[19/12/2012] News toscana

Dalla Val di Cornia alla Maddalena

Greenreport ha pubblicato due interventi riguardanti uno i Parchi della Val di Cornia  e l' altro il Parco nazionale della Maddalena del suo presidente Bonanno. Due realtà assolutamente diverse perché nel primo caso siamo in presenza di una particolare esperienza di gestione di un sistema di aree protette di livello locale  di cui prima o poi si dovrà decidere - meglio prima - del suo approdo definitivo a Parco regionale di cui si è discusso anche recentemente in alcuni incontri pubblici, nel secondo si tratta invece di uno dei parchi nazionali più importanti marino-terrestri del cui ruolo si sta discutendo fin dalla sua istituzione. Personalmente ricordo un interessante convegno di diversi anni fa promosso dal Centro studi Valerio Giacomini di Federparchi a cui partecipò anche l'attuale ministro Fabrizio Barca da poco ‘arruolato' da Ciampi al ministero dell'economia. Bonanno denuncia i perduranti ritardi a far decollare finalmente una politica di intesa e collaborazione tra le istituzioni centrali, regionali e locali - lo aveva  già fatto anche in un incontro a Pisa a Palazzo Reale dove tenemmo un incontro europeo promosso dalla Legautonomie.

In entrambi i casi ci si riferisce alla legge quadro di cui un anno fa ricordammo il ventennale e che per qualcuno modificarla era la condizione indispensabile per far funzionare meglio i parchi. Ebbene le due situazioni pur così diverse mostrano senza ombra di dubbio che la legge non c'entra nulla - o meglio c'entra ma solo perché non se n'è tenuto conto e non se tiene conto a dovere. Nell'articolo sulla Val di Cornia non si ricorda che la regione decise qualche anno fa che quello sarebbe stato il quarto parco regionale dopo la Maremma, San Rossore e le Apuane. A Piombino l'ho ricordato io e anche il sindaco di Campiglia Marittima e la regione assente se l'è evidentemente dimenticato. Qui non c'entra la legge quadro e neppure quella regionale pur vecchia e ormai zoppa.

Men che mai la legge 394 - che anche per gli amici di Legambiente era urgente modificare - ha messo i bastoni tra le ruote della Maddalena. Lì è ancora più evidente che i perduranti ritardi dipendono proprio dal non aver voluto  - e non solo alla Maddalena ma anche all'Arcipelago Toscano - attuare e rispettare la legge che proprio a mare ha subito e registrato le più clamorose inadempienze; vedi appunto il Santuario dei cetacei che riguarda noi toscani al pari dei sardi e dei liguri.

E Clini che dopo la Prestigiacomo era atteso fiduciosamente alla prova dopo quella da dimenticare della amazzone berlusconiana non è riuscito o non ha voluto dare segnali diversi. Dove le cose dipendono dalla nostra regione  come da quella sarda non si può perdere altro tempo. Speriamo poi che con le elezioni cambi finalmente anche il quadro nazionale.

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