[08/01/2013] News

Emergenza rifiuti a Roma e sanzioni europee: basterà il nuovo decreto? Vediamo cosa prevede

E' Goffredo Sottile il commissario che provvederà "in via sostitutiva degli enti competenti in via ordinaria e senza determinare soluzioni di continuità nelle azioni in corso", al superamento della situazione di grave criticità nella gestione dei rifiuti urbani nel territorio della provincia di Roma. È stato nominato con decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del mare, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale di ieri. Un decreto con il quale l'Italia cerca di scongiurare, non solo l'emergenza rifiuti a Roma, ma anche le sanzioni europee per i rifiuti non trattati buttati a Malagrotta .

Il decreto impegna le autorità locali preposte alla gestione dei rifiuti a raggiungere la piena utilizzazione degli impianti di trattamento meccanico biologico dei rifiuti urbani esistenti nel Lazio; a completare le procedure in corso per l'autorizzazione degli impianti di trattamento meccanico biologico della regione, a favorire il recupero energetico dei rifiuti urbani. In generale impegna le autorità locali a ridurre il quantitativo dei rifiuti urbani avviati a smaltimento mediante il pieno utilizzo degli impianti esistenti nella regione. Del resto la procedura d'infrazione (2011/402)  riguarda in particolare il conferimento in discarica di rifiuti non trattati. Si spiega, quindi la ragione per cui il decreto prevede tempi molto stringenti: prevenire le sanzioni connesse alla procedura di infrazione europea.

Il commissario - che durerà in carica sei mesi, salvo necessaria proroga -  entro 8 giorni dovrà individuare gli impianti di  trattamento della Regione Lazio che hanno una capacità autorizzata residua; dovrà diffidare le autorità competenti e le imprese titolari degli impianti a trattare in questi impianti, nei limiti della capacità residua, i rifiuti urbani prodotti dai comuni di Roma, Fiumicino, Ciampino e dallo Stato della Città del Vaticano a partire dal 25 gennaio 2013..

Inoltre entro 15 giorni dovrà diffidare le autorità competenti a provvedere entro il 15 febbraio al completamento delle procedure di autorizzazione degli impianti di trattamento meccanico biologico nella Regione Lazio. Sempre entro 15 giorni dovrà diffidare le autorità competenti e le imprese a rendere operativo entro il 30 gennaio il piano per  la raccolta differenziata nel comune di Roma predisposto da Ama e Conai. E ancora entro i 15 giorni dovrà diffidare le autorità competenti e le imprese titolari degli interventi o degli impianti ad adottare entro il 30 gennaio le misure necessarie per favorire il recupero energetico dei rifiuti.

In caso di inadempienza delle autorità competenti, interverrà il commissario che entro i trenta giorni successivi procederà all'adozione dei necessari provvedimenti sostitutivi.

Il Commissario, se lo ritiene necessario può individuare aree idonee alla localizzazione e autorizzazione di impianti di trattamento e discariche per rifiuti urbani. E in caso di rilevata insufficienza di capacità impiantistica di trattamento, riferisce al ministro ai fini dell'attivazione urgente delle  procedure di trasferimento dei rifiuti al di fuori del territorio regionale.

Comunque sia il commissario dovrà riferire al ministro dell'Ambiente con un rapporto mensile.

Nel compiere tali attività il Commissario sarà affiancato da vari esperi (due designati dalla direzione generale competente del ministero, due esperti designati da Ispra, del personale e degli esperti già operanti presso la struttura commissariale. E può avvalersi anche del personale di Regione, Provincia e Comune, di altre amministrazioni pubbliche e può chiedere il sostegno dei carabinieri del Noe).

Le misure contenute dal decreto, dunque dovrebbero consentire «di allineare la gestione dei rifiuti di Roma e del Lazio - spiega il ministro Clini - alle direttive europee e alle leggi nazionali,  utilizzando al meglio l'impiantistica esistente e programmata nella Regione. L'attuazione completa del decreto consentirà di riconsiderare la proroga di Malagrotta e la realizzazione di una discarica provvisoria a Monti dell'Ortaccio, perché gran parte delle ragioni che hanno portato a queste decisioni saranno superate dai risultati del decreto - conclude il ministro - e secondo il decreto solo in caso di necessità, e limitatamente alle quantità che risulteranno dopo il riciclo e la piena utilizzazione degli impianti, potrà essere considerata la possibilità di individuare aree idonee per discariche».

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