[05/11/2012] News

I tre vincitori del premio Marie Curie, giovani promesse della ricerca europea

Sono stati proclamati oggi, a Nicosia (Cipro) i primi vincitori del nuovo premio della Commissione europea intitolato a Marie Curie, che costituisce un riconoscimento dei risultati eccellenti raggiunti nel campo della ricerca. La manifestazione nella captale cipriota è imperniata sul futuro delle azioni Marie Curie ed Orizzonte 2002, il programma da 80 miliardi di euro proposto dalla Commissione Ue per favorire gli investimenti nella ricerca e nell'innovazione. Nell'ambito della proposta, più di 5,75 miliardi di euro verrebbero stanziati per le azioni Marie Curie nel periodo 2014-2020. Dal suo avvio nel 1996 il programma ha sostenuto la formazione, la mobilità e lo sviluppo delle abilità di più di 65 000 ricercatori.

La Commissione Ue ha proposto di aumentare il finanziamento delle azioni Marie Curie portandolo a 5,75 miliardi di euro nell'ambito del programma Orizzonte 2020. La proposta della Commissione è ora in fase di negoziazione da parte del Parlamento europeo e degli Stati membri. Il programma prende il nome della scienziata franco-polacca, due volte vincitrice del premio Nobel, che ha compiuto ricerche d'avanguardia nel campo della radioattività e ha scoperto il polonio. A partire dal 2014 il programma riceverà la nuova denominazione di azioni Marie Skłodowska-Curie.

I tre vincitori sono  il greco Gkikas Magiorkinis della Grecia, nella categoria "Giovani promesse della ricerca", la britannica Claire Belcher, per la categoria "Divulgare la scienza",  e l'israeliana Sarit Sivan d'Israele, per la categoria "Innovazione e imprenditorialità".

Androulla Vassiliou, commissarisa europea per l'istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, nel corso della cerimonia per la consegna di un trofeo a ciascun ricercatore ha spiegato: «Abbiamo concepito questo nuovo premio per mettere in luce l'eccellenza e il talento dei migliori giovani ricercatori attivi in Europa. Mi congratulo con i vincitori che, nel loro rispettivo campo, hanno lasciato il segno. È essenziale continuare a investire vigorosamente nella ricerca in Europa che contribuisce a risolvere le grandi sfide sociali in ambiti come quello della salute e dell'ambiente, e che è anche importante per l'economia europea. Mi auguro che il premio Marie Curie incoraggi altri ricercatori e ispiri un maggior numero di giovani - soprattutto di ragazze - a contemplare una carriera nel campo delle scienze».

La rosa dei premiabili era ristretta ai ricercatori attuali e passati che hanno partecipato alle azioni Marie Curie finanziate nell'ambito del 6° o 7° programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico

L'obiettivo del premio è incoraggiare i ricercatori a espandere il loro campo d'eccellenza all'innovazione, all'imprenditorialità e alla divulgazione scientifica. Esso inoltre accresce il profilo dei ricercatori vincitori e delle loro istituzioni ospitanti dando nel contempo maggior lustro alle azioni Marie Curie.

La giuria internazionale era costituita da docenti universitari, scienziati ed esperti di chiara fama, tra i quali il biologo francese Pierre Joliot, nipote di Marie Skłodowska-Curie, Christopher Pissarides, Premio Nobel 2010 per l'economia, Maria Da Graça Carvalho, ex ministro portoghese della Scienza, e la professoressa Anne Glover, consulente scientifico principale europeo  che ha sottolineato: «La competizione per il premio è stata molto serrata, ma l'elevata qualità dei lavori dei vincitori indica chiaramente le potenzialità della ricerca europea ed evidenzia la necessità di continuare a sostenere i numerosi talenti che si trovano in Europa».

Ecco i profili dei tre vincitori.

Claire M. Belcher, categoria "Divulgare la scienza": La Belcher (34 anni) è docente universitario di Scienza del sistema Terra presso l'università di Exeter, UK. La dott.ssa Belcher studia gli incendi di origine naturale verificatisi nell'antichità e le loro conseguenze per la vita vegetale e animale. Le sue ricerche si prefiggono di comprendere come gli eventi che hanno determinato un cambiamento globale, dagli impatti di asteroidi al riscaldamento globale registrato nell'arco di secoli, abbiano influenzato il sistema Terra. Il lavoro della dott.ssa Belcher è stato selezionato per l'efficacia della sua divulgazione, l'approccio innovativo e creativo e l'eccellente copertura sui principali media. Essa ha partecipato a programmi televisivi e a trasmissioni radiofoniche popolari ed è citata in articoli di diversi giornali e riviste, tra cui il New York Times, l'Irish Times e Nature oltre a scrivere lei stessa articoli di divulgazione scientifica. Il sito web della dott.ssa Belcher è stato lodato per la sua creatività nel campo della divulgazione scientifica. La dott.ssa Belcher è stata proposta per il premio a motivo dei lavori svolti quale borsista Marie Curie presso lo University College di Dublino, Irlanda (2007-2010) e le Università di Edimburgo e di Exeter, UK (2010-2012).

Sarit Sivan, categoria "Innovazione e imprenditorialità": La Sivan è un senior research fellow presso il dipartimento di ingegneria biomedica del Technion-Israel Institute of Technology, Haifa (Israele). La dott.ssa Sivan è stata selezionata per i suoi lavori innovativi sui materiali in grado di ripristinare la funzione biomeccanica in seguito alla degenerazione discale nella colonna vertebrale. La degenerazione discale dovuta alla perdita graduale di alcune principali componenti, essenzialmente a causa dell'invecchiamento, porta a una riduzione della funzione biomeccanica a danno della colonna vertebrale. Il dolore lombare, derivante per l'essenziale dalla degenerazione del disco intervertebrale, rappresenta un gravissimo problema d'ordine clinico ed economico. Tale patologia è spesso trattata ricorrendo a una costosa chirurgia invasiva. Nel corso della sua attività Marie Curie presso l'Università di Oxford (UK), la dott.ssa Sivan ha sviluppato e testato con successo materiali biocompatibili affini al gel che possono rimpiazzare, mediante un'iniezione non invasiva, le componenti del disco andate perdute e imitarne il funzionamento. Per questo lavoro lei e i suoi colleghi hanno ricevuto il premio "Best Novel Disc Technology" da Orthopedics This Week. La giuria ha premiato la capacità scientifica, lo spirito innovativo, l'approccio imprenditoriale e la capacità della dott.ssa Sivan di sfruttare sul piano commerciale i risultati della ricerca di base. Essa ha sviluppato molteplici innovazioni, un numero rimarchevole di brevetti e ha contribuito alla creazione di un'impresa che effettua attualmente prove cliniche in ambiti di ricerca correlati.

Gkikas Magiorkinis, categoria "Giovani promesse della ricerca": Magiorkinis (34 anni) si è specializzato nello studio dei virus umani - in particolare quello dell'epatite C (HCV) e del virus dell'immunodeficienza umana (HIV). È stato selezionato in quanto talento di ricerca più promettente a motivo del suo lavoro innovativo per la tracciabilità della diffusione dell'HCV nel mondo, un percorso che era sconosciuto fino ad oggi. Il dott. Magiorkinis ha analizzato le sequenze molecolari dell'HCV e ha dimostrato per la prima volta che i tipi maggiormente prevalenti di HCV si sono diffusi nel mondo subito dopo la Seconda guerra mondiale dai paesi sviluppati a quelli in via di sviluppo, in concomitanza con l'espansione delle trasfusioni sanguigne e dell'uso di droghe per via intravenosa. Il dott. Magiorkinis ha introdotto due innovazioni che hanno consentito una ricostruzione accurata della cronistoria dell'HCV. In primo luogo ha analizzato le parti del genoma del virus che mutavano maggiormente nel corso del tempo. In secondo luogo ha usato un nuovo metodo per combinare le informazioni molecolari provenienti da diverse parti del genoma. Il dott. Magiorkinis ha pubblicato più di 20 paper e commenti, alcuni dei quali su riviste scientifiche di punta. Il dott. Magiorkinis è attualmente borsista di ricerca Marie Curie presso il dipartimento di zoologia dell'Università di Oxford e ricercatore presso il St Cross College della stessa università. È inoltre professore onorario e consulente di virologia all'Università di Atene e partecipa a diversi progetti di ricerca. 

Torna all'archivio