[19/12/2012] News

Relazioni sulle emissioni industriali: le informazioni da trasmettere all'Ue

L'Ue ha elaborato i questionari da compilare da parte degli Stati membri per la comunicazione delle informazioni relative all'attuazione della direttiva sulle emissioni industriali (2010/75/UE). E' stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale europea la decisione di esecuzione della Commissione che stabilisce il tipo, il formato e la frequenza delle informazioni che gli Stati membri devono trasmettere ai fini delle relazioni sull'attuazione della direttiva del 2010.

Tutto ciò perché è opportuno che gli Stati membri trasmettano le loro risposte attraverso un questionario che si riferisce soltanto all'anno 2013 al fine di comunicare le misure adottate per dare attuazione alle prescrizioni della direttiva del 2010 che non erano già applicabili a norma di altre direttive (come ad esempio quella relativa ai rifiuti provenienti dell'industria del biossido di titanio, quella relativa alle modalità di vigilanza e di controllo degli ambienti interessati dagli scarichi dell'industria del biossido di titanio e anche quella sull'incenerimento dei rifiuti).

Gli Stati membri dovranno trasmettere le loro risposte attraverso un questionario riferito al periodo 2013-2016, comunicando informazioni rappresentative sulle emissioni e altre forme di inquinamento, sui valori limite di emissione e sui progressi compiuti nello sviluppo e nell'applicazione delle tecniche emergenti. In questo modo si consente alla Commissione di raccogliere informazioni sulle misure generali di attuazione, di stabilire una fonte di informazioni per le singole installazioni che sia in linea con il registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti, di confermare che le migliori tecniche disponibili sono state applicate correttamente nelle autorizzazioni e di verificare l'applicazione di requisiti minimi per settore.

Le informazioni dovranno essere rese disponibili dagli Stati membri in formato elettronico. E al fine di garantire l'uniformità e la coerenza delle informazioni fornite dagli Stati membri, la Commissione, coadiuvata dall'Agenzia europea dell'ambiente, elabora un formato elettronico specifico per la comunicazione delle informazioni.

Per prevenire, ridurre e, per quanto possibile, eliminare l'inquinamento dovuto alle attività industriali, nel rispetto del principio "chi inquina paga" e del principio della prevenzione dell'inquinamento, l'Ue definisce un quadro generale che disciplini le principali attività industriali, intervenendo innanzitutto alla fonte, garantendo una gestione accorta delle risorse naturali, tenendo presente, se del caso, la situazione socioeconomica e le specifiche caratteristiche locali del sito in cui si svolge l'attività industriale.

Dunque, la direttiva sulla prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento - prevista nel 1996 e poi codificata per ragioni di razionalità e di chiarezza (la direttiva originale è stata modificata in modo sostanziale e a più riprese) prevede misure intese a evitare oppure, qualora non sia possibile, a ridurre le emissioni di determinate attività industriali nell'aria, nell'acqua e nel suolo, comprese le misure relative ai rifiuti. Fra tali misure compare anche l'Aia ossia l'autorizzazione integrata ambientale.

Approcci distinti nel controllo delle emissioni nell'atmosfera, nelle acque o nel terreno possono incoraggiare il trasferimento dell'inquinamento da una matrice ambientale all'altra anziché proteggere l'ambiente nel suo complesso. Dunque la direttiva cerca di assicurare un approccio integrato alla prevenzione e alla riduzione delle emissioni nell'aria, nell'acqua e nel terreno, alla gestione dei rifiuti, all'efficienza energetica e alla prevenzione degli incidenti. Un approccio che contribuisce anche al conseguimento di condizioni di parità nell'Unione, uniformando i requisiti in materia di prestazioni ambientali per le installazioni industriali.

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