[08/11/2012] News

Il tonno sostenibile pescato a canna arriva nei supermercati italiani

Arriva nei supermercati il tonno in lattina che viene definito «100% di sostenibilità e di qualità». Si tratta di tonno pescato esclusivamente con il metodo a canna (tecnica Pole&Line), che consente di catturare individualmente ciascun tonno, eliminano i danni derivanti dalla pesca accidentale di altre specie.

A metterlo in commercio in scatolette da 80gr in cluster da 3 è Mareblu e si tratta della varietà Skipjack "tonno striato" in olio di oliva. Da novembre sarà in vendita in tutti i negozi Esselunga e con il 2013 sarà presente in tutta la Grande distribuzione.

Mareblu spiega che «La nuova certificazione "pescato a canna" (che si affianca a quella "Dolphin Safe" presente su tutte le confezioni di tonno Mareblu) è frutto dell'iter avviato dall'azienda nell'ambito della responsabilità sociale di impresa, che vede nella tutela del consumatore e dell'ecosistema marino i due cardini fondanti del proprio impegno».

Il tonno "pescato a canna" rappresenta un passo avanti del piano della sostenibilità di Mareblu che dal 2012 vede anche la collaborazione con Legambiente: «Entro la fine del 2016 Mareblu si impegna a commercializzare il 100% dei propri prodotti con materia prima ottenuta con i metodi di pesca Pole&Line e reti a circuizione senza uso di Fads su banchi liberi (free school). Inoltre, a partire dal 2013, l'approvvigionamento avverrà in via preferenziale da navi che siano monitorate dalla presenza costante di osservatori qualificati a bordo e che trattengano il 100% delle catture accessorie a bordo, in modo da poterne misurare il quantitativo e verificarne la composizione. Un ulteriore impegno sulle catture accessorie prevede una quota massima pari al 5% nel 2013, e pari al 3% nel 2014».

Per avviare la collaborazione con Legambiente nel 2012 Mareblu ha dovuto provare di possedere alcuni  pre-requisiti richiesti dal Cigno Verde: «Piena tracciabilità del tonno pescato, esclusiva scelta di pesca del tonno a pinna gialla e skipjack, non utilizzo di palamiti, scelta di commercializzare anche in Italia prodotti "puliti" (cosiddetto prodotto "pulito" pescato a canna con tecnica "Pole&Line") e l'avvio di studi e progetti volti a risolvere le catture accidentali di specie non bersaglio "by-catch" e di giovanili specie target». L'impresa alimentare, che fa parte del Gruppo MWBrands, socio fondatore della International seafood sustainability foundation, una Ong che riunisce ricerca scientifica, organizzazioni ambientaliste e aziende del tonno allo scopo di elaborare e attuare un preciso piano strategico per una gestione responsabile delle risorse degli oceani, ha programmato di avere, entro la fine del 2016, il 100% dei propri prodotti con materia prima ottenuta con pesca Pole&Line e a reti senza l'uso di Fads. La partnership con Legambiente  prevede anche  una serie di iniziative a sostegno del patrimonio naturale e della fauna marina italiani, come "Spiagge e Fondali Puliti" per il recupero di aree marine degradate e un sostegno al Centro recupero tartarughe di Manfredonia (Fg).  

Sul fronte della trasparenza e della tutela del consumatore Mareblu ha previsto la completa tracciabilità della sua filiera integrata, che consente un controllo approfondito e certificato di tutte le fasi produttive e che il consumatore può verificare direttamente al momento dell'acquisto: «Tutte le lattine presentano, infatti, per esteso le informazioni che riguardano la specie e la zona in cui il tonno è stato pescato. La ricerca continua nell'ottimizzazione degli imballaggi, volta a ridurre la quantità di materiali impiegati e ad individuare tecnologie eco-friendly di realizzazione e di smaltimento del packaging, completano l'ambito della responsabilità sociale di impresa entro cui Mareblu ha scelto di operare».

Giovanni Battista Valsecchi, marketing manager di Mareblu, sottolinea che «Siamo fiduciosi che la rotta tracciata dai grandi marchi del settore per una pesca totalmente sicura, sarà sostenuta da tutto il comparto della distribuzione che, insieme ai produttori, ha la responsabilità di accompagnare i consumatori verso comportamenti di acquisto più virtuosi che, alimentano, a loro volta, una concorrenza più sana e più eco-friendly».

Torna all'archivio