[17/10/2012] News

Ancora troppe ombre sulla Strategia energetica nazionale

E' una Strategia energetica nazionale (Sen) in chiaroscuro, quella presentata dal governo (e adottata dal Consiglio dei ministri), dove la "luce" è però quasi esclusivamente rappresentata dall' apprezzabile sforzo di stilare una Sen dopo i numerosi annunci fatti dai precedenti esecutivi.

«Una strategia, per definizione, deve coprire un arco temporale lungo e poi determinare delle tappe intermedie a breve e medio termine - ha dichiarato Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed energia del Wwf Italia - Il documento del Governo, al contrario, ha un raggio d'azione di appena 7 anni, cioè  punta direttamente al breve termine. Il fatto che si tratti di un mero documento di ‘ordine' è confermato dalla totale inadeguatezza degli strumenti messi in campo per rafforzare rinnovabili ed efficienza energetica, anche rispetto all'orizzonte europeo; tali strumenti sono addirittura dei limiti nel caso delle rinnovabili elettriche».

Sono diversi i punti della Sen non condivisi dal Wwf, secondo il quale si rischia di incentivare la tendenza agli investimenti sbagliati non tenendo conto delle reali esigenze del Paese: esempio la  scelta di diventare un hub del gas non è suffragata da motivazioni sufficienti: «In Italia, oggi, i rigassificatori esistenti funzionano già al di sotto delle proprie capacità e, analogamente, abbiamo centrali elettriche che producono energia per un terzo delle loro capacità per mancanza di domanda; invece di porre un argine e un tetto, continuiamo a dare autorizzazioni - ha continuato Midulla - questo tutto è meno che un approccio strategico, tanto più che poi si afferma che "E' possibile che il persistere della situazione di sovraccapacità comporti la necessità di una ristrutturazione e ridimensionamento del parco di generazione termoelettrico"».

Il Wwf fa osservare poi che l'uso del carbone, il combustibile che emette maggiori quantità di anidride carbonica, non viene affatto intaccato dalla Sen, quando invece era necessario ridurlo in base agli obiettivi ambientali. Poi sull'estrazione di idrocarburi Midulla precisa: «Se qualcuno vuole estrarre lo shale gas in Italia, sarà bene che si tolga subito l'illusione che provocare micro terremoti in un Paese sismico sia anche lontanamente accettabile, oltre che sostenibile; inoltre, per il petrolio, visti gli scarsi risultati attesi e le scarse royalties percepite dallo Stato, perché consentire di ridurre il Paese ad un groviera?».

Insomma per il Wwf siamo lontani dall'obiettivo della completa decarbonizzazione previsto dalla Roadmap al 2050 proposta dall'associazione, che punta sull'efficienza energetica e fonti rinnovabili  in linea con quanto sta avvenendo nella Ue e nei maggiori Paesi Europei.

Un commento forse meno critico, ma che evidenzia lo stesso molti aspetti negativi, è quello di Fabrizio Vigni, presidente nazionale Ecologisti democratici: «La strategia energetica presentata dal governo contiene luci ed ombre. Contiene obiettivi ambiziosi e condivisibili sull'efficienza energetica, sull'aumento della produzione da rinnovabili fino a farne la prima fonte del settore elettrico, sulla riduzione delle emissioni di gas serra, che vanno oltre gli obiettivi europei del 20 - 20 - 20.  Ma ci sono anche aspetti assai meno convincenti: lascia perplessi, ad esempio, l'idea di un forte rilancio degli idrocarburi nazionali, perché oltre all'impatto ambientale delle trivellazioni comporterebbe probabilmente uno squilibrato rapporto costi - benefici.

Più in generale, il documento appare debole nella indicazione delle politiche concrete e degli strumenti da adottare per raggiungere gli obiettivi enunciati. Ci auguriamo che la consultazione delle prossime settimane serva a migliorare il documento. Toccherà in ogni caso al prossimo governo, credo, sviluppare le politiche necessarie per dare concretezza ad una nuova strategia energetica nazionale». Questo è fuor di dubbio e la connotazione politica che avrà il prossimo esecutivo potrà determinare scelte in una direzione o in un'altra sugli aspetti citati. Il governo ha fotografato, l'esistente più che programmato il futuro energetico del Paese (è la critica avanzata anche dal Wwf), ma ciò è dovuto anche alla scadenza temporale dell'esecutivo e dal tipo di appoggio politico di cui gode attualmente. 

 

Torna all'archivio