[05/11/2012] News

Cinque miliardi di dollari di multa alla Shell per l'inquinamento in Nigeria?

Una petizione per sostenere presidente e Parlamento contro le Big Oil

In questi giorni il Parlamento della Nigeria potrebbe approvare una mega-multa da  5 miliardi di dollari contro la Shell, che con il suo inquinamento del Delta del Niger ha devastato la vita e la salute di milioni di persone, ed approvare una legge per costringere tutte le compagnie petrolifere a rendere conto degli inquinamenti e del saccheggio delle risorse. Potrebbe trattarsi di un momento di svolta per l'intero continente africano, ma proprio per questo i giganti del petrolio stanno tentando di tutto per evitare che accada.

Dopo decenni di impunito sfruttamento neocoloniale, le Big Oil si troverebbero a dover pagare per il deserto ambientale e sociale e la violenza che hanno creato.

Il presidente nigeriano Goodluck Jonathan appoggia la multa miliardaria contro la Shell ed i  senatori progressisti stanno spingendo per una normativa rigorosa contro l'inquinamento da idrocarburi, ma le grandi compagnie petrolifere stanno attuando una insidiosa operazione di lobbyng internazionale sui parlamentari e la legge potrebbe alla fine essere bocciata.

Gli esperti dicono che ogni anno le Big Oil sversano nel Delta del Niger tanto greggio come quello della marea nera dell'Exxon Valdez, considerato il secondo più grave incidente petrolifero dopo quello della Deepwater Horizon nel Golfo del Messico, ma i disastri infiniti dell'Africa non interessano troppo i media internazionali - Nel dicembre 2011 uno sversamento petrolifero avvenuto nell'impianto Shell di Bonga ha prodotto una marea nera di milioni di galloni che hanno ricoperto una costa densamente popolata: uno dei più grandi sversamenti di petrolio mai avvenuti in Africa. Ma le Big Oil non intendono pagare il conto. Eppure in Nigeria le compagnie petrolifere negli ultimi 50 anni hanno guadagnato 600 miliardi di dollari, senza praticamente nessun beneficio per le popolazioni locali che però hanno visto devastato dalle industrie petrolifere le loro terre, l'acqua potabile e le zone di pesca. Intanto la Shell spendeva centinaia di milioni di dollari all'anno per le forze di sicurezza (e per l'esercito nigeriano) per reprimere le proteste e la ribellione armata contro le sue pratiche dannose.

L'industria petrolifera è di fondamentale importanza per l'economia nigeriana e di altri Paesi africani, ma le Big Oil devono essere chiamate a rispondere per la devastazione delle trivellazioni, degli incidenti, dell'inquinamento del gas flaring. Ora, il presidente nigeriano e un pugno di parlamentari coraggiosi si sono pronunciati e potrebbero finalmente dare agli impuniti giganti del petrolio multe severe che costituirebbero un rimborso equo per le loro vittime. Le associazioni ambientaliste e per i diritti umani della Nigeria invitano tutti a sostenere i parlamentari in questo passaggio cruciale che può letteralmente cambiare la vita di milioni di persone.

Avaaz ha messo in rete una petizione per sostenere il disegno di legge, l'obiettivo è quello di raccogliere un milione di firme sotto un appello globale senza precedenti da inviare al  Parlamento della Nigeria.

Ecco il testo: «A tutti i membri della Nigerian General Assembly: Come cittadini del mondo, vi invitiamo a sostenere la multa da 5 miliardi di dollari contro la Shell per compensare le persone colpite dalla marea di petrolio di Bonga del 2011. Vi chiediamo di porre fine all'impunità del petrolio approvando il Nosdra Amendment Bill che ritiene responsabili gli inquinatori con sanzioni chiare e di sostenere con forza e trasparenza il Petroleum Industry Bill, la responsabilità e gli oneri ambientali per riformare il settore petrolifero della Nigeria».

Per firmare la petizione: http://www.avaaz.org/en/make_shell_pay_b/?bgrntdb&v=19059

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