[22/10/2012] News

Tutela della biodiversità: fondi raddoppiati entro il 2015. Attenzione particolare per il mare

Anche l’Italia si impegna (ad Hyderabad) ad aumentare notevolmente le spese per tutelare la biodiversità entro il 2015

Alla Conferenza delle parti della Convention on biological diversity dell'Onu conclusasi ad Hyderabad, in India, alla fine e dopo molte resistenze, i Paesi hanno concordano di raddoppiare entro il 2015 le risorse per la tutela della biodiversità, con un'attenzione particolare per aree marine ricche di biodiversità. Quindi, mentre in Italia continuano i tagli al personale ed ai bilanci già esangui dei parchi nazionali e regionali e delle aree marine protette, ad Hyderabad in un documento approvato anche dal nostro Paese si legge che «i governi mondiali hanno deciso di aumentare il finanziamento a sostegno di azioni per fermare il tasso di perdita della biodiversità all'undicesimo meeting della Conferenza delle parti dell'United Nations Convention on biological diversity», e che «I paesi sviluppati (quindi anche l'Italia) hanno deciso di raddoppiare i fondi per sostenere gli sforzi degli Stati in via di sviluppo verso il raggiungimento degli obiettivi della biodiversità concordati a livello internazionale, e gli obiettivi principali del Piano strategico per la biodiversità 2011-2020».

 La Cop11 ha adottato una decisione sulle aree protette che fornisce un quadro di riferimento per il raggiungimento dell'obiettivo 11 di Aichi che chiede l'integrazione dei piani d'azione nazionali per le aree protette all'interno di strategie nazionali e piani di azione per la biodiversità rivisti. La Cop11 Cbd di Hyderabad ha anche fissato, sempre entro il 2015, gli obiettivi per aumentare il numero di Paesi che includono la biodiversità nei loro piani di sviluppo nazionali preparano piani finanziari per la biodiversità. Nel documento finale si legge che «tutte le parti (quindi anche l'Italia, ndr) hanno convenuto di aumentare notevolmente nello stesso periodo le spese nazionali per la tutela della biodiversità, e i loro progressi verranno riesaminati nel 2014».

Tra le aree marine destinate a ricevere una particolare attenzione da parte dei governi ci sono il Mar dei Sargassi, l'arcipelago delle Tonga ed i principali siti corallini i al largo della costa del Brasile, ma ad  Hyderabad sembra si sia fatto un passo avanti per la gestione sostenibile degli oceani di tutto il mondo, anche di molte aree al di fuori delle acque territoriali, anche nel Mediterraneo, che attualmente ricevono poca o nulla protezione.

Secondo il comunicato finale della Cop11 Cbd la Conferenza ha preso alcune decisioni essenziali che includono «nuove misure per la biodiversità come fattore nelle valutazioni di impatto ambientale legate alle infrastrutture e ad altri progetti di sviluppo nelle aree marine e costiere». Le 193 parti della Cbd hanno accettato di classificare come "ecologicamente e biologicamente significative" una serie di aree marine, alcune note per ospitare "tesori nascosti" del mondo vegetale e animale, e comprese nella lista del progetto Pklanet 2012 dell'Unep che nei giorni scorsi ha rivelato che la metà delle zone del pianeta più ricche di biodiversità sono senza nessuna protezione, nonostante un aumento del 60% per cento nel numero di aree protette dal 1990. Per raggiungere l'obiettivo di Aichi del 10% di oceani e mari protetti entro il 2020 sarebbe necessario realizzare Amp su altri 8 milioni di Km2 di aree marine e costiere.

La Cop11 Cbd ha deciso di trasmettere i risultati di questo lavoro di classificazione all'Assemblea generale dell'Onu, «in modo che possano essere considerati all'interno dei rilevanti processi dell'Onu legati all'United Nations Convention on law of the sea, in particolare l'United Nations general assembly working group perché prenda in considerazione lo sviluppo di un accordo internazionale per la conservazione della biodiversità nelle aree marine al di fuori della giurisdizione nazionale».

Le parti della Cbd hanno chiesto maggiori ricerche sui potenziali effetti potenzialmente negativi del rumore subacqueo delle navi sulla biodiversità marina e costiera ed hanno sottolineato la crescente preoccupazione sugli effetti negativi di rifiuti marini. E' stata inoltre riconosciuta la crescente sfida degli impatti dei cambiamenti climatici sulle barriere coralline, che hanno bisogno di notevoli investimenti. Inoltre gli organi di gestione della pesca sono stati invitati a svolgere un ruolo più forte per affrontare l'impatto della pesca sulla biodiversità.

Secondo il segretario esecutivo della Cbd, Braulio Ferreira de Souza Dias, «questi risultati, arrivando in un periodo di crisi economica, dimostrano  che il mondo si è impegnato ad attuare la Convenzione sulla diversità biologica. Vediamo che i governi si stanno muovendo in avanti nella sua realizzazione e guardano alla biodiversità come opportunità per arrivare alla soluzione di  più di un problema. Ora dobbiamo andare avanti, nei prossimi due anni, sotto la guida capace di India, presidente della Cop11, per consolidare questo lavoro ed avanzare ulteriormente. Non vedo l'ora che altri impegni a sostegno della "Hyderabad Call for Biodiversity Champions" ci permetteranno di realizzare i nostri obiettivi».

Alla conferenza è stato infatti avviato il programma "Hyderabad Call for Biodiversity Champions" che sollecita ed accetta gli impegni di  governi e organizzazioni a sostegno del Piano Strategico per la Biodiversità. Il governo indiano ha impegnato oltre 50 milioni di dollari. Il Global environment facility (Gef), il meccanismo finanziario della Cbd, per la prima volta ha fornito con una valutazione delle risorse finanziarie necessarie per far fronte alle necessità dei Paesi in via di sviluppo per l'attuazione della Convenzione. Anche The economics of ecosystems and biodiversity (Teeb) ha presentato una serie di guide pratiche destinate ai governi, per integrare il valore economico, sociale e culturale degli ecosistemi nei piani nazionali sulla biodiversità. La Cop11 Cbd ha anche approvato una serie di misure per coinvolgere il business e le organizzazioni per lo sviluppo nell'integrazione degli obiettivi della biodiversità nei loro piani e programmi.

Il ministro dell'Ambiente e delle foreste dell'India, Jayanthi Natarajan, presidente della Cop Cbd, ha detto che «l'attuale crisi economica non ci deve scoraggiare, ma, al contrario, spingerci ad investire di più nel miglioramento del capitale naturale per garantire senza interruzioni i servizi ecosistemici, dai quali dipende tutta la vita sulla terra». I Paesi sviluppati alla fine si sono accordati per aumentare i finanziamenti per sostenere gli sforzi dei Paesi in via di sviluppo per raggiungere gli Obiettivi della biodiversità di Aichi: sulla base della spesa media annuale nazionale per la biodiversità tra il 2006 e il 2010, i Paesi sviluppati hanno promesso che entro il 2015 raddoppieranno i flussi finanziari internazionali per la biodiversità

La Conferenza Cbd ha accolto con favore l'istituzione dell' Intergovernmental science-policy platform on biodiversity and ecosystem services (Ipbes)  ed ha riconosciuto «il potenziale contributo che potrebbe apportare per migliorare l'efficacia della Convenzione». La Cop11 ha chiesto all'Ipbes di contribuire alla valutazione della realizzazione degli obiettivi della biodiversità di Aichi.

Gran parte dei negoziati della Cop 11 Cbd ha ruotato intorno al sostegno pratico e finanziario per l'attuazione dei piani nazionali per la biodiversità per rispettare il Piano strategico per la biodiversità e i 2020 Aichi biodiversity targets ed è stata ribadita la necessità di rafforzare la cooperazione tecnica e scientifica tra i Paesi, pur sottolineando il potenziale per una cooperazione rafforzata tra i Paesi in via di sviluppo. Per sostenere questi sforzi Unep, Cbd, Gef ed UN Development Programme (Undp) hanno realizzato il nuovo National biodiversity strategies and Action plans forum (Nbsap Forum) online che fornisce ai vari Paesi  un facile accesso ad informazioni mirate, buone pratiche, linee guida e strumenti di apprendimento.

Inoltre la Cop11, con il sostegno dell'UN Framework convention on climate change (Unfccc), dall'UN Convention to combat desertification (Unccd)e da altre organizzazioni, ha sviluppato un nuovo lavoro concertato per il raggiungimento dell'obiettivo 15 di Aichi, che prevede il ripristino del 15% delle terre degradate. Una decisione approvata su cambiamento climatico e biodiversità richiede una collaborazione rafforzata tra la Cbd e le iniziative Onu sul cambiamento climatico, tra le quali  il Reducing emissions from deforestation and forest degradation (Redd+): «Dal momento che le foreste ospitano più della metà di tutte le specie terrestri, iniziative come Redd+ con le quali i Paesi in via di sviluppo sono in grado di ricevere i pagamenti per crediti di carbonio per le loro foreste in piedi, possono potenzialmente contribuire al raggiungimento degli obiettivi internazionali in materia, nonché quelli relativi alla riduzione delle emissioni di carbonio. La decisione riguarda consulenza tecnica per la conservazione delle foreste, la gestione sostenibile delle foreste, e la valorizzazione degli stock di carbonio delle foreste».

Ma la Cop11 Cbd ha fatto notare anche i problemi di salvaguardia della biodiversità emersi con il Redd+ ed incentivi simili: «Azioni come il rimboschimento in aree di alto valore di biodiversità, o la conversione delle foreste naturali in piantagioni, per esempio, possono avere effetti negativi sulla biodiversità».

Il summit di Hyderabad ha adottato anche raccomandazioni per «Migliorare l'uso sostenibile e la gestione delle specie cacciabili per la "carne di animali selvatici" nelle regioni tropicali e sub-tropicali, dove la caccia e il commercio di animali su vasta scala  ha portato alla "sindrome della foresta vuota'", che sempre più minaccia la sicurezza alimentare e la stabilità ecologica delle foreste e di altri ecosistemi». Insieme alla Fao e ad altre organizzazioni, il Segretariato della Cbd istituirà una "Collaborative Partnership on Sustainable Wildlife Management" globale per  sostenere i Paesi in via di sviluppo nell'attuazione delle disposizioni Cbd».

Il direttore generale dell'Unep Achim Steiner ha sottolineato che «la conferenza sulla biodiversità delle Nazioni Unite a Hyderabad ha fatto avanzare il nuovo impulso forgiato due anni fa a Nagoya. I paesi hanno mandato un segnale chiaro e preso ulteriori impegni, sottolineando il fatto che la biodiversità e gli ecosistemi sono una priorità dello sviluppo e sono al centro di una transizione verso una green economy inclusiva. Mobilitare, da parte del settore pubblico e privato, le risorse finanziarie necessarie per assicurare il raggiungimento degli obiettivi del 2020 resta una sfida ma,  qui in India, molte nazioni, incluse quelle in via di sviluppo, hanno mostrato o la loro determinazione e senso di urgenza per cogliere le opportunità, fornendo il tanto necessaria sostegno aggiuntivo». 

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