[25/01/2013] News

La Dominica punta sulla geotermia per diventare una carbon negative economy entro il 2020

Il governo della Dominica, un'isola dei Caraibi di 750 Km2 e con circa 73.000 abitanti, sta impegnandosi fortemente nello sviluppo della geotermia e, per vincere le ultime resistenze locali, una delegazione del piccolo Stato insulare retto da un governo laburista è andata nel dipartimento di oltremare francese di  Guadalupa per vedere come funzionano le cose nella centrale geotermica di Bouillant.

Uno dei partecipanti alla delegazione dominicana Alfred Rolle, tra quelli meno convinti della scelta geotermica, ha detto all'agenzia Ips: «Abbiamo parlato con i residenti intorno alla zona circostante l'impianto e che sono meno di quattro o cinque metri di distanza e qui non c'è alcun effetto negativo sul progetto. Tutti i gas sono  contenuti e anche le acque reflue vengono smaltite correttamente».

Dominica è attualmente uno dei leader dei 52 piccoli Stati insulari in via di sviluppo che entro il 2030 vogliono  ridurre del 45% le loro emissioni di Co2, molto di più di quanto siano disposti a fare i grandi e ricchi Paesi industriali.

Gli investimenti sono significativi per un Paese insulare povero: il governo progressista di Roosevelt Skerrit ha speso milioni di dollari per lo sviluppo del progetto geotermico, nella convinzione che sia la chiave per una futuro  socio-economico migliore per un'isola povera e densamente abitata ma che conserva ancora un ambiente eccezionale e fauna e flora uniche.

Il ministro dell'energia, Rayburn Blackmoore, che ha guidato la delegazione di Dominica a Guadalupa, ha detto all'ps che il governo di Roseau «Intende attuare maggiori controlli di sicurezza rispetto a quelli che esistono da 35 anni nell'impianto di Guadalupa. Siamo nel 2013 e ci sono una serie di misure che abbiamo adottato e che hanno a che fare con la protezione dell'ambiente e la prevenzione dei certi rischi certi ed è per questo abbiamo impegnato  i migliori esperti».

Nel 2009, il governo in collaborazione con i Consigli regionali della Guadalupa e della Martinica e con le agenzie energetiche ed ambientali dei vicini territori francesi, hanno intrapreso uno studio, nel quadro della Caribbean Geothermal Initiative, per determinare il potenziale di energia geotermica di Dominica.

Dopo studi geologici, geochimici, geofisici e ambientali e di fattibilità, il governo di Roseau ha annunciato che l'isola ha il più grande potenziale geotermico dei Caraibi. Con il sostegno dell'Unione Europea e dell'Agence française de developement, saranno trivellati tre pozzi di prova a Laudat e Wotten Waven, nell'area della Roseau Valley, per determinare il reale potenziale delle risorse geotermiche.

Il primo ministro Skerrit ha detto di recente in Parlamento che il suo governo vuole realizzare impianti per  10 -  15 megawatt geotermici, «In linea con la nostra politica di sviluppo di una carbon negative economy entro il 2020. Uno studio ha dimostrato che  questi impianti geotermici potrebbero tradursi in una riduzione delle bollette dell'energia elettrica dal  45 al 50%. C'è una forte probabilità che l'impianto possa essere operativo entro il 2014».

Il governo di questa piccola ex colonia britannica  ha poi annunciato di aver firmato un accordo con la Iceland Drilling Company  per trivellare due pozzi geotermici di grandi dimensioni nell'area della Roseau Valley, per un costo di 6,7 milioni di dollari. I lavori di perforazione dovrebbero cominciare entro giugno di quest'anno. La cosa sta naturalmente sollevando preoccupazioni tra gli abitanti della Roseau Valley e sul progetto si stanno svolgendo diverse riunioni nelle comunità locali e nella capitale dell'isola.

Adenauer Douglas, un ingegnere elettronico ed ambientalista che è sempre stato favorevole alla geotermia sottolinea che il governo farebbe bene ad ascoltare di più la gente: «Non può essere fatto in assenza delle persone che vivono nella zona o indipendente dalla valutazione d'impatto ambientale (Via). La mancanza di inclusione e di trasparenza fino ad oggi ha portato alle ansie presenti. Per esempio, alcune delle informazioni negative circolanti sono il risultato di sviluppatori indifferenti altrove che non agiscono nel migliore interesse dei residenti e "tagliano gli spigoli" sulle migliori pratiche in materia di salute e per l'ambiente».

Douglas che capeggia un comitato locale, ha aggiunto che «Rispetto ai combustibili fossili, l'estrazione geotermica rilascia molto meno gas serra, circa un sesto in meno per unità di energia elettrica prodotta. I "binary plants", che sono operativi a ciclo chiuso, rilasciano emissioni minime. Come l'idroelettrico, e diversamente dall'eolico o dal solare, la geotermica è "90+ percent availability", con un tempo ridotto di manutenzione. L'energia geotermica è di produzione interna, riducendo così la nostra dipendenza dal petrolio straniero e facendo così risparmiare milioni al nostro Paese. Mentre continuiamo a soffrire per l'innalzamento del livello del mare, per lo sbiancamento dei coralli, e gli uragani più feroci innescati dal global warming, la Dominica deve essere leader mondiale dei sostenitori della  riduzione dei gas serra e di una alternativa verde per lo sviluppo».

Il ministro dell'industria e del commercio dominicano Colin McIntyre, eletto proprio nella Roseau Valley, ha  ha detto che «Le preoccupazioni per la salute della popolazione della Roseau Valley sono estremamente importanti per noi e  abbiamo sentito le preoccupazioni sollevate dal popolo con riferimento alla gas tossici, vulcani, terremoti e, naturalmente, la questione della terra».

Sam Abraham, operations manager dello statunitense Geothermal Resource Group, uno degli esperti chiamati dal governo della Dominica per affrontare le preoccupazioni sollevate dai residenti, ha spiegato  in una affollata conferenza stampa che «Gli impianti geotermici possono coesistere all'interno di aree popolate sotto rigorosi controlli ambientali. Siamo molto fiduciosi per quanto riguarda la tecnologia che abbiamo, l'expertise che abbiamo e il sistema di monitoraggio che abbiamo, che questo possa essere fatto in modo efficace, in modo sicuro, e per il miglioramento del Paese. In Kenya, per esempio, è in fase di costruzione di un impianto geotermico in un parco nazionale e non ha avuto alcun effetto sulla flora e la fauna».

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