[09/11/2012] News

Le fauci dei coccodrilli? Sono pił sensibili delle dita degli esseri umani

Il Journal of Experimental Biology pubblica la ricerca "Structure, innervation and response properties of integumentary sensory organs in crocodilians" nella quale due ricercatori statunitensi della Vanderbilt University di Nashville, Duncan Leitch e Kenneth Catania, rivelano di aver scoperto che nelle fauci e sulla spessa pelle di coccodrilli, alligatori e gaviali sono densamente distribuiti organi tegumentari sensoriali (Iso- Integumentary sensory organs). «Abbiamo esaminato la distribuzione, l'anatomia, l'innervazione e le proprietà di risposta degli Iso sul muso e sul corpo di coccodrilli e documentato i comportamenti correlati per un alligatoride (Alligator mississippiensis) ed un coccodrillo (Crocodylus niloticus) - spiegano i due ricercatori -  Ciascuna delle Iso (circa 4000 nell'A. mississippiensis  e 9000 nel  C. niloticus) è innervata da reti di afferenti multipli fornitori dei diversi meccanocettori». 

Quindi la pelle corazzata dei coccodrilli e alligatori, molto apprezzata dall'industria della moda, che non sempre si rifornisce con animali d'allevamento e non disdegna di utilizzare pelli di specie in via di estinzione, è molto sensibile e secondo ken Catania a volte l'unico modo per distinguere le pelli dei rettili allevati da quelle delle specie a rischio è proprio quello di esaminare la distribuzione delle migliaia di microscopiche protuberanze pigmentate che punteggiano i loro corpi. Minuti "dome organs" sono invece limitati al muso degli alligatori, Catania e Leitch si sono chiesti a cosa servissero davvero questi organi. Si pensava servissero solo a rilevare sottili variazioni di salinità e le increspature dell'acqua ed i campi elettrici, ma i due scienziati avevano il sospetto che potessero servire anche a molto di più. Per questo hanno  osservato la pelle degli alligatori americani e dei coccodrilli del Nilo con un microscopio a scansione elettronica e Leitch, del Neuroscience graduate program della Vanderbilt University, si è accorto che ogni "dome organ" è circondata da una "hinge depression" e che sotto queste strutture dei recettori sensoriali ci sono terminazioni nervose molto sensibili ed altri corpuscoli  sensibili alle vibrazioni e che in uno strato di pelle più profondo ci sono  complessi "Merkel" dermici che rispondono alla pressione prolungata. 

Leitch ha ricostruito le complicate strutture nervose che conducono dalla pelle attraverso la mascella molto sensibile del rettile e Catania  sottolinea: «L'innervazione di queste fauci è incredibile!». L'intera mascella è coperta da una delicata rete di nervi. «Abbiamo verificato un altissimo numero di terminazioni nervose e ciascuna delle terminazioni nervose viene fuori da un buco nel cranio. Ho scoperto che ci sono molti tipi di recettori delle cellule specializzate, molti dei quali sono molto simili a quelli trovati nella pelle umana», spiega Leitch e secondo lui, visto il violento stile di vita dei coccodrilli e dei caimani, questo sensibilissimo organo  «Massimizzando la sensibilità delle terminazioni nervose superficiali, protegge le fibre delicate del nervo trigemino, che si trova  all'interno del cranio, dai danni durante gli attacchi».

Ma nessuna di queste scoperte ha rivelato quale sia la vera funzione di questi terminali sensoriali ed anzi ha portato a scartare la presunta sensibilità alla variazione della salinità ed ai deboli campi elettrici. Leitch ha invece scoperto che sfiorando le cupole sensoriali intorno ai denti e le mascelle degli animali queste si dimostrano più sensibili delle punta delle dita degli esseri umani. Quando ha filmato  coccodrilli ed alligatori durante le loro attività notturne in un acquario e rimasto colpito dalla velocità della risposta dei rettili: 50 - 100 metri al secondo. «Non appena si sentono toccati da qualcosa scattano su di essa», evidenzia Catania.

Ma perché questi preistorici rettili corazzati hanno bisogno di un senso del tatto così raffinato?  Leitch suggerisce: «Sembra logico che ad un animale che potrebbe aver bisogno di discriminare accuratamente tra gli oggetti non commestibili e il cibo, specialmente in ambienti bui o notturni, serva molto avere un senso del tatto raffinato» E' questo che molto probabilmente permette alle femmine dei coccodrilli di aiutare con tanta abilità i loro figli dopo la schiusa, estraendoli  delicatamente dalle uova e trasportandoli senza ferirli nelle loro munitissime e potentissime fauci. 

Catania e Leitch sono molto interessati a capire come  queste aree sensoriali vengano gestite dal cervello dei rettili. Infatti grandi regioni del cervello umano sono dedicate all'elaborazione delle informazioni sensoriali del tatto  e Catania spiega: «I coccodrilli non sono un antenati degli esseri umani, ma sono una ramo  importante che ci permette di mettere insieme settori chiave del puzzle evolutivo della mappa sensoriale dell'evoluzione del proencefalo. Uno degli obiettivi tra i molti di questa ricerca è una migliore comprensione di come sistemi nervosi molto diversi si sono evoluti per risolvere problemi simili». Leitch conclude:«In quanto cosiddetti "fossili viventi" che sono sopravvissuti ad eventi di estinzione di massa, i coccodrilli rappresentano una parte fondamentale del puzzle evolutivo. E' interessante considerare quali adattamenti, tra cui le capacità sensoriali, forse li hanno resi creature così robuste». 

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