[03/01/2013] News

Il Mozambico contro la svendita delle risorse: rivedrà i contratti minerari e gasieri con le multinazionali

Contratti capestro negoziati nel 1992. Problemi anche per i giacimenti offshore dell'Eni?

Il Mozambico ha annunciato che rinegozierà i contratti conclusi con le multinazionali con l'obiettivo di aumentare i profitti che il grande Paese africano, uno dei più poveri del pianeta, incassa con la (sv)endita delle sue risorse minerarie ed energetiche.

Il governo di Maputo risponde così alle forti critiche che gli sono venute su questo problema sia dall'interno che da diverse organizzazioni internazionali.

Il Frente de Libertação de Moçambique (Frelimo) marxista-leninista, dopo aver la guerriglia di indipendenza che ha liberato il Paese dal colonialismo portoghese e dopo una guerra civile con i ribelli di destra della Resistência Nacional Moçambicana (Renamo) che ha  devastato il Paese fino al 1992, caduta l'Unione Sovietica ha dato il via libera a contratti con le multinazionali per lo sfruttamento delle sue enormi ricchezze minerarie e più recentemente per quelle gasiere molto promettenti. Ma questi contratti con giganti come la brasiliana Vale, l'anglo-australiana Rio Tinto ed anche con altre grandi multinazionali come l'italiana Eni sono apparsi subito troppo sfavorevoli al Mozambico, che non ha beneficato delle entrate che si potevano attendere e che invece hanno alimentato la corruzione in un Paese che ha abbandonato il marxismo-leninismo guerrigliero per convertirsi al libero mercato temperato da promesse non molto rispettate di giustizia sociale.

Le critiche al Mozambico arrivano addirittura dal Fondo monetario internazionale, che ha chiesto la rinegoziazione dei contratti, e dalla Banca mondiale che ha denunciato una crescita impressionante del Pil del Paese, il 7% all'anno, che però non si traduce in una riduzione della povertà. onostante le sue immense risorse, il Mozambico è al 184esimo posto su 187 nella classifica dell'indice di sviluppo umano  e i vecchi ribelli della Renamo, convertitisi in paladini della giustizia sociale, minacciano di riprendere le armi se il Frelimo non prenderà misure per ridistribuire più equamente la ricchezza nazionale rapinata da quelle stesse multinazionali nei cui Consigli di amministrazione siedono molti  di coloro che avevano finanziato la guerriglia anticomunista e filo-occidentale in Mozambico.

La rinegoziazione è stata annunciata dal ministro del Piano e dello sviluppo ma non dovrebbe riguardare i contratti più recenti: bisogna capire se tra questi rientrano anche le scoperte che l'Eni ha annunciato di aver fatto il 5 dicembre scorso  nei pozzi Mamba Sud 2 E Coral 2, rispettivamente il sesto e settimo pozzo perforati con successo nel permesso,  che aggiungono Circa 170  miliardi di m3 di gas alle risorse dell'Area 4 (6 Trilioni di piedi cubici, Tcf). Secondo l'Eni, «Il Pieno potenziale del complesso di Mamba nell' Area 4 è  Stimato  In 2.115 miliardi di m3 di gas in posto (75 Tcf)». La multinazionale energetica italiana opera nell'Area 4 con la quota del 70%. Gli altri partner della Joint Venture sono Galp Energia (10%), Kogas (10%) e Enh (10%, portata nella fase esplorativa).

Si tratta di trivellazioni offshore ad alta profondità: «Mamba Sud 2  è stato perforato in 1.918  metri d'acqua e ha raggiunto la profondità complessiva di 4.300 metri. Il pozzo è localizzato circa 9 chilometri a est di Mamba Sud 1,  50 chilometri dalla costa di Capo Delgado - spiega l'Eni - Mamba Sud 2  ha incontrato 60 metri di mineralizzazione a gas in reservoir di età oligocenica di ottima qualità. La scoperta ha dato prova dell'esistenza di comunicazione idraulica con lo stesso reservoir di Mamba Sud 1. Durante il test di produzione il pozzo ha erogato gas con parametri che portano a stimare, a regime, una portata di 4 milioni di metri cubi di gas al giorno.

Coral  2, sul quale  Eni condurrà un test di produzione,  è stato perforato in 1.950  metri d'acqua e ha raggiunto la profondità complessiva di 4.725 metri. Il pozzo è localizzato circa 15 chilometri a ovest  di Coral 1,  50  chilometri dalla costa di Capo Delgado.  Coral 2  ha incontrato 140 metri di mineralizzazione a gas in reservoir di età eocenica di ottima qualità. La scoperta ha dato prova dell'esistenza di comunicazione idraulica con lo stesso reservoir di Coral 1. Eni ha in programma la perforazione di  2 ulteriori pozzi, Coral 3 e Mamba Sud 3, per completare la fase di delineazione della scoperte. I recenti successi consolidano e ampliano ulteriormente il potenziale dell'area sul quale Eni sta studiando i piani di sviluppo delle eccezionali riserve di gas scoperte».

Il 12 dicembre il presidente del Mozambico, Armando Guebuza e l'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, si sono incontrati a Maputo per fare il punto sulle attività e sui progetti di Eni in corso nel Paese. Scaroni ha aggiornato Guebuza sul progresso delle attività esplorative e sulle future attività di sviluppo nell'area 4 dell'offshore di Rovuma. I principali argomenti trattati sono stati «La futura monetizzazione delle risorse di gas, mediante lo sviluppo di impianti di esportazione di Gnl, e la fornitura di gas per la produzione di energia elettrica per uso domestico come concreto sostegno al Mozambique gas master plan». Scarni e il presidente mozambican hanno anche discusso dei corsi di formazione, delle iniziative di sostenibilità e del supporto allo sviluppo delle future infrastrutture nel paese da parte di Eni.

Il 21 dicembre 2012 l'Eni ha firmato con Anadarko l'accordo quadro per lo sviluppo dei giacimenti comuni di gas in Mozambico tra l'Area 4, operata da Eni, e l'Area 1, operata da Anadarko e le due compagnie si impegneranno anche « Nella progettazione e realizzazione congiunta di impianti onshore per la produzione di Lng che saranno realizzati nella Provincia di Cabo Delgado, nel nord del Paese.

Comunque la cuccagna mozambicana per le multinazionali sembra destinata a finire. Il vice ministro delle Risorse minerarie del Mozambico, Abdul Razak, ha detto al quotidiano Notícias  che «La differenza tra il valore monetario pagato nel 2010 dalle società di gestione delle risorse estrattive in Mozambico e quel che lo Stato del Mozambico ha ricevuto, è meno dell'1% per cento del totale per lo Stato. La commissione incaricata di procedere alla riconciliazione dei valori è attualmente al lavoro per conoscere le ragioni di questa differenza a favore dello Stato».

Ma Razak ha anche sottolineato che «Questa differenza non è preoccupante, tanto più che l' Extractive industries transparency initiative (Eiti)  stabilisce un valore massimo del 3% per le eventuali differenze prive di riconciliazione». Come se un terzo di quanto dovuto fosse una cosa trascurabile...

L'Eiti è un'iniziativa internazionale punta a promuovere la trasparenza da parte dei governi e le imprese coinvolte nel settore minerario e il Mozambico è stato ammesso come candidato per nel 2009 e da allora ha pubblicato due rapporti di riconciliazione degli incassi e dei pagamenti delle industrie estrattive, il primo per l'anno fiscale del 2008 e il secondo nel 2009. Nell'ottobre 2012 l'Itei ha preso in esame la richiesta del Mozambico di diventare membro permanente il che comporterebbe una revisione di tutte le entrate annuali delle industrie estrattive, di fornire le informazioni su quanto il Paese ha riceva dall'industria estrattiva e quanto di questo vada a beneficio dei cittadini del Mozambico. Il rapporto dell'anno fiscale 2010 riguardava 46 imprese,  34 minerarie e 12 di idrocarburi.

L'ambasciatore del Mozambico in Angola ha detto che il suo Paese vuole usufruire «Dell'esperienza dell'Angola per la nascita e lo sviluppo del suo settore petrolifero, a cominciare dalle scoperte di questi prodotti e di altre risorse minerarie nel nostro territorio».

La cooperazione tra Angola e Mozambico passa attraverso la formazione del personale sul campo e l'invio di studenti  mozambicani in Angola. I due grandi Paesi lusofoni africani hanno già ottimi rapporti in diversi settori, in particolare in materia di istruzione, difesa e sicurezza, polizia e consultazione politica.

L'esempio dell'Angola, che condivide con il Mozambico il passato della lotta di librazione dal Portogallo e la guerriglia post-indipendenza (fra il Mpla ex marxista oggi ancora potere e l'Unita filo-occidentale ancora all'opposizione) potrebbe non essere molto virtuoso, visto che anche in Angola il Pil si impenna grazie al petrolio ma va a gonfiare le casse degli uomini del regime dell'Mpla, mentre la popolazione vive in miseria. 

Torna all'archivio