[21/11/2012] News

Prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi: Polonia a rischio condanna Ue

Secondo l'avvocato generale dell'Ue la Polonia è venuta meno agli obblighi previsti per condizioni di rilascio e di esercizio delle autorizzazioni alla prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi.

Perché non ha adottato le misure necessarie per garantire che l'accesso alle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi si svolga effettivamente mediante una procedura di gara cui tutti gli enti interessati possano accedere presentando una domanda sulla base di criteri pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea prima che inizi a decorrere il periodo per la presentazione di tale domanda.

La vicenda ha inizio nel 2007 quando la Commissione ha inviato alla Repubblica di Polonia una lettera di diffida, nella quale ha indicato l'inadempimento degli obblighi derivanti della direttiva relativa alle condizioni di rilascio e di esercizio delle autorizzazioni alla prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi (direttiva 94/22). La Repubblica di Polonia ha risposto alla Commissione adducendo che l'autorizzazione prevista dalla direttiva del 1994 è stata incorporata nel diritto polacco (normativa particolare). Incorporazione avvenuta attraverso i due istituti giuridici previsti nella legge sulle risorse geologiche e minerarie: il diritto di usufrutto minerario e la concessione.

Ma la Commissione nel 2008 ha trasmesso alla Polonia un parere motivato, confermando tutti i motivi di inadempimento formulati sino a tale data. E il governo polacco ha risposto affermando che "nell'ambito dei lavori preparatori della nuova legge sulle risorse geologiche e minerarie sono stati definiti nuovi principi per il rilascio delle concessioni per la prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi in Polonia. Le nuove disposizioni sopprimono le disposizioni che hanno determinato l'insorgere dei dubbi della Commissione europea in relazione alla procedura di aggiudicazione del diritto di usufrutto minerario".

Dunque, la Commissione chiede alla Corte di dichiarare che la Repubblica di Polonia è venuta meno a determinati obblighi a lei incombenti. E la Repubblica di Polonia contesta l'inadempimento che le viene addebitato, sostenendo anzitutto che il ricorso della Commissione è irricevibile, nei limiti in cui la motivazione di quest'ultimo differisce sostanzialmente da quella esposta nella fase precontenziosa. Per l'avvocato generale, infatti risultano irricevibile due motivi della Commissione - iscrizione nel registro e la garanzia e pubblicazione di criteri di valutazione -  poiché compaiono sia nel ricorso che nel parere motivato e sempre negli stessi termini. Poi in via meramente subordinata, chiede alla Corte di condannare la Polonia per inadempimento. 

Il legislatore europeo del 1994 per "autorizzazione" intende "ogni disposizione legislativa, regolamentare, amministrativa o contrattuale, o strumento emanato in sua applicazione, in base alla quale le autorità competenti degli Stati membri autorizzano un ente a esercitare, per proprio conto e a proprio rischio, il diritto esclusivo di prospezione, ricerca o coltivazione di idrocarburi in un'area geografica". Il legislatore europeo prevede, inoltre, che l'autorizzazione possa essere rilasciata separatamente per ciascuna attività o congiuntamente per più attività.

Gli Stati membri mantengono il diritto di determinare, all'interno del loro territorio, le aree da rendere disponibili per le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi. E se un'area è resa disponibile, gli Stati membri garantiscono che non vi siano discriminazioni tra gli enti per quanto riguarda l'accesso a tali attività e il loro esercizio da parte degli enti. Tuttavia gli Stati membri possono negare, per motivi di sicurezza nazionale, l'autorizzazione all'accesso e all'esercizio di queste attività a qualsiasi ente effettivamente controllato da paesi terzi o da cittadini di paesi terzi.

Quindi, gli Stati membri adottano le disposizioni necessarie affinché le autorizzazioni siano rilasciate in esito a procedimenti nei quali tutti gli enti interessati possano presentare domanda. La direttiva però non considera rilascio di autorizzazione "il rilascio di un'autorizzazione a un ente titolare di un'altra forma di autorizzazione, qualora il possesso di quest'ultimo titolo implichi un diritto al rilascio di quella autorizzazione".

Comunque le autorizzazioni devono essere rilasciate dagli Stati in base a determinati criteri che sono formulati e pubblicati nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europee prima che inizi a decorrere il periodo per la presentazione delle domande. 

Torna all'archivio