[20/11/2012] News toscana

L'educazione ambientale deve rimanere una priorità

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Legambiente Toscana alla Regione

Alla C.A. della Vicepresidente della Regione Toscana
Stella Targetti
P.C. all'assessore Ambiente & Energia Regione Toscana
Anna Rita Bramerini
Oggetto: il futuro del sistema regionale di educazione ambientale

Gentili assessori,

con la presente vogliamo esprimere la nostra profonda preoccupazione per il futuro del sistema regionale toscano dell'educazione ambientale e del lavoro svolto in questi anni dalle reti territoriali che lo hanno animato, soprattutto a livello locale. Condividiamo, infatti, il giudizio espresso più volte da codesta amministrazione sulla qualità degli obbiettivi raggiunti in questi anni, soprattutto in termini di governante territoriale delle politiche di educazione ambientale, grazie al coinvolgimento di tutti i soggetti, istituzionali e non, portatori di competenze, saperi ed esperienze. Gli enti locali, le scuole, le associazioni ambientaliste e di categoria, le imprese, il volontariato, sono stati così la ricchezza e i veri attori dei processi educativi attivati, grazie anche alle linee guida e ai finanziamenti opportunamente erogati dalla Regione.

In questi ultimi mesi abbiamo assistito, invece, ad un cambiamento d'indirizzo che ha motivato già prima della cesura estiva una nostra richiesta di chiarimento, alla quale si tentò di dare parziale risposta con un incontro dedicato, in Regione, il 18 luglio scorso. Alla luce delle novità emerse negli ultimi giorni, riteniamo francamente che l'azione concertativa che avrebbe dovuto precedere la scelta politica di ridurre drasticamente le risorse destinate all'educazione ambientale e la successiva decisione di destinare gli unici fondi disponibili ad un'unica azione di sistema sull'acqua, siano state, ci sia consentito dirlo, a dir poco inadeguate.

In tal modo, infatti, è stata compromessa la compartecipazione a scelte strategiche per l'azione politica regionale ed è stato negato un ruolo proattivo alle reti locali, che in questi anni hanno collaborato fattivamente alla realizzazione dei progetti integrati di zona. Questo aspetto rappresenta, a nostro avviso, una seria minaccia per la sopravvivenza stessa del Sistema toscano dell'educazione ambientale e della sua peculiarità, rara nello scenario nazionale, di sistema aperto ai territori.

Ci giungono, infatti, notizie dalle quali emerge che la scelta di concentrare i finanziamenti erogabili su un'unica azione di sistema monotematica, impedisce a molte reti di dare continuità alle attività progettuali sviluppate fino ad oggi e cancella la ricchezza di proposte educative che il territorio è capace di esprimere e che le scuole hanno fino ad oggi dimostrato di apprezzare. Ci risulta, inoltre, come il tema individuato, così specifico, rischi di limitare la possibilità di sinergie e relativi cofinanziamenti da parte dei vari soggetti locali (comuni, parchi, aree protette, Asl, etc.). Crediamo invece che se, a parità di finanziamento regionale, si fosse mantenuto il modello aperto alla pluralità dei settori, sarebbe stato ancora possibile amplificare l'efficacia dell'intervento e assecondare la vitalità del Sistema a livello territoriale.

Vogliamo quindi significarvi la nostra piena contrarietà alla scelta di ridurre il sistema toscano dell'educazione ambientale ad un'azione settoriale come quella proposta con il progetto "Un patto per l'acqua", per il quale si prevedono modalità attuative molto complesse, già definite nei dettagli e di fatto chiuse ad un concreto contributo dei territori. A tal proposito, citiamo alcuni aspetti a nostro avviso particolarmente problematici:

- i tempi di realizzazione del progetto risultano essere poco in sintonia con le fasi di programmazione delle scuole e con le necessità di un lavoro preliminare di coprogettazione delle/nelle reti territoriali;

- fra i destinatari del progetto, non compare più la popolazione extrascolastica e gli adulti, che crediamo invece siano fondamentali per creare una vera cultura ambientale, anche attraverso attività di educazione non formale ed informale;

- il ruolo formativo ed educativo degli attori (associazioni, cooperative, Cea, Lea e altri, comunque tutti con profilo non strettamente curriculare) che da anni operano sui territori, risulta molto marginalizzato e non del tutto chiaro in relazione al ruolo dei tutor e alla formazione dei docenti;

- preoccupa inoltre il riferimento al censimento Dgr 1090/2010, che era stato presentato come una semplice misura finalizzata alla raccolta di informazioni e non come vero e proprio accreditamento degli operatori;

- la strutturazione del progetto "Un patto per l'acqua" e le modalità attuative da esso previste sembrano non tener conto e, in taluni casi, persino contraddire, l'ottimo Sistema di Indicatori di Qualità approntato dalla stessa Regione Toscana.

In ultima analisi, consapevoli dell'assoluta esiguità dei fondi a disposizione, siamo a chiedervi caldamente il ripristino del sistema regionale dell'Educazione Ambientale, destinando le risorse che avete ipotizzato per "Un patto per l'acqua" nuovamente a progetti condivisi, come in passato, con le reti territoriali. Certi della Vostra attenzione, attendiamo un cenno di riscontro e, nell'occasione, inviamo
Distinti saluti.

Fausto Ferruzza
Presidente Legambiente Toscana Responsabile Regionale
Chiara Signorini
Legambiente Scuola & Formazione

 

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