[28/11/2012] News toscana

Portoferraio, serve più attenzione alla difesa dell’ambiente ed alla vivibilità urbana

Le osservazioni di Legambiente alla variante al Regolamento Urbanistico di Portoferraio

Legambiente Arcipelago Toscano ha presentato le sue osservazioni alla variante biennale di manutenzione del Regolamento urbanistico  del Comune di Portoferraio. L'associazione sottolinea che «Dopo cinque anni di gestione dello strumento urbanistico ci attendevamo una serie di correzioni sia proprio di tecnica urbanistica che di contenuti, in modo da evitare il ripetersi di errori clamorosi come la realizzazione di una serie di edifici  incombenti sul Forte Inglese, monumento di interesse storico o come le incredibili sopraelevazioni di immobili in rapporto diretto visuale con il mare».

Legambiente si aspettava correzioni di tecnica urbanistica e di contenuti, per: migliorare la partecipazione del pubblico al percorso nel procedimento di formazione del Regolamento urbanistico (RU) con la presentazione organica anche per i non addetti ai lavori sul sito web del comune le delibere del consiglio comunale e la documentazione del RU; per migliorare la rappresentazione cartografica introducendo nella legenda delle tavole il riferimento all'articolo delle Norme tecniche di attuazione; migliorare la qualità della vita nel centro storico per esempio con il ripristino del giardino pubblico in piazza della Repubblica; migliorare la qualità dell'aria integrando la pianificazione portuale con quella urbanistica per allontanare  dal centro storico i traghetti e il relativo flusso di veicoli; migliorare la mobilità urbana e turistica favorendo gli spostamenti pedonali e ciclistici e l'uso dei mezzi pubblici.

Il Cigno Verde chiede  un sistema di piste e percorsi ciclabili e pedonali anche con l'istituzione di una zona 30 con velocità limitata a 30 km/h finalizzata a limitare gli incidenti tra auto e ciclisti; adottare effettive misure di tutela e conservazione delle aree umide che prenda in considerazione la laguna costiera del bacino delle saline di San Giovanni e il Sito di importanza regionale Le Prade-Schiopparello (Sir B07), oggi assolutamente prive di reali misure di tutela e conservazione; conservare la qualità del paesaggio urbano impedendo sopraelevazioni di immobili in rapporto diretto visuale con il mare evitando il ripetersi di errori clamorosi come la realizzazione di una serie di edifici incombenti sul Forte Inglese, monumento di interesse storico e la costruzione di edifici a sette piani; introdurre prescrizioni per la bonifica dei siti inquinati che tengano  conto degli scarti industriali della loppa e delle imprese che gestiscono sostanze nocive e pericolose come gli idrocarburi.

Per quanto riguarda l'ex cinema Pietri, il Cigno Verde isolano sottolinea che «In quest'area particolarmente delicata per la morfologia della zona, indubbiamente da migliorare ma non da stravolgere e per gli aspetti urbanistici/ambientali, con la variante l'intervento si trasforma senza giustificato motivo da "piano attuativo di iniziativa privata" ad "permesso di costruire convenzionato". In tal modo si superano alcuni passaggi e si evita il controllo del Consiglio Comunale. Analogamente non si comprende il motivo per il quale il comune cede 60% dell'area pubblica, Piazza G.Pietri, in diritto di superficie, per un operazione immobiliare di evidente carattere speculativo. Inoltre l'altezza massima passa da 5 piani a 7 piani e quindi si eccede in altezza di almeno due piani rispetto a tutti gli immobili della zona. A nostro avviso è necessario che su un eventuale progetto si esprimano anche i cittadini di Portoferraio, nelle forme ritenute più opportune, tenuto conto che un piano attuativo può considerarsi atto di governo del territorio e quindi rafforzare quanto previsto dall'art. 78 comma 5 delle Nta».

Legambiente è convinta che «Con la prevista parziale trasformazione delle strutture alberghiere in R.T.A, si prosegue lungo la china di un modello turistico in piena crisi che trasforma le attività produttive in rendita, riducendo inoltre i già precari livelli di occupazione, pertanto riteniamo opportuno soprassedere rispetto a questa possibilità e di puntare al mantenimento, riqualificazione e potenziamento di imprese turistiche ad alto livello di occupazione».

Per le Aree marine protette gli ambientalisti ricordano che sono istituite ai sensi delle leggi 979 del 1982 e 394 del 1991 e con un Decreto del ministro dell'ambiente che ne definisce nome, perimetro e  tutela,  quindi «L'istituzione delle aree marine protette e il regolamento di navigazione non rientrano nelle competenza del Comune che riguardano l'uso del demanio marittimo e il rilascio delle relative concessioni demaniali. Si invita quindi il Comune di Portoferraio a ricondurre tutta questa materia all'interno di quanto previsto dalla legge, riavviando l'iter per l'istituzione dell'Area marina protetta dell'Arcipelago Toscano di concerto con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare».   Sul rischio idraulico Legambiente conferma quanto scritto nelle precedenti osservazioni al Piano strutturale, al Regolamento urbanistico ed alle proposte di realizzazione di Porti Turistici sulla delicatezza di un'area caratterizzata da importanti acquiferi superficiali e sulla necessità di mantenerne la naturalità e segnala che, il piazzale di San Giovanni, contrariamente a quanto indicato nella relazione idraulica non è interessato dalle esondazioni che, come dimostrato nel novembre 2002, invece interessano tutta l'area compresa tra il fosso del Condotto e quello del Bucine.

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