[23/01/2013] News

Auto elettriche, la Fiat rischia di rimanere ferma al palo

In crescita la tecnologia delle batterie al litio

Se non ha una spina, tutto quello che conosciamo di tecnologicamente avanzato ha una batteria. Tutti quei dispositivi ai quali siamo morbosamente attaccati e che si illuminano, suonano, comunicano e si muovono contengono una batteria ed è sempre più spesso una batteria al litio. È proprio il caso di dire che sarà questo tipo di accumulatore la chiave di volta, la pietra che reggerà l'infrastruttura costruita intorno all'auto elettrica.

Se state leggendo da un monitor, dietro allo schermo sicuramente c'e una batteria al litio, nel vostro telefono ed in quello del vostro vicino, c'è una tecnologia ormai matura che sta cercando gli ultimi aggiustamenti, economici quanto tecnici.

Sono questi dispositivi, quelli più piccoli e che usiamo tutti i giorni, che determineranno il successo dei veicoli elettrici, perché il loro uso (sarebbe più corretto definirlo consumo) ne aumenta sempre di più la richiesta, di conseguenza la concorrenza, la ricerca strategica, l'innovazione e coerentemente con questo i prezzi diminuiranno in modo inversamente proporzionale. 

Il costo della batteria al litio scende e scenderà sempre di più perché adempie quindi a quella regola del mercato che determina i prezzi in base alle quantità: più vendite, minor prezzo. 

Inoltre le batterie al litio hanno un ciclo vita sempre più longevo, possono essere riutilizzate e riciclate, sono centinaia di volte migliori di quelle di dieci anni fa, mentre tra dieci anni saranno migliaia di volte più performanti di quelle attuali. Le batterie determineranno il successo dei veicoli elettrici perché oggi rappresentano l'unico loro difetto, ma è un tallone d'Achille destinato a durare poco.

I veicoli elettrici sono così avanzati che non è solo l'industria e l'economia ad esserne sorpresa, impreparata, lo siamo anche noi nel vedere qualcosa che potrebbe stravolgere il nostro modo di muoverci, spendere e vivere. 

Qualcuno però non è né sorpreso né impreparato, come l'ad di Fiat, Sergio Marchionne: un dirigente al quale va riconosciuto il merito non tanto di avere intuito per il mercato, quanto la capacità di dire al mercato cosa vuole Fiat... un po' come quel genitore che non costringe il figlio a casa - ottenendone la fuga - ma lo convince che a casa è più sicuro, che le vecchie abitudini sono le scelte più semplici e sicure e che il progresso è tutto un rischio.

E mentre i figli dei vicini esplorano, sbagliano, imparano - facendo preoccupare ed altre volte inorgoglire i genitori - quelli di Marchionne guardano dalla finestra del centro ricerche Fiat di Torino, uno dei più avanzati al mondo, rabbiosi per il progresso altrui perché consapevoli di quanto hanno costruito nella loro stanzetta. Qualcosa con il quale a loro, e agli italiani, non è permesso giocare.

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