[06/12/2012] News toscana

Emergenze idrogeologiche, Legambiente: anche in Toscana pił investimenti in prevenzione

In Toscana tra l'ottobre 2010 e il giugno 2012 sono stati stanziati €  135.411.000 di Fondi statali per le emergenze idrogeologiche (fonte Legambiente sui dati delle Ordinanze della Protezione civile) a cui vanno sommati i finanziamenti regionali. Sono cifre elevate (dagli ultimi dati diffusi dal Cigno Verde, è emerso che per i danni del maltempo si spendono un milione di €/giorno in Italia) che coprono però solo una parte degli ingenti danni censiti in conseguenza di frane e alluvioni.

Comparate sullo stesso periodo sono decisamente inferiori le risorse stanziate per gli interventi di prevenzione resi ancor più necessari a causa dell'intensificarsi di fenomeni estremi sempre più frequenti e violenti e correlati ai cambiamenti climatici. La distribuzione delle precipitazioni nell'arco dell'anno risulta, in effetti, molto eterogenea, con periodi di forti piogge alternati ad altri di gravissima siccità. I fenomeni metereologici intensi hanno perso la loro eccezionalità per diventare sempre più frequenti, come confermano i dati Ispra (Annuario dei dati ambientali 2011, Ispra 2012 cit.) relativi alla quantità di pioggia caduta nei principali eventi alluvionali dal 2009 ad oggi. Negli eventi alluvionali della Toscana del 2010 e 2011, in una sola giornata, la quantità di pioggia caduta sul suolo è stata pari a circa il 40% delle precipitazioni medie annue della nostra regione.

«Nelle prime settimane di novembre 2012, nella triste ricorrenza delle alluvioni dell'ultimo biennio, anche in Toscana si sono verificati nuovi eventi estremi, con lutti e danni incalcolabili sui nostri territori. E' il caso delle città di Massa e Carrara, colpite duramente nel comparto costiero. Un territorio estremamente vulnerabile anche a causa di un dissennato uso del suolo e di una scorretta gestione degli ecosistemi fluviali, specie minori - ha dichiarato il presidente di Legambiente Toscana Fausto Ferruzza - Quest'anno, però, vere e proprie bombe d'acqua hanno colpito anche altri territori, in cui le alluvioni sono più rare, almeno in tempi recenti. Gravi conseguenze si sono infatti registrate in gran parte della provincia di Grosseto, in particolare ad Albinia, nel bacino dell'Albegna Fiora e nelle aree rurali interne di Manciano e Capalbio. In queste zone, in 48 ore (a cavallo del 12 novembre scorso) è caduta giù una quantità di pioggia pari a quella di un semestre pluviometrico normale (400 mm circa)».

Ma in Toscana l'allerta meteo purtroppo continua anche in questi giorni con piogge che cadono in un territorio ormai saturo d'acqua. «Se vogliamo smettere di correre dietro alle singole emergenze, bisogna investire molto di più nella prevenzione (che si tradurrebbe anche in consistenti risparmi economici) - hanno continuato Ferruzza e Federico Gasperini, rispettivamente presidente e responsabile acque di Legambiente Toscana - Per questo la nostra direzione nazionale propone di recuperare subito (a livello statale) almeno 10 miliardi dalle opere inutili, dai costi faraonici e dagli impatti ambientali enormi. Occorre, in altre parole, ribaltare la logica seguita finora: se fino ad oggi si è fatto di tutto per restringere gli alvei (e magari tombarli), d'ora in poi bisognerà restituire loro lo spazio ampliandone generosamente le sezioni ed  eliminando le tombature; la misura più importante consiste tuttavia nell'interrompere il circolo vizioso che ha permesso l'edificazione nelle aree a pericolosità idraulica, dopo la loro presunta "messa in sicurezza"; è questo, infatti, che fa aumentare continuamente l'entità dei danni alluvionali. E questa misura non costa nulla, richiede solo coraggio e volontà politica!» hanno concluso Ferruzza e Gasperini.

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