[25/01/2013] News

Cattura del tonno rosso in Sardegna, la ripartizione della quota complessiva spetta allo Stato

Spetta allo Stato determinare la ripartizione della quota complessiva di cattura del tonno rosso per la campagna di pesca 2012. Perché lo Stato ha competenza legislativa esclusiva in materia di tutela dell'ecosistema. Lo afferma la Corte Costituzionale - con sentenza 23 gennaio 2013, n. 9  - chiamata a esprimersi sulla questione riguardante la Regione Sardegna e lo Stato.

La Regione autonoma Sardegna ha proposto conflitto di attribuzione nei confronti del Presidente del Consiglio dei ministri. Perché secondo la Regione non spettava al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, emanare il decreto del 3 aprile 2012 "Ripartizione della quota complessiva di cattura del tonno rosso per la campagna di pesca 2012": lo Stato avrebbe violato la competenza esclusiva della Regione autonoma Sardegna in materia di pesca.

La Regione Sardegna è titolare della competenza primaria nella materia della pesca e, conseguentemente, della relativa funzione amministrativa (che le appartengono in ragione delle norme statutarie di rango costituzionale), ma l'oggetto del decreto del Mistero riguarda la materia ambiente ed ecosistema, di competenza legislativa esclusiva dello Stato (ai sensi dell'art. 117, secondo comma, lettera s), Costituzione). Questa competenza - come è stato più volte precisato da dalla stessa Corte - si riferisce all'ambiente e all'ecosistema in termini generali ed onnicomprensivi. Una materia ampia e complessa che può avare carattere trasversale. Il carattere trasversale della normativa in tema di tutela dell'ambiente e dell'ecosistema comporta fenomeni di sovrapposizione ad altri ambiti di competenza. In questi casi la Corte ha già avuto modo di affermare (sentenza n. 378 del 2007) che la prevalenza debba essere assegnata alla legislazione statale rispetto a quella spettante alle Regioni o alle Province autonome, nelle materie di propria competenza trasversalmente intercettate. Ciò in relazione al fatto che la disciplina unitaria e complessiva dell'ambiente e dell'ecosistema riguarda un interesse pubblico di valore costituzionale primario e assoluto. Una disciplina che deve garantire un elevato livello di tutela, come tale inderogabile da altre discipline di settore. Sotto questo profilo, dunque, la competenza derivante da altre materie attribuite alla Regione diventa necessariamente recessiva, non potendo in alcun modo derogare il livello di tutela ambientale stabilito dallo Stato.

Nel caso della pesca i profili che incidono sulla disciplina della pesca appaiono strumentali all'obiettivo perseguito, consistente proprio nella salvaguardia dell'ecosistema.

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