[17/10/2012] News toscana

Uccisione dell'Ibis eremita a San Vincenzo, denunciato un cacciatore

Un cacciatore lucchese  del quale sono state rese note solo le iniziali (A.M.), è stato denunciato all'autorità giudiziaria per l'uccisione, avvenuta il 13 ottobre,  di un rarissimo Ibis eremita (Geronticus eremita) e il ferimento di un altro Ibis nelle campagne di San Vincenzo.  Si tratta di due esemplari  di una specie  oggetto di un progetto di reintroduzione che coinvolge l'Austria e l'Italia.  Le indagini sono state condotte dalla Polizia provinciale di Livorno e dal Corpo forestale dello Stato di Livorno (Nucleo Operativo Speciale di Cecina) che hanno ricostruito i movimenti degli esemplari, muniti di trasmettitore Gps.

«Il fatto  -spiega una nota della Provincia di Livorno - era stato segnalato da ricercatrici austriache che fanno capo al progetto internazionale "Waldrappteam" che mira alla reintroduzione della specie, estinta in Europa da secoli».  

La Provincia di Livorno dice che «Il grave episodio di bracconaggio rimarca la necessità di un maggiore rispetto delle leggi in tema di caccia», ma in questo caso è davvero difficile parlare di semplice bracconaggio, visto che si tratta di un cacciatore che sembrerebbe avere il regolare tesserino venatorio e che probabilmente aderirà ad una associazione di cacciatori. In altri Paesi un delinquente ambientale simile non potrebbe più avere nessuna possibilità di andare a caccia, subirebbe una pesante sentenza penale e pecuniaria e verrebbe immediatamente espulso dalla sua associazione, in Italia i bracconieri continuano a cacciare senza tanti problemi.

Il presidente della Lipu, Fulvio Mamone Capria, qualche giorno fa denunciava: «I nostri amici austriaci che seguivano gli ibis grazie al segnalatore Gps sembrerebbe siano stati ostacolati durante il recupero degli stessi animali feriti, molto probabilmente dagli stessi bracconieri che li hanno colpiti. Un gesto grave che dovrà essere approfondito dagli investigatori al fine di valutare la possibilità di risalire ai responsabili. La Lipu chiede che vengano potenziati i controlli di polizia venatoria da subito e, laddove venissero individuati i colpevoli, ha dato mandato ai propri legali per essere parte civile nel processo. C'è un indignazione che sta nascendo a livello internazionale per questo gesto di incredibile crudeltà. Uccelli rarissimi, testimonial di un progetto internazionale di reintroduzione nel nostro Paese, vittime della ferocia di "sparatori" senza anima. Chiederemo al ministero dell'Interno di attivare azioni specifiche di contrasto al bracconaggio e al Parlamento di occuparsi del tema dell'aumento delle pene per chi viola la legge sulla tutela della fauna. Siamo di fronte ad un'emergenza seria e vanno previste risposte urgenti ed efficaci per difendere la nostra fauna selvatica di fronte alla follia del bracconaggio».

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