[13/12/2012] News

Fuori controllo il satellite nordcoreano? L'Iran: non abbiamo fornito noi la tecnologia spaziale

Il Consiglio di sicurezza Onu condanna il lancio del missile. Anche la Cina prende le distanze dalla Rpdc

Secondo gli esperti spaziali statunitensi, i nordcoreani non controllerebbero completamente il satellite artificiale Kwangmyongsong-3 che hanno piazzato in orbita il 12 dicembre con il lancio del missile Unha-3 che ha sorpreso e preoccupato tutto il mondo. Una fonte anonima della Nasa interrogata dalla Cnn ha detto che «Ci sono prove del fatto che non controllano interamente il loro satellite».

Secondo gli americani il Kwangmyongsong-3 è un satellite per le telecomunicazioni molto primitivo e dotato di capacità limitate e per il momento non avrebbe ricevuto dal centro di controllo nordcoreano il segnale per attivare i pannelli solari necessari al suo funzionamento. Inoltre gli esperti Usa pensano che il satellite si trovi su un'orbita troppo bassa ed instabile, il che potrebbe farlo precipitare sulla Terra, ma gli specialisti nordcoreani non avrebbero fino ad ora preso nessuna misura per correggere l'orbita, un'altra cosa che testimonierebbe la mancanza di controllo del satellite.

Intanto il portavoce del ministero degli Esteri  iraniano, Ramin Mehmanparast, ha respinto durante una conferenza stampa le accuse rilanciate da alcuni media occidentali su una eventuale cooperazione nucleare tra Teheran e Pyongyang definendole  «Priva di fondamento». La televisione satellitare iraniana PressTv ha detto che non rispondono al vero le notizie circolate anche in Italia che un team di esperti aerospaziali iraniani avrebbe lavorato con i  nordcoreani per aiutarli a lanciare il missile.

L'isolamento della Repubblica popolare democratica di Corea (Rpdc) non è mai stato così forte: il Consiglio di sicurezza dell'Onu  ha condannato il lancio del missile, promettendo «Risposte adeguate e conformi alle nostre responsabilità» e dicendo che si tratta di  una «Violazione flagrante» delle sue risoluzioni 1718 et 1847 che vietano alla Rpdc di utilizzare tecnologie nucleari e per missili balistici.

Il lancio del satellite Kwangmyongsong-3 avrebbe un aspetto fortemente simbolico per la dittatura nordcoreana che celebra così il centesimo anniversario della nascita del fondatore del regime militar-comunista, l'ormai divinizzato Kim Il Sung, mentre il 17 dicembre segna il primo anniversario della morte dell'amato leader Kim Jong Il. Anche per questo il regime nazional-stalinista, che sta diffondendo foto di gente festante vestita all'occidentale o in costume tradizionale,  difende il suo diritto di lanciare un satellite a fini pacifici e scientifici. Un portavoce del ministero degli esteri della Rpdc ha detto all'agenzia ufficiale Kcna: «Poco importa quel che dicono gli altri, noi continueremo ad esercitare il nostro diritto legittimo a lanciare dei satelliti e così a contribuire attivamente alla costruzione economica ed al miglioramento delle condizioni di vita del popolo. Il lancio riuscito del satellite corrisponde al piano di sviluppo tecnologico e scientifico del Paese. Il popolo della Rpdc è molto eccitato per questo lancio. Coloro che qualificano il lancio del satellite  di  "violazioni delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'Onu" e lo considerano come un lancio di missile a lunga gittata, una "provocazione" e la causa delle tensioni accresciute, sono preda dell'ostilità verso la Rpdc».

Poi il tono del portavoce nordcoreano si è fatto come al solito vittimistico e minaccioso: «La reazione eccessiva degli Usa di fronte al lancio (non riuscito, ndr) del satellite della Rpdc ad aprile era piena di sentimenti ostili ed ha forzato la Rpdc a riesaminare la questione nucleare nella sua integralità. Speriamo che tutti i Paesi interessati diano prova di ragionevolezza e restino calmi perché la situazione non degeneri in una direzione indesiderabile».

Ma Pyongyang, che fino al giorno prima del lancio aveva fatto finta di smontare il missile ed aveva annunciato il rinvio del suo lancio per problemi tecnici, questa volta ha fatto arrabbiare anche il suo potente protettore: la Cina. Il portavoce del ministero degli esteri cinese, Hong Lei, si è pubblicamente dispiaciuto  che la Rpdc abbia lanciato il satellite «Malgrado l'inquietudine universale della comunità internazionale» e, rispondendo ai giornalisti, ha detto che «La Cina chiede da sempre che tutte le parti interessate devono trovare una soluzione finale per una pace ed una stabilità durevoli nella Penisola Coreana, attraverso la via del dialogo e della consultazione. Noi speriamo che tutte le parti coinvolte guarderanno con calma a questo tema e faranno degli sforzi congiunti per salvaguardare la situazione generale dei Paesi e la stabilità nella Penisola». Per non lasciare dubbi sull'irritazione cinese verso i compagni nordcoreani, Hong ha aggiunto: «La Rpdc ha diritto all'utilizzo pacifico dello spazio, ma questo diritto è attualmente limitato dalle risoluzioni sul tema del Consiglio di sicurezza della Nazioni Unite (del quale la Cina fa parte con diritto di veto, ndr). La Rpdc, membro dell'Onu, è obbligata ad osservare le risoluzioni del Consiglio di sicurezza».

L'ambasciatrice Usa all'Onu, Susan Rice, ha detto che «Questo lancio dimostra anche che, malgrado le chiare esigenze del Consiglio di sicurezza, la Corea del nord è determinata a proseguire il suo programma di missili balistici senza nessun riguardo per i suoi obblighi internazionali».

La Rice ha annunciato l'intenzione degli Usa di fare appello ai loro partner dei colloqui a 6 per la Corea ed alla comunità internazionale per risolvere la questione missilistica nordcoreana. I colloqui a 6 coinvolgono Corea del sud, Cina, Usa, Giappone, Russia e Rpdc, sono stati avviati nel 2003 ma si sono interrotti nel dicembre 2008 dopo gli esperimenti nucleari ed i lanci di missili di Pyongyang.

 

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