[23/01/2013] News

Consigli direttivi dei Parchi, saranno di 6 consiglieri. 7 Associazioni: «Passo nella giusta direzione»

Prima i consiglieri erano 12. La Camera prevede: 3 della Comunità del Parco, 1 ambientalista, 1 ministero, 1 Ispra

La commissione Ambiente della Camera ha esaminato ieri lo Schema di decreto del presidente
della Repubblica riguardante il regolamento di riordino degli enti vigilati dal Ministero dell'ambiente e
della tutela del territorio e del mare, che comprende anche la nuova composizione dei Consigli
direttivi dei Parchi nazionali. Questa volta Fai, Italia Nostra, Lipu, Mountain Wilderness, Pro Natura,
Touring Club Italiano, e Wwf, dopo settimane di dura polemica contro le ipotesi che circolavano,
sono soddisfatti e in un comunicato congiunti scrivono: «Con il parere della Commissione Ambiente
della Camera si è fatto un passo importante verso la giusta direzione, garantendo da una parte
l'applicazione delle norme per la semplificazione degli Enti pubblici e la riduzione delle spese, atto
obbligato dai provvedimenti degli ultimi anni sulla riduzione della spesa pubblica, e dall'altra
ristabilito un principio fondamentale della legge quadro sulle aree protette rispetto alla
rappresentanza degli interessi nazionali all'interno del principale organo di governo collegiale dei
parchi nazionali». Le 7 associazioni ambientaliste or sollecitano il governo uscente ad approvare
rapidamente il  decreto del Presidente della Repubblica sulla nuova composizione dei consigli,
secondo le indicazioni della Commissione ambiente della Camera.

In effetti la
Commissione ambiente ha anche fornito importanti indicazioni sulla futura composizione de direttivo
dei Parchi nazionali, smentendo il parere già dato dalla Commissione Ambiente del Senato ce aveva
fatto arrabbiare gli ambientisti. Ma cosa cambia nei Parchi? Le associazioni spiegano che «I nuovi
Consigli direttivi dei Parchi nazionali previsti dal comma 4 dell'articolo 9 della legge quadro n. 394
del 1991, dovrebbero essere in futuro costituiti da 6 componenti nominati con decreto del Ministro
dell'Ambiente tra esperti particolarmente qualificati in materia naturalistico-ambientale di
comprovata competenza, con questa composizione: tre  designati dalla Comunità del Parco (i
Comuni ed altri Enti Locali), uno indicato dalle Associazioni ambientaliste riconosciute, uno designato
dal Ministero dell'Ambiente ed uno dall'Istituto Superiore per la Protezione della Ricerca Ambientale
(Ispra)». Quindi salta la progressività del numero dei componenti del direttivo del Parco prevista dal
Senato che prevedeva un aumento in base al numero di Comuni, gli attuali 12 Consiglieri vengono
dimezzati, ma resta il 50% di rappresentanza dei Comuni (che non piaceva alle 7 Associazioni) e la
Comunità del Parco mantiene 3 dei 5 consiglieri che aveva nel precedente direttivo a 12. Gli
ambientalisti calano da 2 ad 1 (erano la metà del Direttivo nella proposta del senato), restano fuori
le università (2 componenti nei vecchi direttivi a 12), resta un rappresentate del ministero
dell'ambiente (erano 2) ed entra un rappresentante dell'Ispra, mentre sparisce quello nominato dal
ministero delle politiche agricole.

Insomma, non tutte le richieste delle 7 associazioni sono
state accolte dalla Commissione ambiente della Camera ma gli ambientalisti sembrano preferire
nettamente questo organigramma rispetto a quello approvato al Senato: «La rapida approvazione
del DPR consentirà di procedere rapidamente al rinnovo di molti Consigli direttivi dei Parchi
nazionali, scaduti ormai da molti mesi, ristabilendo finalmente le condizioni per un'efficace gestione
dei nostri Parchi nazionali - scrivono - La riduzione del numero dei componenti a 6 è, secondo le
Associazioni ambientaliste, il giusto compromesso tra le richieste del Ministero dell'Economia ed il
rispetto della giusta rappresentanza dei diversi soggetti nei consigli direttivi dei Parchi nazionali
indicati dalla Legge quadro sulle aree naturali protette. Una maggiore riduzione del numero dei
componenti degli organi collegiali per un verso avrebbe sacrificato l'esigenza di un'adeguata
rappresentatività del territorio nella definizione delle politiche di gestione dei singoli Enti e, per altro
verso, non avrebbe comunque paradossalmente realizzato alcun effetto reale di contenimento della
spesa pubblica. Il parere della Commissione Ambiente della Camera ristabilisce il giusto equilibrio
anche rispetto al parere espresso dal Senato, che aveva indicato una riduzione da 6 a 10
componenti, rispetto agli attuali 12, non rispondendo in modo adeguato al mandato delle norme
approvate dagli ultimi due Governi sulla semplificazione della pubblica amministrazione e riduzione
della spesa pubblica. Il parere della Camera corregge anche l'indicazione del Senato per una diversa
composizione della rappresentanza nell'organo di governo dei parchi nazionali, escludendo
l'inserimento di soggetti che rappresentano specifici interessi di settore, confermando la giusta
rappresentanza degli Enti locali, del Ministero competente, degli esperti  naturalisti e in materie
ambientali, indicati dall'Ispra, e delle Associazioni ambientaliste espressione dell'interesse generale
della protezione della natura».

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