[28/01/2013] News

Bulgaria, fallito referendum pro-nucleare: affluenza a poco pił del 20%

Sconfitti i nuclearisti del partito socialista bulgaro e Rosatom

Il referendum in Bulgaria per la costruzione di una seconda centrale nucleare a Belene è fallito, non è stato raggiunto  il quorum richiesto. Secondo  la TV pubblica Bnt dopo la chiusura dei seggi alle 19,00 di Sofia alle urne era andato solo il 20,3% dei circa 7 milioni di elettori.

E' quindi fallito miseramente il primo referendum nel Paese balcanico dopo la caduta del comunismo nel 1989, una consultazione che aveva voluto fortemente dall'opposizione socialista e che, pur riguardando solo la costruzione della seconda centrale di Belene, al confine con la Romania, prevedeva di rispondere con un sì o un no alla domanda: "L'energia nucleare dovrebbe essere sviluppata in Bulgaria attraverso la costruzione di una nuova centrale nucleare?".

Come scrive Bulgaria Oggi, astenendosi, «Il popolo bulgaro ha rifiutato la costruzione di una nuova centrale nucleare». Al voto è andato solo un milione e mezzo di bulgari mentre secondo la Costituzione «Al referendum dovevano aderire almeno il numero degli elettori che avevano partecipato alle ultime elezioni parlamentari in Bulgaria ovvero 4 144 341 di persone», cioè poco più del 60% dei 6.949 120 aventi diritto al voto.

Alla fine ha avuto ragione la commissaria europea per i consumatori, Meglena Kuneva, che aveva chiesto ai suoi elettori del Movimento Bulgaria dei cittadini di non andare a votare, il partito Demokrati za silna Bulgaria era per il "no", come hanno fatto del resto anche dal partito di destra al potere, il Grazhdani za evropeysko razvitie na Balgariya (Gerb). Invece più del  90% degli elettori del Bălgarska Socialističeska Partija,  il partito socialista che ha proposto il referendum pro-nucleare, detto "si". Infatti i "sì" hanno preso il 60,66% (832. 742 voti) e il "no" il 37,9%, mentre i voti nulli sono stati l'1,4%.

Secondo i dati di "Gallup" la maggior parte degli avversari alla nuova centrale nucleare sono nella capitale  Sofia ed hanno un'età media tra i 31 e i 50 anni. Il 66.2% di chi ha votato "si" vive nelle campagne ad ha un'età superiore ai 51 anni.

Esulta naturalmente il piccolo Zelena Partija Bulgaria, il partito Verde,che aveva fatto campagna per il no, ma l'aver superato il 20% dei votanti permetterà però ai socialisti di poter tornare alla carica nei prossimi due anni e convocare un referendum sullo stesso argomento.

La questione della seconda centrale di Belene torna quindi in Parlamento, ma la maggioranza di destra "anti-russa" non sembra molto disponibile a riaprire i negoziati con gli ex compagni russi di Rosatom che piacciono tanto ai socialisti che hanno ancora qualche nostalgia dei bei tempi dell'Unione Sovietica. La destra del premier bulgaro Boyko Metodiev Borisov (che non è contro il nucleare), accusa più o meno i russi di voler rifilare alla Bulgaria una centrale nucleare costosa e che non ha nessuna giustificazione energetica.

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