[25/10/2012] News

L'Europa propone un nuovo regolamento sulla pesca di alcuni stock ittici

L'Ue propone un nuovo regolamento sulle possibilità di pesca concesse alle navi europee per alcuni stock o gruppi di stock ittici che non sono oggetto di negoziati o accordi internazionali.

Il nuovo regolamento riguarda gli stock dell'Atlantico e del Mare del Nord per i quali l'Unione decide autonomamente il livello di sfruttamento. Le possibilità di pesca concordate nell'ambito delle organizzazioni regionali di gestione della pesca (Orgp) o negoziate nelle consultazioni con la Norvegia e con altri paesi terzi (stock condivisi) saranno stabilite più avanti nel corso dell'anno, quando si disporrà dei risultati dei pertinenti negoziati internazionali.

I regolamenti che stabiliscono le possibilità di pesca devono limitare lo sfruttamento degli stock ittici a livelli compatibili con gli obiettivi generali della politica comune della pesca. Il regolamento del 2002 relativo alla conservazione e allo sfruttamento sostenibile delle risorse della pesca nell'ambito della politica comune della pesca, infatti, stabilisce gli obiettivi per le proposte annuali relative ai limiti di cattura e dello sforzo di pesca, al fine di garantire la sostenibilità ambientale, economica e sociale delle attività di pesca dell'Unione.

Se pur la fissazione delle possibilità di pesca si inserisce in un ciclo di gestione annuale (biennale nel caso degli stock di acque profonde), questo non osta all'attuazione di strategie di gestione a lungo termine. L'Unione ha compiuto infatti predisponendo per i principali stock di interesse commerciale piani di gestione pluriennali. I regolamenti annuali sui Tac (totali ammissibili di catture) e i livelli massimi di sforzo devono conformarsi a tali piani.

La Commissione pubblica, da ormai sette anni, una comunicazione che analizza la situazione e che cerca di orientare le proposte concernenti le possibilità di pesca. Quest'anno, la comunicazione della Commissione - concernente una consultazione sulle possibilità di pesca per il 2013 - offre una panoramica dello stato degli stock fondata sui risultati dei pareri scientifici formulati nel 2011. La comunicazione riferisce che il 65% degli stock ittici delle acque dell'Unione non sono valutati in maniera esaustiva. Inoltre segnala l'esistenza di alcune tendenze preoccupanti (in particolare un calo della proporzione degli stock che rientrano entro i limiti biologici di sicurezza) e alcune tendenze positive ossia che lo stato degli stock valutati sembra registrare un lento miglioramento. Nell'Atlantico e nelle zone limitrofe, la percentuale di stock sovrasfruttati si è ridotta quasi della metà, passando dal 94% nel 2004 a circa il 47%.

Però, i pareri scientifici dipendono essenzialmente dai dati disponibili. Dunque, soltanto per gli stock per i quali si dispone di dati sufficienti e affidabili è possibile effettuare valutazioni esaurienti, stimare le dimensioni dello stock e prevedere le sue possibili reazioni ai vari scenari di sfruttamento. In questi casi, i pareri possono fornire una stima degli adeguamenti da apportare alle possibilità di pesca affinché gli stock possano produrre il rendimento massimo sostenibile (Msy). All'inizio del luglio 2012, il Consiglio internazionale per l'esplorazione del mare (Ciem) ha fornito i propri pareri annuali sulla maggior parte degli stock ittici dell'Atlantico e del Mare del Nord. Pareri che sono stati esaminati dal comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca (Cstep).

Tali pareri mostrano i progressi realizzati nella conoscenza degli stock e nella capacità degli organismi scientifici di valutarli. L'incidenza delle situazioni per cui esistono dati insufficienti risulta quest'anno, molto ridotta. Ciò si deve in parte agli sforzi compiuti per rimediare alla carenza di dati, anche da parte dei gruppi d'interesse, e in parte agli sforzi degli stessi esperti scientifici per mettere a punto metodi che sfruttino al meglio i dati disponibili.

Anche il numero di stock oggetto di parere Msy è aumentato in misura rilevante. Si tratta di un passo avanti nella disponibilità di pareri scientifici volti a sostenere l'obiettivo di garantire un utilizzo ottimale delle risorse di pesca sopratutto per il gruppo di stock che include quelli con il più alto valore economico, come il nasello, il merluzzo bianco, la rana pescatrice, la sogliola, i lepidorombi, l'eglefino e lo scampo. 

 

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