[20/11/2012] News

"Fermiamo la guerra a Gaza". Un appello delle associazioni italiane

Di fronte all'orrore di quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza - con almeno 115 morti, tra i quali molte donne e bambini innocenti e i bombardamenti su quartieri della città più densamente abitata del mondo, la distruzione di case - mentre Hamas continua a lanciare razzi su Israele, un gruppo di associazioni un gruppo di associazioni ha lanciato l'appello "Fermiamo la guerra a Gaza" e dice che «Dobbiamo chiedere all'Italia e all'Europa di farla finita con i silenzi, l'inerzia e le complicità che ancora una volta accompagnano questa tragedia. Contiamo sulla vostra collaborazione per far crescere la mobilitazione. Costruiamo una grande rete di gruppi, associazioni e persone per far crescere la pressione sui responsabili della politica nazionale ed europea».

Intanto le notizie che arrivano dal Medio Oriente oscillano tra quelle di una probabile invasione terrestre israeliana della più grande prigione a cielo aperto del mondo e la possibilità di una tregua, mentre finalmente, pressata da un'opinione pubblica orripilata dalle immagini che giungono da Gaza, la Lega Araba si muove e rappresentanti di 7 Paesi arabi e della Turchia hanno raggiunto Gaza per dare agli israeliani il segnale politico che i palestinesi non sono stati lasciati soli come sempre.

Ecco l'appello promosso dalla Tavola della pace e già sottoscritto da Acli, Cgil, Libera, Agesci, Arci, Articolo 21, Legambiente, Cipsi, Pax Christi, Focsiv, Lettera 22, Premio Ilaria Alpi, Unione degli Universitari, Unione degli Studenti, Rete della conoscenza, Link Coordinamento Universitario, Rete degli Studenti Medi, Associazione per la Pace, Beati Costruttori di Pace, Centro per la Pace Forlì-Cesena, Emmaus Italia, Lega per i diritti e la Liberazione dei Popoli, Cnca, Rivista Solidarietà internazionale, Terra del Fuoco, Movimento Federalista Europeo, Movimento Europeo

Fermiamo la guerra a Gaza

L'Italia e l'Europa hanno il dovere di fermare la guerra a Gaza. Lo possono e lo debbono fare agendo con intelligenza e determinazione nell'interesse superiore dei diritti umani, della sicurezza internazionale, della giustizia e della pace. L'Italia, che vanta ottime relazioni sia con Israele che con i palestinesi, può fare molto. Ma deve cambiare: smettere di essere di parte, assumere un ruolo attivo, propositivo e progettuale. Nel Mediterraneo, in Europa e all'Onu. L'Italia deve essere consapevole dei suoi limiti ma anche delle sue risorse, della sua prossimità e delle sue responsabilità. Cominciamo subito: mobilitiamoci per fermare le armi, chiediamo al Consiglio, alla Commissione e al Parlamento Europeo di agire immediatamente, riconosciamo alla Palestina lo status di osservatore all'Onu, smettiamo di vendere armi a Israele e in Medio Oriente e chiediamo all'Europa di fare altrettanto. L'inazione degli altri non può più giustificare la nostra.

Ma fermare la guerra non basta. E' arrivato il momento di andare alla radice del problema, mettere fine all'occupazione militare e risolvere il conflitto tra questi due popoli. Non ci possiamo più permettere che continui così. E' troppo destabilizzante. Il conflitto è sulla terra. A entrambi i popoli deve essere riconosciuto il diritto di vivere in pace su quella terra con gli stessi diritti, la stessa dignità e la stessa sicurezza. La formula è "due stati per due popoli". E deve essere realizzata ora. Anche a costo di un'inedita e creativa "imposizione" internazionale. E' l'ultima possibilità. Non ci conviene più aspettare.

Le adesioni possono essere inviate a Tavola della Pace via della viola 1 (06122) Perugia - Tel. 335.6590356 - 075/5736890 - fax 075/5739337 

email segreteria@perlapace.it - www.perlapace.it

Su twitter: #gazanowar

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