[29/10/2012] News

Hezbollah, Israele ed Usa alla battaglia per le foreste del Congo

Il caso era già esploso il 16 marzo quando si seppe che il governo della Repubblica democratica del Congo (Rdc) aveva assegnato grandi concessioni forestali ad un'impresa controllata dal faccendiere libanese Ahmed Tajideen, accusato del ministero del tesoro Usa (che lo cita come Tajeddine) di lavorare per conto di Hezbollah, il partito di Dio sciita che governa il Libano e che statunitensi ed israeliani considerano un'organizzazione terrorista.  

Ora Salviamo le Foreste, l'osservatorio indipendente che vuole proteggere le foreste primarie del pianeta spiega che nel 2011 il ministero dell'ambiente della Rdc ha rilasciato delle concessioni forestali alla Trans-M che «Prevedono la cessione di centinaia di migliaia di ettari di foresta pluviale per 25 anni, al centro di quello che è considerato il secondo polmone tropicale dopo la foresta amazzonica. Le concessioni sono in grado di fruttare introiti per centinaia di milioni di dollari per oltre 25 anni».

La Trans-M è controllata da Tajideen e gestisce anche la Congo Futur, che possiede segherie e che, secondo gli americani, sarebbe una copertura d Hezbollah per finanziarsi. Nel 2010, il governo Usa ha sottoposto la Congo Futur a sanzioni per perché farebbe parte di una rete economica controllata dai tre fratelli Tajideen (o Tajeddine), Kassim, Husayn e Ali, che produceva «Milioni di dollari in finanziamenti» per Hezbollah. La Drug enforcement administration Usaa (Dea), nel 2011 ha accusato Hezbollah di essere il basista in Africa di un traffico di droga gestito dagli iraniani e di essere direttamente  convolta nel riciclaggio di denaro e nel traffico di stupefacenti e auto usate in Africa occidentale. «Le sanzioni - spiega Salva le Foreste - bloccano i trasferimenti di dollari al gruppo, per contrastare l'aumento dell'attività commerciale di Hezbollah in Africa. Hezbollah ha negato le accuse statunitensi di riciclaggio di denaro e di commercio internazionale di stupefacenti».

Gli americani si sono  cominciati ad interessare dei tre fratelli Tajideen guià  nel 2003, quando la polizia belga perquisì gli uffici di Anversa di una impresa gestita da Kassim Tajideen che venne accusato di «Riciclaggio di denaro su vasta scala, di frode fiscale, e di commercio di diamanti di origine dubbia». 
I Tajideen sono una specie di piovra con interessi nel settore immobiliare e nell'esportazione di diamantie gestiscono supermercati e imprese di trasformazione alimentare in Angola, Gambia e Sierra Leone e Congo.

Secondo il Tesoro statunitense, Ali Tajideen sarebbe un ex comandante di Hezbollah in Libano.
Ma il terzo fratello, Ahmed Tajideen, non è soggetto a sanzioni e naturalmente giura che i suoi fratelli non hanno alcun ruolo nella Congo Futur o nella Trans-M, mentre le due imprese non solo non sarebbero direttamente o indirettamente collegate a Hezbollah, ma non avrebbero neppure rapporti tra loro. Tajideen ha detto alla Reuters:«Io sono l'azionista di maggioranza di entrambe le società. Ho creato queste due imprese in modo indipendente l'una dall'altra, e i miei fratelli non hanno nulla a che vedere con queste aziende». La spiegazione non regge, tanto più che, come spiega Salva le Foreste,«Nel sito dell'autorità congolese di investimento Anapi , la Trans-M, sarebbe una controllata della Congo Futur». Perfino un rapporto sulle foreste del 2011 finanziato dall'Unione europea fa riferimento a Congo Futur come la "casa madre" di Trans-M, mentre i dipendenti e un partner d'affari della Congo Futur contattati dalla Reuters hanno anche affermato Trans-M è una "controllata" di Congo Futur e che è di proprietà di tutti i fratelli Tajideen.

Ma secondo Leopold Kalala Ndjibu-Kalema, consigliere giuridico del ministero dell'ambiente della Rdc «Non vi è alcuna prova concreta» che Trans-M sia coinvolta in attività di Hezbollah e secondo lui le concessioni rilasciatele non hanno alcuna relazione alla Congo Futur». Abbastanza strano visto che il proprietario è lo stesso... In effetti le concessioni forestali della  Trans-M cominciano a diventare imbarazzanti per il fragile governo del presidente della Rdc Joseph Kabila che ha bisogno degli americani e dei loro alleati africani (come l'Uganda) per contrastare la guerriglia e le bande armate che hanno ripreso vigore nell'est del Paese. La Rdc è un sorvegliato speciale degli Usa che considerano il regime di Kabila il male minore ma hanno criticato la sa rielezione per le  "gravi carenze" del processo democratico.

Gli americani la mettono giù dura con la Rdc:«La domanda per il governo congolese è: volete veramente continuare a fare affari con una società che è legata ad una organizzazione terroristica», aveva detto a marzo alla Reuters funzionario Usa nella Rdc che ha chiesto di non essere nominato. Gli Usa sanno che la Rdc, al centro di un continente in subbuglio, è importante per la stabilità dell'Africa ma sanno anche, come dimostra la cronaca di questi giorni e la terribile e sanguinaria storia degli ultimi anni, che questo immenso Paese può diventare un rifugio sicuro per i finanziatori di Hezbollah e di altri movimenti pollitico/militari ostili all'Occidente che approfittano della sua debole regolamentazione finanziaria e del caos nella Rcdc orientale per mettere le mani sulle ricchissime materie prime di questo poverissimo gigante ricco dell'Africa centrale.

Anche Israele ha anche espresso preoccupazione per la crescita degli interessi finanziari di Hezbollah in Africa. Intervenendo a febbraio al Consiglio di Sicurezza, l'ambasciatore di Israele all'Onu, Ron Prosor, disse di essere particolarmente preoccupato perché l'Africa occidentale era ormai diventata un "hub" di Hezbollah, ma allora non si parlava ancora degli interessi degli integralisti islamici per le foreste della Rdc. La situazione è naturalmente più complicata di quello che sembra: anche  uomini d'affari israeliani molto influenti, come Dan Gertler, un ricco mercante di diamanti che controlla numerose miniere ed altri interessi nella Rdc, dove gestisce una ampia rete di imprese off-shore, hanno ottimi rapporti con il presidente Kabila che gli americani considerano poco affidabile.

Probabilmente la verità è che Hezbollah è solo l'ultimo arrivato all'inverecondo banchetto del Congo, dove un intero Paese viene spolpato delle sue ricchezze mente la sua gente vive in povertà e sotto la minaccia di una guerra per le risorse mai  dichiarata e mai finita. 

 

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