[25/01/2013] News

X Factors del World economic forum - L'invecchiamento della popolazione ci manderà in bancarotta?

La popolazione globale affetta da demenza è destinata a raddoppiare ogni 20 anni fino a quando nel 2050 non supererà i 115 milioni

Nel suo Global Risks Report 2013 il World economic forum (Wef) in corso a Davos ha identificato, insieme a Nature, i 5 rischi X Factor: i principali rischi esistenti per le nostre società, ma anche i potenziali "game-changers". Tra questi non poteva mancare l'invecchiamento della popolazione mondiale, soprattutto nei paesi sviluppati.

Il Risk response network (Rnn) del Wef dice che «Riusciamo mantenere le persone in vita più a lungo», ma si chiede: «Stiamo creando una società futura che dovrà lottare per far fronte a una massa di artritici, dementi e, soprattutto, costosi anziani che avranno bisogno di assistenza e soluzioni palliative a lungo termine? La benedizione del XX secolo, la medicina, sembra pronta ad esplodere con la decifrazione del genoma ed il conseguente progresso». Cure definitive contro malattie sempre più comuni come quelle cardiache, il cancro e l'ictus potrebbe essere in vista. «Ma questi progressi possono anche aumentare i rischi - spiega l'X Factor del Wef - Inizia a dominare la necessità di prendere in considerazione l'impatto sulla società di un numero crescente di anziani malati che saranno protetti dalle più comuni cause di morte odierne, ma con una qualità della vita sempre più in deterioramento, con altre malattie che non uccidono, ma che sono seriamente disabilitanti».

I trend in Occidente stanno già ponendo le basi per un simile scenario futuro: gli effetti demografici del Baby Boom sono tali che, secondo stime prudenti, entro la metà del secolo il numero di americani affetti da Alzheimer sarà almeno il doppio, 11 milioni. Aumenti simili sono previsti in molti Paesi (Italia compresa) con una popolazione globale affetta da demenza che è destinata a raddoppiare ogni 20 anni fino a quando nel 2050 non supererà i 115 milioni. Il fattore chiave sarà quello di popolazioni sempre più anziane e tassi di fertilità potenzialmente in declino nei Paesi a basso e medio reddito.

La spesa per prendersi cura di queste masse di anziani è enorme, soprattutto nei Paesi ad alto reddito. L'Rnn spiega che «La Gran Bretagna, ad esempio, spende ogni anno per la cura della demenza (23 miliardi di sterline) quasi quanto fa per i collassi (£ 5 miliardi), le malattie cardiache (£ 8 miliardi) e il cancro (£ 12 miliardi) insieme. Ed i numeri associati a tutte queste malattie stanno solo crescendo».

Anche se si prende in esame il Medicare, il programma sanitario degli Usa, presumendo che non avvenga nessun cambiamento - per esempio, nessun aumento dell'età di ammissibilità per l'assistenza agli anziani - le spese nei prossimi 75 anni supereranno i contributi delle tasse di più di 24 trilioni di dollari. E questo non si limita ai sostegni governativi: negli Usa il totale dei consumi pubblici e privati da parte degli anziani è aumentato a dismisura negli ultimi 50 anni. L'onere è ancora maggiore in Paesi a rapido invecchiamento, come l'Italia, il Giappone o la Germania.

Dal 1840 in poi l'aspettativa di vita è cresciuta costantemente ogni decennio, ma questo non significa necessariamente una vita più in salute. Sull'Occidente si starebbe per abbattere una nuova ondata di anziani disabili: «La percentuale degli americani tra i 50 e i 64 anni che hanno bisogno di aiuto per le attività di cura personale, come entrare ed uscire dal letto e salire 10 gradini - si legge nell'X Factor - è aumentata significativamente nel decennio terminato nel 2007. L'artrite è stata la causa principale e il diabete ha svolto un ruolo di primo piano ed è in crescita».

Ci sono correzioni che possono evitare la tempesta in arrivo? «Ci sono misure preventive ben note ma difficili da implementare che potrebbero aiutare a vivere più a lungo e ad avere una migliore qualità della vita - spiegano gli specialisti del Wef - tra queste è fondamentale l'esercizio fisico, con i suoi quasi universali vantaggi per le nostre fisiologie e per allontanare le patologie. Ovviamente, la strada per mitigare le implicazioni dei costi dovrebbe includere l'aumento dell'età di eleggibilità per i programmi del bilancio pubblico che supportano gli anziani: reddito da pensione, servizi di assistenza sociale o a costi ridotti, assistenza sanitaria e innalzamento dell'età pensionabile, il che richiede agli anziani di essere economicamente produttivi più a lungo».

Un recente studio che ha utilizzato un modello "delayed ageing" ha scoperto che centinaia di miliardi di dollari in costi più elevati per i programmi Medicare e Social Security Usa potrebbero essere interamente compensati aumentando di alcuni anni l'età di idoneità: da 65-68 per Medicare e da  67 a 68 per Social Security. «Tuttavia - avverte il Wef - l'aumento dell'età di ammissibilità ai servizi pubblici non è una panacea, in parte perché i costi finanziari non sono l'unico problema da risolvere. L'impatto dell'invecchiamento della popolazione si farà sentire in tutta la società, modificando le buone pratiche di pianificazione urbana e con un impatto nelle norme sociali di "care-giving". Sono necessarie ulteriori ricerche per trasformare le malattie croniche in condizioni acute (ad esempio con lo sviluppo di trattamenti curativi), e per trovare soluzioni che aumentino la capacità di tutti i cittadini di gestire le condizioni croniche e creare al tempo stesso ricchezza».

Al World economic forum di Davos, quindi, è stato presentato anche il rapporto "Sustainable Health Systems - Visions, Strategies, Critical Uncertainties and Scenarios", il quale conferma che il successo della medicina ha portato ad «Una spesa sanitaria che ha superato per decenni la crescita del Pil in tutti i Paesi dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo (Ocse). Date le ragioni principali per l'aumento delle  spese sanitarie, è improbabile che concentrarsi esclusivamente sul miglioramento dell'efficienza della fornitura di assistenza sanitaria porterà in futuro a sistemi sanitari sostenibili. Al contrario, le società devono guardare al di fuori delle istituzioni in futuro, allargando lo sguardo da quell'insieme di processi e persone noto oggi come il sistema sanitario ad un più ampio sistema sanitario emergente che questo rapporto propone. Nel clima economico attuale, molti governi stanno prendendo di mira le spese sanitarie per la riduzione dei costi, nel quadro di più ampi programmi di austerità. In una discussione sulla sostenibilità a lungo termine è quindi opportuno garantire che priorità a breve termine non danneggino il valore a lungo termine. I leader dell'health system  devono pensare al futuro, all'espansione del gruppo di stakeholders responsabili e alla  rottura dello status quo per fornire servizi sanitari sostenibili, di alta qualità, aperti a tutti e a prezzi accessibili».

Il rapporto nasce da un lavoro svolto nell'ultimo anno da Wef, dai suoi partner e da McKinsey & Company, che ha impegnato 200 health system leader, policy-makers ed esperti in un ambizioso sforzo globale per di fornire un'analisi olistica a lungo termine dei sistemi sanitari sostenibili. La domanda centrale del rapporto è: come potrebbero essere i sistemi sanitari nel 2040? Il sistema sanitario preferito del futuro è molto diversa dagli odierni sistemi sanitari nazionali: «La creazione di un sistema sanitario finanziariamente sostenibile richiede un importante ri-orientamento verso il valore e risultati, il coinvolgimento di una più ampia serie di soggetti interessati in una struttura di governance più efficace e un maggiore impegno e responsabilità dei pazienti e dei cittadini».

Dalle opzioni strategiche per il raggiungimento di questo nuovo modello tali aspirazioni sono emersi tre temi principali:

Condividere dati e informazioni per trasformare la salute e la cura. Stiamo entrando nell'era della medicina di precisione, sfidando fondamentalmente la prassi medica precedente. Il miglioramento dei dati e delle informazioni sta cominciando a cambiare il modo in cui operano i sistemi sanitari e di prendere decisioni, una trasformazione che può essere attivata per un'adozione più rapida e più produttiva e dall'integrazione di tali dati

Innovare l'assistenza sanitaria. Mentre esistono confini della medicina e limiti della scienza, il modello di assistenza sanitaria è saldamente ancorato al passato. I sistemi sanitari possono raccogliere la sfida del mix di malattie del XXI secolo, rompendo gli schemi tradizionali e creando  e la creazione spazi e opportunità di innovazione per fornire migliori professionisti, migliori risultati e un migliore rapporto.

Costruire le città ed i Paesi sani del futuro. Per realizzare un sistema sanitario sostenibile per il futuro, le società devono rimodellare la domanda di servizi sanitari, riducendo il carico della malattia, aiutando le persone a rimanere in buona salute e consentendo loro di gestire la propria salute. I sistemi sanitari possono incoraggiare le persone a sviluppare abitudini più sane, incentivare il consumo sano e sviluppare un ambiente ed infrastrutture che facilitino la salute della popolazione

Ma i sistemi sanitari futuri saranno influenzati da una serie di fattori che esulano dal controllo dei leader del sistema sanitario. Dal rapporto, infatti, vengono fuori 6 incertezze critiche che potrebbero rimodellare significativamente il contesto in cui i sistemi sanitari:

Atteggiamento nei confronti della solidarietà: La solidarietà ed il volontariato, la volontà degli individui di condividere i rischi per la salute della popolazione, deve aumentare, diminuire o essere subordinata ad alcuni fattori? Origini della governance: Il potere e l'autorità si collocano prevalentemente a livello nazionale, sovranazionale o locale? Organizzazione dell'innovazione del sistema sanitario: Quanta innovazione viene dall'interno o dall'esterno del sistema esistente? Quale sarà il livello di finanziamento? Quali saranno i tipi di innovazione prodotti? Accesso alle informazioni sanitarie: chi si assumerà la responsabilità della raccolta e dell'analisi dei dati sanitari? La gente darà il suo consenso per l'utilizzo dei propri dati personali? Influenza sugli stili di vita: Fino a che punto potrebbe essere accettata e attuata l'influenza attiva sugli stili di vita individuali? Cultura della salute: Una vita sana sarà  la scelta di una minoranza, un dovere civico o un'aspirazione?

Quindi, in futuro sono altamente plausibili sistemi sanitari molto diversi da quelli di oggi ed il rapporto Wef conclude: «Sarà importante che i policy-makers e gli industry leaders siano consapevoli di questo». 

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