[26/10/2012] News toscana

Elba: la vergogna di dieci anni senza canile

Niente di fatto nonostante i 300.000 euro messi a disposizione da Regione e ministero della Sanità

L'Associazione "I Ragazzi del Canile" ricorda che sono passati 10 anni dalla chiusura del canile dell'Isola d'Elba: il 30 ottobre 2002 l'area del Canile ex-Macelli a Portoferraio veniva sgomberata dopo settimane di resistenza non violenta, di manifestazioni popolari, di occupazione.

«Si chiudeva con un infinito corteo composto da molte centinaia di cittadini elbani l'avventura dell'unico canile che l'isola abbia mai avuto - dice Andrea Tozzi de i Ragazzi del Canile - Un presidio etico contrapposto ad una cultura attenta solo al profitto, un'esperienza di partecipazione e lotta per un diritto che in Paesi più civili del nostro è scontato e garantito».

I volontari dei Ragazzi del Canile si erano strutturati in associazione per contrastare, utilizzando gli spazi abbandonati e degradati degli ex-macelli, il fenomeno del randagismo canino all'Elba. «Sono stati anni difficili ed esaltanti, durante i quali il piccolo gruppo di volontari di allargò sempre più, fino a coinvolgere decine di ragazzi ed adulti e persino le scolaresche, che venivano a far visita ai randagi», sottolinea Tozzi.

I cani che transitarono da quell'eroico canile furono oltre 250, raccolti sulle strade, curati, accuditi e poi affidati, «E tutto senza pesare sulle casse delle pubbliche amministrazioni grazie al supporto degli elbani che, attraverso offerte e donazioni, ci hanno permesso di realizzare l'utopia degli ex-Macelli: da mattatoio a culla di nuove vite per esseri sfortunati ed abbandonati», dicono "I Ragazzi del Canile" che sono rimasti a presidiare questo ennesimo fallimento della classe politica elbana e che continuano ad aiutare gli animali.

Nonostante le oltre 4.000 firme contrarie raccolte nei giorni immediatamente precedenti lo sgombero, nonostante l'interessamento della stampa e di reti televisive nazionali, nonostante la mancanza di una struttura alternativa per gli animali e quindi la condizione di pubblica inadempienza riguardo alle leggi sul randagismo, il Canile fu chiuso, con ordinanza dell'allora Vicesindaco Fuochi, esponente di una giunta di centro-destra e di antiparco-autonomisti. Ma ci fu una solenne promessa, dell'allora Prefetto Gallitto (poi finito nel brutto affaire di Elbopoli) di realizzare un ricovero per i cani, finalmente a norma. in tempi brevissimi.

Ora i Ragazzi del Canile scrivono: «Nei dieci anni passati da quel 30 ottobre 2002 abbiamo continuato a chiedere il rispetto degli impegni presi ed in effetti di progetti ne abbiamo visti tanti: dal bosco di San Martino alla discarica del Literno, dall'ipotesi-zombie (perché non muore mai e rinasce ad ogni fallimento) di Monte Calamita a quella veramente ottimale di Colle Reciso; il tutto al costo di decine di migliaia di euro: soldi pubblici, naturalmente, usciti sotto forma di tasse dalle tasche di tutti noi. Risultato? Neanche un box per affrontare le emergenze, nonostante i quasi 300.000 euro messi a disposizione (e mai utilizzati) da Regione Toscana e ministero della sanità. Quasi un miracolo, quei fondi, nella devastante crisi politica, economica e morale del nostro Paese, nel buio dell'enorme pozzo nero dei miliardi di euro mangiati dall'allegra carovana di un esercito di amministratori corrotti, tanto popolari da essere rieletti con maggioranze bulgare. E l'Elba è riuscita a perdere anche questo treno». 

I Ragazzi del canile, con 10 anni in più sulle spalle ma con intatta l'indignazione che li portò a mobilitare un'Isola intera a favore degli animali e del rispetto della legge dicono: «Ognuno risponda alla propria coscienza, se ce l'ha. Per quanto ci riguarda, la nostra Associazione continua con il faticoso impegno gratuito dei volontari e le limitatissime risorse a disposizione, ad assistere i cani ed i gatti abbandonati (abbiamo per fortuna uno spazio privato dove accoglierli)... e "raccattare la cacca dei cani" (così fu definita la nostra attività da un illuminato assessore) ci da veramente più soddisfazione che ascoltare tante parole vuote e promesse mai mantenute. A chi, in buona fede, ci chiede: "ma 'sto canile, un ve l'hanno ancora fatto?" noi continuiamo pazientemente a rispondere che, prima di tutto, il canile non è delle associazioni di volontariato, ma di tutti gli elbani; che la domanda va girata a chi di dovere, cioè ai nostri Sindaci ed in particolare al Sindaco Barbetti di Capoliveri, sul cui territorio si trova l'area destinata alla struttura; infine, che il canile lo vedranno forse i nostri nipoti. La lenta crescita del senso civico da noi si misura in generazioni».

 

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