[18/01/2013] News toscana

Rischio idrogeologico e idraulico: ecco il piano straordinario di interventi per la Toscana

Il ministro dell'Ambiente Corrado Clini e il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi (Nella foto) hanno firmato un protocollo di intesa per la definizione di un programma pilota di interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico nella nostra regione. Il Protocollo nasce dall'impegno delle istituzioni, per far fronte al ripetersi con sempre maggiore frequenza di eventi climatici estremi che negli ultimi anni hanno causato pesanti perdite di vite umane e ingentissimi danni, in particolare in alcune aree della Toscana vulnerabili al rischio idrogeologico.

Ringrazio vivamente il ministro per l'impegno strategico assunto in favore del territorio toscano- ha dichiarato Rossi- Negli ultimi 15-20 anni la nostra regione è stata colpita da una serie di alluvioni che hanno provocato danni stimabili intorno a un miliardo di euro. Negli stessi anni la Regione e lo Stato hanno speso circa 500 milioni di euro per interventi di prevenzione. La Regione è intervenuta non solo con risorse nelle situazioni di emergenza, ma anche con misure forti di prevenzione, come la legge 21 che impone il divieto di edificazione nelle zone ad alto rischio idraulico. Una misura unica nel panorama italiano, di cui credo il ministero abbia tenuto conto anche nella decisione di siglare questo protocollo».

a Regione dovrà  presentare entro 60 giorni al ministero, le specifiche della proposta  per i tre anni della validità dell'accordo stesso, indicando anno per anno tempi di attuazione, controllo dell'avanzamento dei lavori e quadro finanziario. «Cercheremo di presentarlo al più presto - ha continuato Rossi - in modo che il Comitato di indirizzo e monitoraggio nazionale possa approvarlo altrettanto rapidamente. Dopo aver concordato il cofinanziamento potremo dare il via ai lavori».

Il programma pilota che sarà elaborato, punta alla anche "individuazione delle migliori tecnologie per l'aggiornamento dei piani di rischi idrogeologico" per "rispondere in via preventiva ed efficace alla problematiche legate alla tutela del territorio regionale e alla mitigazione del rischio". Le aree soggette a pericolosità idraulica rappresentano circa il 20% del territorio regionale e quelle a rischio frane circa il 14%. E' stato calcolato  che per finanziare gli interventi e raggiungere gli obiettivi che il protocollo si prefigge, sia necessario mettere in campo 600 milioni di euro, di cui circa 147 già finanziati. La cifra destinata a questo piano di prevenzione non è affatto rilevante (200 milioni all'anno) ma nonostante questo la copertura ad oggi è pari a meno del 25% dell'intera somma. Quindi è necessario capire dover si reperiranno le risorse necessarie. Inoltre si evidenzia come la prevenzione in materia idraulica ed idrogeologica non si attui solo con opere infrastrutturali ma anche con la corretta pianificazione urbanistica riducendo cemento e consumo di suolo, attraverso una corretta gestione di aree agricole, incolti e aree boscate e restituendo, dove possibile, lo spazio di pertinenza ai corsi d'acqua.

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