[27/11/2012] News

Al via il progetto Biowaste4Sp per trasformare i rifiuti africani in energia e fertilizzanti

Presente anche l’Università di Siena, che valuta la sostenibilità dei processi di produzione e trasformazione

L'Università di Siena partecipa in questi giorni a Nairobi al meeting di avvio del progetto Biowaste4Sp (Turning biowaste into sustainable products: development of appropriate conversion technologies applicable in developing countries), finanziato dall'Unione Europea e che punta allo sviluppo di processi sostenibili per convertire i rifiuti provenienti dall'agricoltura e dall'industria alimentare di alcuni Stati africani in bioetanolo e biogas, mangime per animali, fertilizzanti e altri prodotti ad alto valore economico. Saranno utilizzate tecnologie semplici e basate su microrganismi e macchinari disponibili localmente.

Il progetto, lanciato il primo ottobre di quest'anno, terminerà il 30 settembre 2015 e vede la collaborazione di 16 partner di 10 paesi: Danimarca, Svezia, Italia e Turchia, Malaysia e per l'Africa Egitto, Ghana, Kenya, Marocco e Sudafrica.

Biowaste4Sp, voluto dal governo danese, assicura che si svilupperà in maniera rispettosa dell'ambiente e «Con processi biotecnologici socio-economicamente sostenibili per la conversione di frazioni biodegradabili di rifiuti identificati nei rifiuti agricoli ed industriali mediterranei ed africani».  Le tecnologie che verranno sviluppate si adatteranno all'ambiente locale e sfrutteranno i microrganismi presenti in natura. Saranno intraprese analisi del ciclo di vita e studi socio-economici per garantire una reale applicazione nei paesi ai quali sono destinati i progetti che puntano a contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo del millennio per quel che riguarda la gestione dei rifiuti biodegradabili nei Paesi in via di sviluppo, riducendo i potenziali impatti negativi sulla salute umana e sulla salute degli animali, l'ambiente e l'economia. 

Sono coinvolte anche piccole e medie imprese per contribuire alla competitività industriale ed aprir loro  nuovi mercati e opportunità derivanti dai nuovi prodotti da utilizzo dei rifiuti. Le attività di ricerca saranno accompagnate da un costante coinvolgimento delle imprese e delle comunità locali e delle Organizzazioni non governative, anche con lo scambio di buone pratiche e di conoscenze tra i partner del progetto.

L'Università di Siena, ed in particolare l'Ecodynamics Group, si occuperà di valutare la sostenibilità dei processi di produzione e trasformazione. Il professor Simone Bastianoni, infatti, coordinerà un team di ricerca al quale partecipano studiosi svedesi e kenioti per analizzare il ciclo di vita dei prodotti, verificando la disponibilità di risorse e gli impatti ambientali, sia locali che su scala globale. Durante il progetto, due ricercatori provenienti da paesi africani saranno ospitati per un anno dall'ateneo senese per apprendere le metodologie di studio della sostenibilità ambientale.

Torna all'archivio