[18/12/2012] News toscana

Varata la nuova legge sui Consorzi di bonifica: i comprensori passano da 41 a 6

Bramerini: «Passaggio fondamentale per le politiche regionali di difesa del suolo»

Nel quadro di incertezza politico-istituzionale attuale, anche una "riformicchia" come quella dei Consorzi di bonifica, che la Regione Toscana è riuscita a portare a casa, rappresenta un buon passo in avanti.

Da ieri i Consorzi di bonifica sono regolati da una nuova legge regionale grazie al voto del Consiglio in cui si sono espressi a favore 34 consiglieri mentre 6 si sono astenuti. «Da oggi abbiamo strumenti più snelli e efficaci per lavorare alla sicurezza del territorio toscano - ha dichiarato l'assessore regionale all'ambiente e all'energia Anna Rita Bramerini - La legge di riforma dei Consorzi di bonifica  approvata dal Consiglio regionale quasi all'unanimità, è il risultato di un lungo lavoro e di una proficua concertazione con tutte le realtà istituzionali, fatti  nella consapevolezza che fosse ormai ineludibile un riordino in questo settore.  Si tratta di un passaggio fondamentale per le politiche regionali di difesa del suolo, di tutela e valorizzazione delle risorse idriche e più in generale dell'ambiente come ecosistema».

 In realtà ancora non si volta pagina in materia di difesa dalle acque e delle acque perché nella cosiddetta riforma si parla ancora di bonifica e non di difesa del suolo (il limite è stato riconosciuto anche dall'assessore), le funzioni dei consorzi in chiave di sostenibilità degli interventi che effettuano sui corsi d'acqua naturali devono essere meglio definiti, come il loro ruolo di ente operativo che lavora per l'interesse generale.

Tuttavia non mancano gli aspetti positivi: il numero dei comprensori di bonifica passerà da 41 a 6, con una razionalizzazione della loro presenza sul territorio,  nascerà un unico programma di spesa regionale per la difesa del suolo, che, sulla base del Piano ambientale ed energetico regionale (Paer), individuerà anche le "opere strategiche", la cui realizzazione è attuata direttamente dalla Regione. All'interno del programma confluiranno i piani di attività dei singoli consorzi, in modo da avere un unico piano regionale di manutenzione e difesa del suolo. Una Conferenza permanente costituita dai presidenti della Giunta regionale e delle province, da sei rappresentanti dei comuni, di cui due indicati dai comuni montani, farà da supporto alle funzioni di indirizzo della Regione.

Quindi in sintesi alla Regione spetteranno le funzioni di indirizzo, il coordinamento, il controllo e l'attuazione delle opere strategiche; alle province la gestione tecnica e amministrativa delle opere, l'attività di programmazione comune, il servizio di polizia idraulica, la realizzazione delle nuove opere di seconda e terza categoria; ai nuovi Consorzi l'attività di manutenzione di tutte le opere idrauliche, di tutto il reticolo idrografico, e la realizzazione delle nuove opere di bonifica. Nei territori montani i Consorzi per l'attività di bonifica si avvalgono delle Unioni dei comuni. «Le nuove norme valorizzano l'esperienza maturata in questi anni dai Consorzi ma affrontano le criticità che da più parti, anche in Consiglio, erano state evidenziate, chiarendo ruoli e competenze e assicurando maggiore uniformità di gestione, in un settore particolarmente delicato della difesa del suolo», ha concluso Bramerini.

 

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