraldo nel ritenere che non servano nuove abitazioni né altro cemento, ma che sia importante tutelare il nostro territorio e considerarlo come un patrimonio da valorizzare, un bene comune di tutti i cittadini, anziché una fonte di profitto da spremere fino all'ultimo centesimo.

Destinatari della mail:

vescovo@brescia.chiesacattolica.it
lavoripubblici@comune.limonesulgarda.bs.it
redazioneweb@bresciaoggi.it
limone@diocesi.brescia.it
sbap-bs@beniculturali.it
info@visitlimonesulgarda.com

Torna all'archivio