[21/12/2012] News

Alleanza ministero dell'Ambiente-Regioni per proteggere il mare. Intesa da 6 milioni di euro

Vilma Mazzocco (Basilicata): «Rafforza il nostro no alla ricerca di idrocarburi nello Jonio»

Il ministero dell'Ambiente e le quindici Regioni italiane che si affacciano sul mare hanno firmato tre protocolli d'intesa, per un valore complessivo di 6 milioni di euro, che prevedono attività di indagine e valutazione tecnico-scientifica sullo stato dell'ambiente marino.

Secondo il ministero dell'Ambiente «Viene data così attuazione della Strategia nazionale marina, istituita dalla direttiva europea del 2008 che stabilisce la protezione dell'ambiente marino "al fine di mantenere la biodiversità e preservare la diversità e la vitalità di mari ed oceani che siano puliti, sani e produttivi". Per la prima volta in Italia questa attività sarà svolta in modo coordinato dalle tre "sub-regioni marine" italiane in cui è diviso il Mediterraneo: Mediterraneo occidentale, mare Ionio-Mediterraneo centrale e mare Adriatico. In anticipo sulle scadenze fissate dalla direttiva,  il nostro paese interviene per sviluppare in modo sistematico le conoscenze sulle condizioni del mare e per determinare il livello di "buono stato ecologico" dell'ambiente marino».

L'assessore all'Ambiente della Regione Basiliata, Vilma Mazzocco, spiega che «Si tratta di una strategia d'azione ambientale per lo sviluppo sostenibile, in linea con le direttive dell'Unione Europea, che fissano nel 2020 il termine ultimo per raggiungere i parametri di 'buono stato ambientale' degli ambienti marino-costieri. Le attività - aggiunge l'assessore - saranno attuate in collaborazione con le altre regioni italiane bagnate dal Mediterraneo e, in particolare, con quelle dell'area della "Sottoregione mediterraneo centrale" di cui la Basilicata fa parte insieme a Sicilia e Calabria. Tali azioni completeranno le indagini effettuate sull'area con il Programma Rete Natura 2000, mediante il quale è stato possibile individuare lungo la costa ionica la presenza di banchi di sabbie fini ben calibrate, sulle quali persistono praterie di Cymodocea nodosa, tipiche aree di alimentazione della tartaruga protetta a livello mondiale "Caretta caretta". Le attività di salvaguardia dell'ecosistema marino previste dal protocollo hanno l'obiettivo, quindi, di investire sull'attrattività della risorsa mare, ai fini ecologici e produttivi in relazione al turismo. Un protocollo che va a rafforzare il "no" della Regione Basilicata alla concessione di nuovi permessi di ricerca di idrocarburi nello Jonio. La costa ed il mare sono una risorsa naturale di grande valenza ambientale per la presenza di ecosistemi di pregio e la valorizzazione e la protezione dell'ambiente costituiscono per noi obiettivi primari, rappresentando un investimento importante in grado di produrre valore aggiunto».

Secondo l'assessore all'Ambiente della Regione Campania, Giovanni Romano, «Con questo protocollo si attua una importante strategia marina, in linea con quanto disposto dalla Ue: entro il 2020, infatti, sarà necessario arrivare a quello che viene definito un "buono stato ambientale" degli ambienti marino-costieri. Contestualmente sono state liberate risorse pari a 300mila euro che utilizzeremo per le attività di ricerca e salvaguardia dell'ecosistema. L'azione sarà  sinergica con quella delle altre regioni italiane bagnate dal Mediterraneo e, in particolare, con quelle dell'area della 'Sottoregione mediterraneo occidentale' di cui la Campania fa parte insieme a Liguria, Toscana, Lazio, Basilicata, Calabria tirrenica, Sicilia e Sardegna. L'iniziativa è determinante per lo sviluppo della politica del presidente Caldoro che punta sul recupero dell'attrattività della risorsa mare ai fini ecologici e produttivi in relazione al turismo. Un ruolo fondamentale per la firma del protocollo è stato svolto da Vincenzo Saggiomo, componente del comitato tecnico ministeriale sulla strategia marina».

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