[16/10/2012] News

Ecco i 25 primati pił a rischio estinzione del mondo

Alla Conferenza della parti della Convention on biological diversity in corso ad Hyderabad, in India, è stata presentata la lista dei 25 primati più a rischio di estinzione del mondo. Il nuovo rapporto "The World's 25 Most Endangered Primates, 2012-2014" è frutto della collaborazione tra Primate specialist group della Species survival commission (Ssc) dell'Iucn e l'International primatological society (Ips), in collaborazione con Conservation International e  Bristol conservation and science foundation (Bcsf).

Il rapporto, pubblicato ogni due anni dai maggiori esperti di primati e che hanno conoscenza di prima mano delle cause di minaccia ai primati, conferma che i nostri parenti più stretti, scimpanzè, bonobo, oranghi e gorilla, le scimmie, i lemuri ed altri primati, sono sull'orlo dell'estinzione e hanno bisogno di misure urgenti di salvaguardia. Le specie più in pericolo di estinzione pagano invece la distruzione da parte dell'uomo delle foreste tropicali, il commercio illegale di fauna selvatica e la caccia commerciale per la carne di animali selvatici.

Nell'elenco delle specie più a rischio compaiono 9 primati asiatici, 6 del Madagascar, 5 dell''Africa e 5 del  neotropicale americano.  In questa lista del massimo pericolo, il Madagascar è il Paese del mondo con più specie di primati in via di estinzione, seguito dal Vietnam con 5 specie, dall'Indonesia con 3, dal  Brasile con 2 e da Cina, Colombia, Costa d'Avorio, Repubblica democratica del Congo, Ecuador, Guinea Equatoriale, Ghana, Kenya, Perù, Sri Lanka, Tanzania e Venezuela con una ciascuno.

Ecco i 25 primati più in pericolo del mondo. Africa: Galagoides rondoensis; Cercopithecus roloway; Piliocolobus pennantii pennantii; Piliocolobus rufomitratus; Gorilla beringei graueri. Madagascar: Microcebus berthae; Eulemur flavifrons; Varecia rubra; Lepilemur septentrionalis; Propithecus candidus; Indri indri. Asia: Tarsius pumilus; Nycticebus javanicus; Nasalis concolor; Trachypithecus delacouri; Trachypithecus poliocephalus poliocephalus; Semnopithecus vetulus nestor; Pygathrix cinerea; Rhinopithecus avunculus; Nomascus nasutus. Neotropico: Ateles hybridus; Ateles fusciceps fusciceps; Cebus kaapori; Callicebus oenanthe; Alouatta guariba guariba

L'Iucn sottolinea che con questo rapporto «gli ambientalisti vogliono evidenziare la situazione di specie come il Tarsier pigmeo (Tarsius pumilus) del Sulawesi meridionale e centrale, che fino al 2008 era conosciuto  solo per tre  esemplari museali, quando tre individui sono stati catturati all'interno del Lore Lindu National Park e un altro è stato osservato in natura».  Ma tutti e 25 i primati della lista corrono enormi rischi: «Le poche popolazioni rimanenti, frammentate e isolate di queste specie sono minacciate dall' invasione umana e dai conflitti armati». I lemuri del Madagascar sono decimati dalla distruzione dell'habitat e dalla caccia illegale che sono aumentati drammaticamente dopo il golpe del 2009. Il lemure più raro, il  lepilemure settentrionale (Lepilemur septentrionalis) è ormai ridotto in natura a soli 19 individui conosciuti. Una workshop sulla LIsta Rossa dei lemuri dell'Iucn Ssc Primate specialist group tenutosi a luglio has rivelato che il 91% delle 103 specie e sittospecie di lemuri sono minacciate di estinzione, il tasso più alto e mai registrato di tutti I vertebrati del pianeta.

Christoph Schwitzer, capo della ricerca della Bcsf, ha sottolineato ad Hyderabad che «ancora una volta, questo rapporto indica che i primati del mondo sono sempre più sotto la minaccia dalle attività umane. Sebbene nel corso di questo secolo non abbiamo perso ancora nessuna specie di primati, alcuni di loro sono in una stato davvero molto grave. In particolare i lemuri sono attualmente uno dei gruppi di mammiferi più a rischio al mondo, dopo più di tre anni di crisi politica e della mancanza di un'applicazione efficace della legge nel loro paese d'origine, il Madagascar. Una crisi simile sta avvenendo nel sud-est asiatico, dove il commercio di animali selvatici sta portando molti primati molto vicino all'estinzione».

I 25 primati presentati nel dossier sono solo la punta dell'iceberg: il 54% delle specie di primati del mondo, 633 specie e sottospecie, hanno uno stato di conservazione conosciuto e sono classificate come a rischio di estinzione nella Lista Rossa Iucn delle Specie Minacciate Le principali minacce sono ovunque la distruzione degli habitat, in particolare dovuta alla combustione ed alle concessioni delle foreste tropicali, alla caccia dei primati per il cibo ed al commercio illegale di specie selvatiche.

Russell Mittermeier, presidente dell'Icn Ssc Primate specialist group e di Conservation International ha evidenziato che «i primati sono i nostri parenti più prossimi e, probabilmente, le migliori "flagship species" per le foreste pluviali tropicali, dal momento che oltre il 90% di tutti i primati noti si trovano in questo bioma in pericolo. Sorprendentemente, dal 2000 continuiamo a scoprire nuove specie ogni anno. Inoltre i primati stanno diventando sempre più una grande attrazione per l'ecoturismo ed l'interesse per il primate-watching sta crescendo e serve come fonte primaria di sostentamento in molte comunità locali che vivono intorno alle aree protette in cui si trovano queste specie. E' anche importante notare che i primati sono un elemento chiave della foresta tropicale che li ospita. Sono spesso utilizzati come dispersori di semi e contribuiscono a mantenere la diversità delle foreste. E' sempre più riconosciuto che le foreste danno un importante contributo in termini di servizi ecosistemici, per la fornitura di acqua potabile, cibo e medicine per le persone».

Lo scenario per la sopravvivenza dei 25 primati più a rischio è fosco, ma gli ambientalisti ed i ricercatori sono convinti di poter riuscire a salvare queste specie, anche grazie al notevole interesse dell'opinione pubblica  e dei media per le condizione dei nostri "cugini" più stretti. Il fatto stesso che nessun primate è ancora stato dichiarato estinto nel XXI secolo è una buona notizia. Anche se queste specie potrebbero, per un incidente o un disastro naturale o umano, potrebbero andare distrutte per sempre, il dato è migliore rispetto alla maggior parte altri gruppi di grandi vertebrati che hanno perso almeno una o più specie.

Grazie al miglioramento delle attività di salvaguardia, diverse specie sono uscite dalla lista deli 25 primati più in pericolo giunta alla sua settima edizione, tra le quali l'Iucn cita: il sileno o scimmia dalla barba bianca (Macaca silenus) del Ghati occidentale, in India, e il Prolemure dal naso largo (Prolemur simus) del Madagascar che era presente nelle prime 6 liste.

Per leggere il rapporto completo (in Inglese): http://www.conservation.org/Documents/CI_Primates-in-Peril_25-Most-Endangered-Primates_2012-2014.pdf

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