[17/12/2012] News toscana

Bidoni tossici dell'eurocargo Venezia: monitoraggio del mare fino al 2014

Le Istituzioni non abbassano la guardia. Il 18 dicembre riunione tecnica a Livorno per stabilire il piano di lavoro

A un anno esatto dall'incidente che ha visto cadere dall'eurocargo Venezia della Grimaldi Lines, nel mare in tempesta al largo di Gorgona, due semirimorchi con 200 fusti contenenti catalizzatori esausti utilizzati per la desolforazione del petrolio, si è tenuta una conferenza stampa che si è tenuta al Palazzo Municipale di Livorno durante la quale gli assessori all'Ambiente della Provincia, Nicola Nista, e del Comune, Mauro Grassi, insieme al Comandante Massimo Seno della Capitaneria di Porto di Livorno e a Stefano Rossi, responsabile dipartimento Arpat di Livorno. Presenti e Francesco Gazzetti e Fabio Canaccini in rappresentanza del gruppo "Togliete quei bidoni", hanno annunciato che il monitoraggio del nostro mare continuerà fino al 2014.

Dalla conferenza stampa è emerso che «Le analisi sull'ambiente marino e sul pescato, fortunatamente, hanno fornito fino a questo momento risultati tranquillizzanti, ma non intendiamo far calare l'attenzione sulla vicenda. Continueremo a lavorare in sinergia,  sia affinché non cessi la ricerca dei bidoni rimasti in fondo al mare, e perché proseguano i monitoraggi sulla salute delle acque e del pescato». Per domani, in Prefettura a Livorno, è previsto un tavolo tecnico per stabilire il futuro piano di lavoro.

Sulla questione è intervenuta con una lettera anche l'assessore regionale all'Ambiente Annarita Bramerini che ha riassunto le fasi salienti delle operazioni di recupero dei fusti e di monitoraggio delle acque dopo l'incidente e sintetizza l'attuale posizione delle Istituzioni: «Rimangono diverse decine di bidoni in fondo al mare di cui si ignora la posizione e che sappiamo non sarà facile né individuare né recuperare ma ciò non ci indurrà ad allentare l'attenzione su un evento che, oltre a dover essere affrontato in quanto tale, rappresenta un caso simbolo dei rischi che corre il nostro mare e che dobbiamo fare di tutto per prevenire. I prossimi passaggi ci vedranno già impegnati domani in Prefettura per assicurare che sia fatto tutto ciò che è tecnicamente possibile per ritrovare i fusti ancora dispersi e per continuare i controlli fino a quando il Ministero dell'Ambiente sarà in grado di quantificare nel dettaglio eventuali danni ambientali dei quali la società armatrice dovrà farsi carico. Ci adopereremo anche affinché sia data la massima diffusione ai risultati di monitoraggi effettuati».

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