[07/01/2013] News

Cina: una fabbrica chimica inquina il fiume Zhuozhang, saltano le teste dei dirigenti

Contaminati 80 km2, 28 villaggi e l’acqua potabile di una città di più di un milione di abitanti

Secondo un'inchiesta preliminare, è stata la fabbrica chimica della Tianji Coal Chemical Industry Group, che opera a Changzhi, nella provincia dello Shanxi, a sversare circa 9 tonnellate di anilina (un prodotto chimico tossico ampiamente utilizzato per produrre pigmenti, erbicidi ed altri prodotti chimici) nel fiume Zhuozhang.

L'inquinamento sarebbe stato provocato da un guasto ad una valvola del sistema di drenaggio. La fuga era stata scoperta il 31 dicembre 2012, quando, durante un controllo di routine, degli operai hanno scoperto che una condotta di "evacuazione" rotta stava sversando anilina dell'anilina. Il 6 gennaio l'inquinamento aveva colpito 80 km2 e 28 villaggi dello Shanxi e contaminato l'acqua potabile di  centri abitati della provincia e dell'Henan a valle della fabbrica e di Handan, una città della vicina provincia dell'Hebei dove vivono più di un milione di persone..

Il disastro avrebbe potuto essere ancora più grande se il personale della compagnia chimica non fosse riuscito ad evitare che altre 30tonnellate finissero nel fiume indirizzando lo scarico in un bacino di lagunaggio abbandonato. Secondo un comunicato del governo municipale di Changzhi, «La fuga non ha provocato alcun decesso» e «La qualità dell'acqua del fiume sta migliorando».

Ma il nuovo vertice della Repubblica popolare cinese uscito dal 18esimo congresso del Partito comunista cinese sembra voler cogliere l'occasione di questo ennesimo sversamento di prodotti chimici in un corso d'acqua per usare il pugno duro conto l'inquinamento industriale e l'agenzia ufficiale Xinhua informa che è stata ordinata ed è in corso «Un'inchiesta approfondita su questo incidente» e che ieri «Quattro persone che hanno una responsabilità diretta nella fuga chimica che ha contaminato un fiume nella provincia dello Shanxi (nord), sono state licenziate». Secondo quanto ha reso noto Liu Dashan, ingegnere capo dell'ufficio provinciale dell'ambiente dello Shanxi, si tratta di tratta di due pesci abbastanza grossi: Chen Jianwen, direttore generale del Tianji Coal Chemical Industry Group, e Ren Yongjie, direttore aggiunto incaricato della sicurezza del lavoro e due capi reparto incaricati dello stoccaggio dei prodotti chimici.

Ma il problema è anche (e soprattutto) politico e potrebbero saltare altre teste. Oggi il sindaco di Changzhi, Zhang Bao, durante una conferenza stampa  sui è scusato per la lentezza delle autorità locali di fronte all'inquinamento, ammettendo che «Il governo municipale ha sottovalutato la gravità della fuoriuscita di prodotti chimici dopo aver ricevuto il rapporto sull'inquinamento il 31 dicembre».

Xinhua sottolinea che «Le autorità provinciali incaricate dell'ambiente hanno ricevuto il rapporto della città di Changzhi solo 5 giorni dopo l'incidente, mentre i regolamenti stipulano che i problemi di questo genere devono essere rapportati entro 2 ore».

Anche il futuro politico del sindaco Bao sembra segnato, visto che le sue scuse, arrivate ad una settimana da quando è stato scoperto l'inquinamento, evidenziano il suo tentativo di nascondere magagne e ritardi dei dirigenti del Tianji Coal Chemical Industry Group che sono già stati fatti fuori.

 

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