[11/12/2012] News

Tir caduti in mare, Realacci: «Valutare procedure sicurezza prima di parlare di sfortuna»

Ancora da recuperare parte dei bidoni tossici dispersi al largo dell'isola della Gorgona

Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd, porta in Parlamento, con un'interrogazione urgente ai ministri dell'Ambiente e delle Infrastrutture, il nuovo caso dei tir caduti in mare da una nave della Grimaldi Lines.

«Ancora mancano all'appello decine di fusti tossici dispersi nell'alto mar Tirreno, ed ecco un'altra copiosa perdita di carico in mare da parte di una nave-traghetto al largo di Palermo - ricorda Realacci (nella foto) - Colpisce che la sfortuna si accanisca contro la Grimaldi, la compagnia che in entrambi i casi è stata vittima dei marosi, ma forse, prima di parlare di sfortuna, è il caso di valutare in modo approfondito se davvero tutte le procedure per la sistemazione in sicurezza del carico siano state fatte bene.  Ma c'è dell'altro. Che tipo di carico trasportavano i tir? Ci sono materiali pericolosi? C'è rischio inquinamento? I proprietari dei mezzi saranno integralmente risarciti?»

Proprio per rispondere a questi ed altri dubbi Realacci ha un'interrogazione urgente al ministro delle Infrastrutture per sapere «Quali iniziative urgenti intendano mettere in campo i ministri interrogati al fine accertare, anche per tramite degli uffici portuali territorialmente competenti, se tutte le procedure di sicurezza da parte della Grimaldi Group nel porto di Livorno siano stato eseguite correttamente e se negli automezzi inabissati vi fossero sostanze pericolose per l'ecosistema marino. Se ritengano altresì le normative vigenti efficaci per la tutela della sicurezza del trasporto in mare e dell' ambiente a fronte di un incremento del traffico marittimo nel Mediterraneo e se vogliano aggiornare lo scrivente sui rimanenti 54 sopraccitati fusti, ancora non recuperati a largo dell'isola della Gorgona».

Ecco il testo integrale dell'interrogazione:

Per sapere premesso che: 

-  è apparsa diffusamente sui maggiori quotidiani nazionali e locali, su numerose agenzie di stampa e nuovi media della rete, la notizia di un ennesimo incidente ad una nave cargo facente parte della flotta della Grimaldi Group; 

- sono in tutto 12 i tir caduti in mare, il 9 dicembre 2012, dal traghetto "Eurocargo Cagliari" della compagnia di navigazione Grimaldi mentre era in rotta verso Palermo proveniente da Livorno, a due miglia nord est di Capo Zafferano; 

- secondo quanto si apprende l'incidente si è verificato a poche miglia dal porto siciliano a causa del mare grosso e delle forti raffiche di vento. Il sopraddetto traghetto merci trasportava 341 tir ed aveva cercato attraccare senza riuscirci. Mentre attendeva in rada un'onda anomala lo ha fatto inclinare. L'imbarcazione ha così perso 12 container ora inabissatisi a circa 500 metri di profondità; 

-  il recentissimo incidente di Capo Zafferano occorre ad un anno esatto da un grave e simile incidente, dai risvolti di danno ambientale non ancora chiariti, accaduto a largo dell'isola di Gorgona all'Eurocargo Venezia, sempre da parte di una nave della compagnia di navigazione Grimaldi;

- nel caso dell'Eurocargo Venezia, sempre a causa del mare agitato, finirono in acqua 198 fusti tossici con 34 tonnellate di nichel e molibdeno, metalli in parte solubili in acqua e dunque a rischio d`essere assorbiti dalla fauna marina ed entrare nella catena alimentare. Durante le ricerche seguite a quell`incidente del dicembre 2011 ne sono stati recuperati 144. Gli altri, quasi certamente danneggiati, sono scomparsi nelle profondità nel Santuario dei cetacei, uno dei tratti di mare più delicati del Tirreno, sotto il profilo ambientale;
- sulla vicenda dell'isola di Gorgona e sui rischi ambientali ad essa correlati  l'interrogante ha presentato gli atti di sindacato n°4-14436 e 4-15687, a cui, pur sollecitati, non è seguita ad oggi alcuna risposta; 

quali iniziative urgenti intendano mettere in campo i Ministri interrogati al fine accertare, anche per tramite degli uffici portuali territorialmente competenti, se tutte le procedure di sicurezza da parte della Grimaldi Group nel porto di Livorno siano stato eseguite correttamente e se negli automezzi inabissati vi fossero sostanze pericolose per l'ecosistema marino. Se ritengano altresì le normative vigenti efficaci per la tutela della sicurezza del trasporto in mare e dell' ambiente a fronte di un incremento del traffico marittimo nel Mediterraneo e se vogliano aggiornare lo scrivente sui rimanenti 54 sopraccitati fusti, ancora non recuperati a largo dell'isola della Gorgona.

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