[21/12/2012] News

I fanghi del drenaggio acido delle miniere per disinquinare i corsi d’acqua dal fosforo

Negli Usa (ma anche in molti altri Paesi) il drenaggio acido delle miniere è uno dei più grandi pericoli per l'ambiente: è  associato ai processi di estrazione e degrada  più di 4.500 miglia di corsi d'acqua nella sola regione medio-atlantica. Quando l'acqua scorre attraverso le miniere di carbone abbandonate e attive si  verifica una reazione tra l'acqua e le rocce contenenti sulfuri, sviluppando una reazione che è in grado di contaminare l'acqua potabile, distruggere le piante acquatiche e la riproduzione animale e di corrodere parti delle infrastrutture causa dell'acidità del drenaggio.

Ma un nuovo studio del Leetown science center  del Geological Survey Usa (Usgs) ha scoperto che un sottoprodotto derivante dal trattamento del drenaggio acido delle miniere può avere una seconda vita ed aiutare a ripulire le acque reflue e quelle provenienti da scarichi agricoli. .

Il rapporto, pubblicato su Journal Water, Air, and Soil Pollution, dimostra che dai fanghi seccati risultanti dal drenaggio minerario possono essere utilizzati come un assorbente a basso costo per rimuovere efficacemente il fosforo dai reflui agricoli e urbani. Il fosforo assorbito dai fanghi minerari può poi essere estratto dai residui e riciclato nei fertilizzante. L'Usgs sottolinea che «I residui del drenaggio delle miniere possono essere rigenerati e riutilizzati per un numero di cicli di trattamento aggiuntivi».

Secondo la direttrice dell'Usgs, Marcia McNutt., «Questo meraviglioso risultato dimostra l'applicazione creativa di una chimica ambientale molto sofisticata per creare un nuovo life cycle per ciò che altrimenti sarebbero stati prodotti da rifiuti problematici. E' stata alzata l'asticella per i futuri studi sulle bonifiche ambientale».

La percolazione e ruscellazione di acque acide avviene ogni volta che minerali con solfuro, presenti nei  giacimenti di carbone e di metalli, sono esposti all'aria e all'umidità. L'acido e i metalli disciolti sono tossici per la maggior parte delle forme di vita acquatica e i drenaggi minerari acidi non trattati hanno inquinato 5.000 miglia di corsi d'acqua nella regione degli Appalachi, con  danni per milioni di dollari al turismo ed alla pesca professionale e sportiva.

Quando il drenaggio minerario acido viene bonificato, è neutralizzato con una base di calcare o calce, ma poi i fanghi ricchi di ferro devono essere smaltiti, a volte con un costo considerevole. Il nuovo procedimento, che utilizza i fanghi come filtratore delle acque potrebbe ridurre la necessità di smaltire i fanghi minerari, fornendo il vantaggio, precedentemente ignorato, di utilizzare i residui per ridurre efficacemente fosforo dalla acque di scarico.  Negli Usa gli sversamenti di fosforo derivanti dalle acque reflue agricole e domestiche hanno portato ad una significativa compromissione degli ecosistemi acquatici, come a  Chesapeake Bay, ma anche atri bacini idrici di tutto il mondo soffrono per l'eccesso di fosforo. Allo stesso tempo, nel mondo si stanno esaurendo sempre più rapidamente i depositi di fosforo di alta qualità, con possibili future carenze di fosforo per i fertilizzanti.

La tecnologia attuale per la rimozione del fosforo dalle acque reflue consiste nell'aggiunta di sali di alluminio o di ferro per far precipitare e assorbire il fosforo, ma è un procedimento troppo costoso alle basse concentrazioni e volumi elevati che spesso si incontrano nei reflui. L'Usgs è convinto che «L'applicazione di questa nuova tecnologia ha il potenziale per ridurre i costi del trattamento del drenaggio minerario acido, di impedire il degrado degli ecosistemi acquatici e di riciclare preziose sostanze nutritive».

Il principale autore dello studio, Philip Sibrell, conclude: «E' stato davvero come prendere due piccioni con una fava . Questa nuova tecnologia potrebbe ridurre o eliminare la necessità di dipesiti di fanghi del drenaggio acido delle miniere, trasformando invece i fanghi stessi in qualcosa di utile per affrontare l'urgente necessità di ridurre la quantità di fosforo che finisce negli  ecosistemi acquatici; si tratta di una situazione win-win».

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