[02/11/2012] News

Lampedusa, abusi edilizi a Realmonte: fondi dei privati per le demolizioni?

E' stata emessa dal Comune di Realmonte (Ag) l'ordinanza di demolizione dell'ecomostro della Scala dei Turchi che è stata notificata a Gina Fretto,  legale rappresentante della Scatur srl. Nell'ordinanza viene stabilito il termine di 90 giorni entro i quali si dovrà provvedere all'abbattimento dello scheletro della costruzione. Trascorso quel termine, se non verrà dato seguito all'ordine di demolizione, sarà direttamente il Comune di Realmonte a provvedere all'abbattimento caricando i costi alla società proprietaria. Scala dei Turchi è una splendida parete di roccia chiara a picco sul mare: il  22 ottobre, dopo anni di mobilitazione, la Procura della Repubblica di Agrigento ha inviato al Sindaco di Realmonte un'ingiunzione per la demolizione del manufatto che rovina uno dei panorami siciliani più belli e conosciuti.

Quello di Realmonte è un abuso edilizio contro il quale Legambiente ha cominciato a dare battaglia nel 1990 considerandolo uno dei casi simbolo del cemento illegale a livello nazionale, tanto che anche "Abbatti l'abuso", la nuova campagna nazionale dell'associazione per rilanciare le demolizioni degli immobili abusivi che devastano il Paese, ha posto gli ecomostri di Realmonte tra i casi più importanti su cui dare battaglia. La demolizione dell'ecomostro di Scala dei Turchi secondo l'associazione «Costituisce un ulteriore fatto concreto e non solo simbolico nella lotta all'abusivismo edilizio. In questa prospettiva si collocano l'ulteriore ed importante provvedimento della Procura della Repubblica di Agrigento e l'azione della Guardia di Finanza di Agrigento contro la speculazione edilizia a Cala Creta di Lampedusa per i quali Legambiente Sicilia esprime apprezzamento e plauso e comunica di avere dato mandato al proprio Centro di Azione Giuridica di costituirsi parte civile».

Per  favorire le reali demolizioni delle costruzioni abusive, per e quali i comuni si trovano spesso in assenza di risorse adeguate, Legambiente Sicilia «Invita l'imprenditoria sana della provincia di Agrigento a promuovere e costituire con sottoscrizioni  liberali un fondo cui possano attingere i comuni per l'esecuzione delle demolizioni».

Anche il Fondo ambiente italiano (Fai) sostiene la decisione di abbattere l'ecomostro della Scala dei Turchi: «Uno degli angoli più belli della Sicilia - scrive il Fai - da vent'anni è deturpato dalla presenza di un ecomostro».

Il Fai aveva già stato denunciato l'ecomostro di Scala dei Turchi nel 2008 in occasione della quarta edizione del Censimento "I luoghi del cuore", che raccolse tante segnalazioni per il sito siciliano, caro a  tantissime persone tra cui anche lo scrittore Andrea Camilleri. Ed ora l'associazione definisce l'ordinanza di demolizione «Una disposizione importante, dunque, che conferma quanto il Censimento possa dare un contributo tangibile alla difesa e alla valorizzazione del patrimonio d'arte e natura italiano, accogliendo le istanze di tutti i cittadini che hanno a cuore le sorti del nostro Paese».

Ed il Fai fa anche un'ipotesi che va nel senso di quanto chiesto dal Cigno Verde: «Non solo un supporto per la demolizione dell'ecomostro, ma anche, grazie all'aiuto di Intesa Sanpaolo, partner de I luoghi del cuore, una proposta sull'abbattimento del manufatto, sullo smaltimento dei resti di demolizione e sulla successiva bonifica dell'area: così il Fai si impegna a sostenere il Comune di Realmonte, a cui chiede anche, unendosi all'appello di Legambiente, di intervenire sulle tre palazzine abusive, non terminate, presenti sulla spiaggia di Lido Rossello, poco distanti dall'ecomostro».

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