[06/11/2012] News

Colpita anche da Sandy, Haiti è quasi al collasso

Fao e governo, necessari 74 milioni di dollari per aiutare il settore agricolo

Haiti non ha pace. Dopo il devastante terremoto che ha colpito l'isola due anni fa e il colera che ancora imperversa, dopo la siccità che tra maggio e giugno ha compromesso i raccolti della stagione primaverile e dopo la tempesta tropicale Isaac di agosto, nei giorni scorsi (23-25 ottobre) è arrivato l'Uragano Sandy che ha provocato oltre 50 morti e danni devastanti. Rispetto agli effetti dell'evento, l'opinione pubblica pare si sia dimenticata di Haiti che ormai è allo strenuo delle forze (il colera pare abbia provocato oltre 7000 vittime).

La Fao e il Governo di Haiti reputano necessari 74 milioni di dollari entro i prossimi 12 mesi per aiutare il settore agricolo del paese a rimettersi in piedi a seguito all'uragano Sandy che ha danneggiato  raccolti, la zootecnia, le infrastrutture rurali e il settore della pesca. Sul totale dei fondi richiesti, 4 milioni di dollari servono urgentemente per aiutare 20.000 famiglie a sopravvivere alla stagione produttiva invernale che inizia a dicembre. Gli effetti congiunti delle calamità rilevate nel 2012 sul settore agricolo, sono stati valutati dal Governo di Haiti nell'ordine di 254 milioni di dollari, con una pesantissima ricaduta sulle condizioni di vita di circa 1.5 milioni di persone.

La Fao, il Programma alimentare mondiale (Pam) ed altri partner stanno aiutando il Governo di Haiti a condurre una valutazione post-disastro che possa dare un quadro completo dei danni arrecati e di cosa occorra per riavviare il settore agricolo e consentire una risposta adeguata per uscire dalla crisi.

«I recenti disastri naturali di Haiti esigono una risposta vigorosa da parte della comunità internazionale che sostenga le iniziative intraprese dal Governo haitiano» ha sottolineato Adam Yao, il coordinatore Fao dell'Emergenza ad Haiti. La Fao fornisce il suo aiuto al Governo di Haiti mediante una serie di interventi nel settore forestale, nella produzione zootecnica, nella produzione delle sementi, nella gestione dei bacini idrografici e nella nutrizione. Dopo gli interventi necessari per superare la fase di emergenza, sarà indispensabile un'analisi che cerchi di individuare le cause che generano l'estrema vulnerabilità del paese ai ricorrenti eventi estremi, cercando anche aiuti per individuare soluzioni che attenuino gli effetti dei fenomeni. 

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