[30/11/2012] News

Sierra Club: no all'esportazione di Gnl Usa prodotto con il fracking

I vantaggi economici non compensano i danni ambientali

Sierra Club, la più grande e diffusa associazione ambientalista Usa, ha pubblicato un dossier che attacca frontalmente le previste esportazioni americane di gas naturale liquefatto (Gnl). Il rapporto "Look Before the LNG Leap" sottolinea che l'immissione di Gnl Usa nel mercato mondiale stimolerebbe la produzione di gas non convenzionale, cioè dello shale gas prodotto con la fratturazione idraulica, l'ormai famigerato fracking, «Aumentando l'inquinamento e distruggendo paesaggi e comunità». 

Sierra Club considera questa una delle decisioni più urgenti di politica ambientale ed energetica Usa ma il Department of Energy (Doe) sembra di tutt'altro avviso e punta ad un produzione di gas shale che supererà del 45% il fabbisogno nazionale annuo. Gli ambientalisti accusano il Doe (e quindi l'amministrazione Obama) di rifiutarsi di «Rivelare, o anche riconoscere, le conseguenze ambientali delle sue decisioni». 

Il Doe per fornire i suoi pareri sul Gnl non avrebbe nemmeno utilizzato il suo National energy modeling system, che è servito a Sierra Club per mettere insieme il rapporto, preferendo invece chiudere un occhio di fronte al problema. L'Associazione ambientalista dice che «Il Doe deve ambiare rotta. Anche volumi molto inferiori di export avrebbero notevoli implicazioni ambientali e l'esportazione di una grande percentuale del volume totale proposto influirà notevolmente sulle comunità e gli ecosistemi in tutta l'America. L'opinione pubblica ed i politici meritano, e hanno legalmente diritto, un resoconto completo di questi impatti».

Ma perché Sierra Club, che indicava il gas come una fonte energetica di transizione per liberarsi del petrolio, oggi è così contraria al Gnl made in Usa? La risposta è che «Le esportazioni di gas sono possibili solo a causa del boom del gas naturale non convenzionale che la fratturazione idraulica ("fracking") ha sbloccato». Lo stesso advisory board del Doe ha messo in guardia sui gravi impatti ambientali gravi di questo boom e Sierra Club sottolinea che il Dipartimento energetico Usa «Ha il compito di determinare se tali esportazioni siano di interesse pubblico, nonostante il danno che deriverebbe. Per fare questo, deve essere fatto un resoconto completo degli impatti ambientali dell'aumento della produzione di gas, in special modo per quelle a sostegno delle esportazioni».
Gli ambientalisti americani sono sempre più preoccupati per l'evidente legame tra il fracking e le scorie che produce ed il peggioramento della qualità dell'aria e dell'acqua, in particolare perché l'estrazione di gas è associata «Ad un significativo volume di acque reflue altamente contaminate ad al rischio di contaminazione delle acque sotterranee, ma ha anche portato a persistenti problemi di smog in intere regioni, insieme a notevoli aumenti degli inquinanti atmosferici tossici e cancerogeni. Le misure regolamentari per affrontare tali impatti sono inadeguate, il che significa che l'aumento della produzione molto probabilmente significherà un maggiore danno ambientale».

Nei giorni della Cop18 Unfccc di Doha Sierra Club affronta le importanti implicazioni che le esportazione di Gnl Usa potrebbero avere sul clima: anche se il gas esportato all'estero potrebbe servire a sostituire l'utilizzo dei più climalteranti petrolio e carbone, «Non produrrà la riduzione delle emissioni sufficiente a stabilizzare il clima, e le esportazioni di gas aumenteranno il nostro investimento nei combustibili fossili. Inoltre, il processo di esportazione del gas è particolarmente "carbonintensive" e le esportazioni di gas probabilmente aumenteranno i prezzi del gas sul mercato interno, con l'aumento della quota di mercato delle sporche centrali elettriche a carbone, il che significa che i benefici percepiti per il clima potrebbero essere molto limitati o non esistere affatto». Insomma, la produzione di shale gas avrebbe costi interni sempre più significativi.

Sierra club chiede che anche per le esportazioni di Gnl venga utilizzato il National environmental policy act (Nepa), pensato per fornire descrizioni complete e corrette sulle implicazioni ambientali di un progetto, sulla incertezze rimanenti e sulle alternative che potrebbero evitare danni ambientali. Una completa dichiarazione di impatto ambientale attraverso il Nepa aiuterebbe il Doe e l'opinione pubblica a soppesare i costi ambientali delle varie proposte e di lavorare con i policymakers federali, statali e locali per risolvere eventuali problemi. In effetti, la Environmental protection agency ha chiesto più volte solo l'analisi Epa. «Senza questo - avverte il dossier - 'America rischia di impegnarsi nel ruolo di fornitore permanente di gas per il mondo senza determinare se può farlo in modo sicuro, proteggendo importanti interessi nazionali».

Il Doe, che viene esplicitamente accusato di «Essere finora venuto meno al suo obbligo di proteggere l'interesse pubblico non soppesando gli impatti ambientali, rischia di perdere completamente la sua autorità». I cavilli tecnico-burocratici del Dipartimento sullo status delle licenze è destinato ad accelerare le importazioni di gas dal Canada. A complicare tutto c'è il trattato di libero scambio continentale che si applica alle esportazioni che altrimenti non sarebbero nell'interesse generale. 

Sierra Club pensa invece che si debba mantenere una linea di fondo: «Prima di impegnarsi in massicce esportazioni di gas, i decisionmakers federali devono garantire sia loro che l'opinione pubblica abbiano le informazioni ambientali di cui c'è bisogno per prendere una decisione giusta, e l'autorità per farlo. Questo significa garantire che una dichiarazione d'impatto ambientale descriva l'impatto delle esportazioni e sviluppi le alternative per ridurli. E significa anche difendere le prerogative del Doe contro gli effetti indesiderati dei patti commerciali. Il Congresso ei negoziatori commerciali Usa devono garantire che accordi come la Trans-Pacific Partnership vengano progettati per mantenere il vitale potere di inchiesta del Doe nell'interesse pubblico. Le esportazioni di gas potrebbero trasformare il panorama energetico e le comunità in tutto il paese. Dobbiamo a noi stessi una conversazione nazionale aperta per verificare se sono nell'interesse pubblico. Dobbiamo guardare prima di saltare».

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