[10/12/2012] News

I grandi alberi stanno morendo in tutto il mondo

Science ha pubblicato il preoccupante articolo "Rapid Worldwide Declines of Large Old Trees" che rivela che gli organismi viventi più grandi del pianeta, i giganteschi alberi secolari che proteggono e sostengono innumerevoli specie viventi, stanno morendo.

Il rapporto, scritto da tre noti ecologisti, mette in guardia circa l'abbattimento e la rarefazione di  alberi tra i 100 ed i 300 anni di vita in molte foreste, boschi, savane, aree destinate alla selvicoltura e zone urbane. «E' un problema di tutto il mondo e sembra che stia succedendo nella maggior parte dei tipi di foreste  - spiega r David Lindenmayer del RC CoE for Environmental Decisions (Ceed) e dell'Australian national university - I grandi vecchi alberi sono fondamentali in molti ambienti naturali e dominati dall'uomo. Gli studi degli ecosistemi di tutto il mondo suggeriscono che le popolazioni di questi alberi sono in rapido declino».

Con i suoi colleghi, l'australiano Bill Laurance della James Cook university, e l'americano Jerry Franklin dell'Università di Washington, Lindenmayer  sottolinea sui Science che «E' urgente una ricerca per identificare le cause delle rapide perdite di grandi alberi secolari e le strategie per una migliore gestione. Senza cambiamenti politici, i grandi vecchi alberi i diminuiranno o scompariranno in molti ecosistemi, con perdite dei biota loro associati e delle funzioni degli ecosistemi».

Della scomparsa dei grandi alberi secolari ci si è accorti esaminando dei documenti forestali svedesi risalenti al 1860. Poi 30 anni di studio nella foresta di australiana di Mountain Ash (Eucalyptus regnans) hanno confermato non solo che i grandi vecchi alberi morivano in massa in caso di incendi boschivi, ma che morivano anche ad un ritmo 10 volte superiore al normale negli anni senza incendi, a quanto pare a causa della siccità, delle alte temperature, delle concessioni forestali e per altri motivi.

I tre scienziati hanno scoperto tendenze simili in tutto il mondo ed a tutte le latitudini, in California nel Yosemite National Park, elle savane africane, nelle foreste pluviali del Brasile, nelle foreste temperate in quelle boreali dell'Europa. Ma le perdite di alberi di grandi dimensioni sono sempre più frequenti anche nei territori agricoli e persino nelle città, dove la gente fa sforzi per preservarli.

Laurance  sottolinea che «Si tratta di una tendenza molto, molto inquietante. Stiamo parlando della perdita degli organismi viventi più grandi del pianeta, delle piante da fiore più grandi del pianeta, di organismi che svolgono un ruolo chiave nel regolare ed arricchire il nostro mondo. I grandi alberi secolari svolgono importanti ruoli ecologici. Forniscono cavità per la nidificazione o per proteggere fino al 30% di tutti gli uccelli e gli animali in alcuni ecosistemi. Stoccano enormi quantità di carbonio. Riciclano i nutrienti del suolo, creano ricchi strati che permettono ad altre forme di vita di prosperare ed influenzano il flusso dell'acqua all'interno dei territori ed il clima locale. I grandi alberi forniscono cibo in abbondanza per i numerosi animali sotto forma di frutti, fiori, foglie e nettare. I loro cavità offrono nidi e riparo per uccelli ed animali, come il possum di Leadbeater (Gymnobelideus leadbeateri) australiano in pericolo,  e la loro perdita potrebbe significare l'estinzione di tali creature. Nei paesaggi agricoli, i grandi alberi secolari possono essere punti focali per il ripristino della vegetazione, ma contribuiscono anche a collegare il territorio, agendo come trampolini di lancio per molti animali capaci di disperdere i semi e il polline».

Secondo Franklin, il declino allarmante vecchi alberi in tanti tipi di foresta sembra essere provocato da una combinazione di forze: land clearing, pratiche agricole, cambiamenti antropici nel ciclo del fuco, concessioni forestali, disboscamento e raccolta del legno, attacchi di insetti e rapidi cambiamenti climatici, «Per esempio, le popolazioni di grandi vecchi pini nelle foreste secche del Nord America occidentale sono diminuite drasticamente nel corso del secolo scorso a causa del disboscamento selettivo, degli incendi insolitamente gravi ed altre cause».

I tre ricercatori paragonano la perdita globale di grandi alberi alla tragedia che ha già colpito più grandi mammiferi del mondo, come gli elefanti, i rinoceronti, le tigri e le balene, avvertendo che «Quasi in nessun luogo i programmi di conservazione hanno limiti temporali che durano secoli, che sono necessari per assicurare la sopravvivenza degli alberi secolari. Così come animali di grosse dimensioni come elefanti, tigri e cetacei sono diminuiti drasticamente in molte parti del mondo, una crescente corpo di prove suggerisce che i grandi vecchi alberi i potrebbero essere ugualmente in pericolo».

Per questo chiedono un'indagine urgente in tutto il mondo per valutare l'entità delle perdite dei grandi alberi e per identificare le aree dove gli alberi grandi hanno una maggiore probabilità di sopravvivenza.

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