[12/10/2012] News toscana

Cecina: un rarissimo ibis eremita gravemente ferito da una fucilata

Lipu: ĞUn gesto incivile e barbaroğ

La radiografia (vedi photogallery)  effettuata ieri dal Centro recupero uccelli marini e acquatici (Cruma) della Lipu a Livorno non lascia dubbi: «Fratture alle zampe e alle ali causati da una scarica di pallini», la vittima è un rarissimo esemplare di ibis eremita (Geronticus eremita) raccolto ferito a Cecina dal Corpo forestale dello Stato dopo essere stato colpito da una scarica di pallini sparati da un fucile da caccia. L'animale, dotato di Gps e anelli, sarà sottoposto in giornata ad un'operazione chirurgica nel tentativo di risolvere le fratture alla tibia della zampa destra e al radio dell'ala sinistra. Renato Ceccherelli, direttore sanitario del Cruma Lipu, spega: «Non conosciamo ancora le possibilità di recuperare l'animale. L'ibis ha perso molto sangue in seguito al ferimento ed è molto debilitato. Inoltre alcuni dei sette pallini visibili all'esame radiologico potrebbero avere compromesso l'integrità e la funzionalità dei tessuti molli della zampa e dell'ala interessati».

L'Ibis eremita è una specie estinta in Europa da ormai 400 anni. Ciconiforme dalle abitudini gregarie, viveva in epoca remota in alcune zone d'Europa dove aveva fondato le sue colonie: in Germania, Austria, Svizzera, nelle falesie istriane, e, pare, anche in Italia. La Lipu sottolinea che «Oggi l'ultima colonia naturale esistente di Ibis eremita si trova in Marocco e consta di circa 150 esemplari sul fiume Dràa, oltre ad alcuni individui presenti in Medio Oriente e scoperti nel 2002 da un team di esperti nell'ambito di un progetto cui partecipava BirdLife International. Nel 1989 si è estinta la colonia di Birecik in Turchia, che appena all'inizio del secolo contava mille coppie nidificanti. L'ibis eremita parte del progetto di ricerca avviato dal Waldrappteam di Vienna (un gruppo di biologi e piloti) che dal 2002 si occupa della protezione e il recupero dell´ibis eremita. Il progetto ha ottenuto una notorietà internazionale soprattutto tramite il volo con gli uccelli dall´Alta Austria fino alla Toscana meridionale: l'uomo ha svolto la funzione di genitori adottivi e insegnato la rotta giusta ai giovani ibis, nati in cattività,  facendoli volare al seguito di ultraleggeri». 

Sull'ennesimo episodio di caccia alla fauna rara e protetta interviene anche il presidente della Lipu-BidLife Italia, Fulvio Mamone Capria: «Condanniamo con forza questo gravissimo atto e ringraziamo il Corpo forestale per il tempestivo recupero. Un gesto barbaro compiuto in spregio agli sforzi di reintroduzione di questa specie e per il quale ci auguriamo vengano individuati al più presto i responsabili».

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