[30/01/2013] News

Lo smog fa male alla salute del pianeta il doppio del previsto: ecco perché è una buona notizia

Gli esperti lo chiamano black carbon, e spiegano che è quel particolare tipo di polvere costituito da carbonio delle dimensioni di 100 nanometri che tutti, nel gergo comune, chiamiamo fuliggine o smog. È un prodotto della combustione - anzi, della combustione incompleta - in particolare di carbone, ma anche legna e diesel.

Al black carbon un gruppo internazionale di ricercatori ha dedicato quattro anni di intenso studio, i cui risultati sono stati pubblicati qualche giorno fa sul Journal of Geophysical Research: Atmospheres. È uno studio poderoso, che occupa ben 232 pagine. Ma è, soprattutto, uno studio clamoroso. Perché dimostra che il black carbon aggiunge ben 1,1 watt/m2 al sistema clima, il doppio di quanto finora ritenuto. La novità non consiste nel fatto, ormai ben documentato, che il black carbon contribuisce al riscaldamento globale, sia assorbendo e trattenendo in atmosfera una parte della radiazione infrarossa che la Terra "scarica" nello spazio, sia abbassando l'albedo (la capacità di riflettere la luce solare) di ghiaccio e neve.  Questa azione è da tempo ben conosciuta. È l'intensità dell'azione che viene valutata dal nuovo studio a essere, appunto, clamorosa. Perché è il doppio di quanto finora ritenuto.

Secondo la stima pubblicata nel 2007 dall'IPCC, il panel di scienziati organizzato dalle Nazioni Unite che realizza una periodica meta-analisi delle conoscenze scientifiche sul sistema climatico, il potere radiante del black carbon non superava, infatti, i 0,34 ± 0.25 W/m2. In altri termini il massimo previsto era di 0,59 W/m2. Vero è che nel 2008 due ricercatori, Ramanathan e Carmichael, calcolavano un potere radiante di 0.9 W/m2. Ma ora la stima sale ancora, di un buon 20%.

Cosicché, con 1,1 watt/m2, il black carbon supera anche il metano e si pone al secondo posto assoluto, dopo dell'anidride carbonica (1,66 W/m2), nella classifica come "agent forcing", come fattore corresponsabile del riscaldamento globale.

In fondo è una buona notizia. Perché? Beh, per due motivi principali. Il primo è che il black carbon, a differenza dell'anidride carbonica, ha una vita media in atmosfera molto breve. Pochi giorni. Dunque, un'azione di riduzione delle emissioni ha immediate conseguenze.

Il secondo motivo che rende "buona" la notizia è che noi possiamo effettivamente agire, in maniera relativamente facile, sulle emissioni di black carbon. In particolare possiamo agire sulla fonte principale: le centrali a carbone. E su una fonte quasi analoga, i motori diesel. Ma è possibile ridurre le emissioni anche controllando la combustione della legna.

Se riusciamo ad abbattere una parte significativa degli 8 milioni di tonnellate di black carbon che ogni anno l'uomo con le sue attività immette in atmosfera, possiamo ridurre in maniera significativa la velocità con cui la temperatura media del pianeta sta aumentando.

In realtà, il controllo delle emissioni di black carbon ha un doppio effetto positivo, perché la fuliggine - a differenza dell'anidride carbonica - ha anche un effetto inquinante locale. Dipinge di grigio il cielo delle città. Attacca i polmoni. Se ne sono accorti, di recente, a Pechino. Ma se ne sono accorti anche a Londra mezzo secolo fa, quando in pochi giorni morirono oltre 5.000 persone a causa dello smog.

Ma proprio Londra dimostra che ridurre le emissioni di black carbon è possibile, oltre che assolutamente necessario.

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