[27/11/2012] News

L'Ecuador trova 300 milioni di dollari per lasciare il petrolio sotto il Parco Yasuní

L'Ecuador si è impegnato a mantenere indefinitamente sottoterra le riserve petrolifere di Ishpingo-Tambococha-Tipuni (Itt), che si estendono su 200.000 ettari nel Parque Nacional Yasuní, «Il luogo più biodiverso del pianeta». Non sembra un'esagerazione nazionalista: nel 2011 un team di ricerca internazionale ha dichiarato che Yasuni era, almeno sulla base dei dati di uccelli, mammiferi, anfibi e piante, il posto con più biodiversità in  tutto l'emisfero occidentale.

In un singolo ettaro di foresta pluviale dello Yasuni sono state trovate 655 specie di alberi, quante negli Usa e nel Canada insieme. In cambio della protezione di questo gioiello naturale l'Ecuador ha chiesto un contributo internazionale equivalente di 3 miliardi e 600 milioni di dollari, la metà delle entrate alle quali lo Stato rinuncia per lo sfruttamento degli 846 milioni di barili di greggio, equivalenti al 20% delle riserve del Paese.

Annunciando nel 2007 all'Assemblea generale dell'Onu l'Iniciativa Yasuní-Itt il presidente ecuadoregno Rafael Correa la definì una proposta rivoluzionaria basata su due pilastri: 1. Combattere il cambiamento climatico, evitando lo sfruttamento di combustibili fossili in aree ad alta sensibilità biologica e culturale nei Paesi in via di sviluppo. L'iniziativa permetterà infatti di evitare l'emissione di 407 milioni di tonnellate di CO2, più di quanto emettono in un anno Ecuador e Francia. 2. La protezione della biodiversità in Ecuador, il sostegno all'isolamento volontario delle culture indigene non contattate che vivono nel  Parque Yasuní: i popoli Tagaeri e Taromenane e il rispetto della cultura degli indios Quichuas, che partecipano alla vita sociale e politica dell'Ecuador, il tutto basato sui "diritti della natura" ed il "Buen Vivir".  In cambio l'Ecuador chiede 3 miliardi e 600 milioni di dollari

L'Iniciativa Yasuní Itt, che cerca di mantenere intatta e viva un'area importante della foresta amazzonica, un luogo nel quale si salvaguardano specie uniche al mondo, ha ricevuto molti apprezzamenti e qualche critica  ma fino ad oggi faticava a trovare i finanziamenti necessari che confluiscono in un fondo amministrato dall'United Nations development programme (Undp) con la partecipazione del governo dell'Ecuador, di rappresentanti della società civile e dei contribuenti. .  

Ma ora l'Iniciativa Yasuni-Itt comincia a decollare: ha raccolto 300 milioni di dollari, cioè l'8% del necessario per finanziarla e l'Undp può cominciare a finanziare  progetti di energia verde, iniziative di salvaguardia dell'ambiente, programmi di riforestazione e di sviluppo della comunità. Non molo ma un primo passo avanti  rispetto ad un anno fa, quando in molti davano per finito il sogno verde/socialista dell' l'Iniciativa Yasuní Itt.

Il governo di Quito ha detto che il programma avrà 13 anni a disposizione per raccogliere il finanziamento completo perché questa iniziativa pilota può contribuire a mitigare alcune delle crisi ecologiche del mondo: l'estinzione di massa, la deforestazione e il cambiamento climatico. I critici dell'Iniciativa Yasuní-Itt sostengono che il programma è un ricatto ecologico dell'Ecuador alla comunità internazionale, visto che le trivellazioni petrolifere comunque non dovrebbero essere consentite nel Parque Nacional Yasuní.

L'Ecuador non è il solo a cercare di sfruttare i suoi parchi nazionali, come spiega Mongbay: «Sempre più Paesi in tutto il mondo stanno aprendo le aree protette all'estrazione di combustibili fossili e minerarie, alle concessioni ed alle piantagioni. L'iniziativa Yasuni-Itt potrebbe avere un impatto importante sul come le nazioni in futuro combatteranno il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità in futuro».

La pensano così anche molte associazioni ambientaliste e diverse personalità, a cominciare del segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon, lo scrittore ed ecologista Michael Tobias e gli attori Leonardo Di Caprio e Edward Norton, che è anche "Ambasciatore di buona volontà dell'Onu per la Biodiversità". 

 

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