[03/01/2013] News

Altro che "buona notizia": arriva l'ennesimo colpo di mano contro i parchi

Non abbiamo fatto in tempo a compiacerci della tardiva ma significativa direttiva del ministro Clini volta a impegnare finalmente i parchi e le aree protette in una politica nazionale sulla base dei valori e delle finalità della legge quadro 394, che il Parlamento in via di scioglimento - approfittando con un vero e proprio colpo di mano della confusione creata dalla crisi di governo - ha approvato un testo arenatosi già in commissione Ambiente al Senato, e con il quale la legge quadro è stata stravolta.

Le regioni sono state estromesse da qualsiasi competenza e ruolo sulle aree protette marine, al punto che quelle che ne hanno legittimamente istituite di proprie se le vedranno ‘espropriare' per essere riaffidate in gestione ad organi in cui il 30% non farà capo alle istituzioni. I parchi regionali potranno essere terrestri, lacuali e fluviali ma non marini. Il ministero farà quel che vuole ‘sentendo' (non d'intesa) le regioni e riservandosi naturalmente e nel giro di pochi giorni di decidere come più gli aggrada.

E chi se ne frega se si tratta di un testo contestato vivacemente da quasi tutte le associazioni ambientaliste e non discusso  con le regioni e gli enti locali.  Calderoli i parchi regionali voleva addirittura scioglierli in nome del federalismo alla polenta; ora, dopo averli strapazzati e tenuti a stecchetto, vengono ricondotti ancor più alla casa madre romana in omaggio e premio evidentemente per la  disastrosa gestione  degli ultimi anni.

Quello che colpisce di più in questa poco edificante vicenda è il silenzio di chi già al Senato aveva taciuto e contribuito  a fare questi pasticci e una brutta figura a chi rivendica un ambientalismo che ha fatto evidentemente il suo tempo, se non fa bene ai parchi e alle aree protette.

*Gruppo di San Rossore

 

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