[13/11/2012] News

Accaparramento e accesso alla terra: il land grabbing è anche qui in Europa

Promuovere una riflessione rispetto alle politiche di accesso alla terra in Europa e nel sud del mondo: erano queste le intenzioni e le premesse delle organizzazioni della società civile presenti a Firenze10+10 che hanno affollato la Polveriera della Fortezza Da Basso sabato 10 novembre per partecipare al seminario dal titolo "Incontro sulla sovranità alimentare, accaparramento delle terre e proprietà fondiaria".

Numerose le esperienze locali di lotta e resistenza, da Parigi a Rio de Janeiro, che hanno portato alla ribalta "i vari risvolti di tutte le iniziative locali, con esperienze che partono dai territori, legate ai territori, ma che possono essere un messaggio per tutta l'Europa" per dirla con le parole di Andrea Ferrante di Via Campesina, che ha sottolineato come ci sia bisogno però di uno strumento di comunicazione unificante, per evitare di disperdere il patrimonio di esperienze accumulato.

Esperienze di resistenza all'accaparramento di terra che attraversano anche la Liguria, come raccontato da Cristina Puppo del Cospe che ha riportato la lotta di un gruppo di contadini di una zona rurale periurbana a vocazione agricola nel Comune di Genova, abbandonata dagli anni 80 e di proprietà di un unico latifondista locale: i contadini hanno cercato attraverso gruppi solidali e occupazioni di utilizzare questa terra scoscesa che rischia l'abbandono, ma il Comune sta intervenendo con una norma nel piano urbanistico, che con la scusa di salvare l'assetto idrogeologico del territorio, permette di edificare per scopi non agricoli nei terreni incolti.

Ed è proprio per vigilare sull'accaparramento e sull'accesso alla terra anche qui in Europa e non solo al Sud del Mondo che è stato salutata come un ottimo risultato la presentazione delle linee guida del Quadro strategico Globale per la Sicurezza Alimentare e la nutrizione (GSF) approvate qualche giorno prima dal Comitato per la Sicurezza Alimentare Mondiale. Uno strumento utile, ribadisce ancora Ferrante "per spostare l'attenzione dell'accesso alla terra dalla finanza ai diritti umani".  A chiudere gli interventi, anche la partecipazione di Vandana Shiva (Nella foto), attivista ed ambientalista indiana, che ha sottolineato come il movimento per l'accesso alla terra è globale ma composto da migliaia di esperienze locali, ricche di biodiversità e complementari, vitali e produttive proprio come i semi della terra, che vanno difesi in quanto bene comune universale e tenuti fuori dalle mani del mercato e della finanza internazionale.

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