[10/10/2012] News

Esperti Onu: «Istituire un fondo mondiale per i poveri e contro la speculazione sul cibo»

Basterebbe il 2% del Pil mondiale per dare all’’80% dei poveri del pianeta le protezioni sociali di base

Olivier de Schutter, inviato speciale dell'Onu per il diritto al cibo e  Magdalena Sepulveda (nella foto), inviata speciale dell'Onu per la povertà estrema ed i diritti umani, hanno chiesto «l'istituzione di un Fondo mondiale per la protezione sociale al fine di garantire alle categorie più povere del pianeta un minimo di protezione contro i rischi della vita».

La Sepulveda e de Schutter hanno ricordato che «circa l'80% dei poveri del pianeta non hanno alcuna protezione contro gli effetti della disoccupazione, della malattia o di un handicap, senza parlare dei cattivi raccolti o del rialzo dei prezzi delle derrate alimentari. Per questo, se dedichiamo i 2% du Pil mondiale alla garanzia di questo diritto umano fondamentale, una protezione sociale di base potrebbe essere garantita per tutti i poveri del mondo».

Il contrario della speculazione finanziaria che ha scommesso sulla carenza di cereali e di altre commodity che ha causato la morte di milioni di persone e rimpinguato le tasche di multinazionali senza scrupoli che così hanno preparato e si sono preparate alla crisi

De Schutter ha sottolineato che  «In seguito alla siccità di questa estate negli Stati Uniti i prezzi delle derrate alimentar sono risaliti a livelli pericolosamente elevati per la terza volta in 5 anni e la fame nel mondo continua a mantenersi a dei livelli inaccettabili, come dimostrano le cifre pubblicate dalla Fao. Il diritto al cibo è negato ogni volta che i prezzi schizzano verso l'alto e che numerose persone sono incapaci di procurarsi da mangiare- Il cibo non dovrebbe essere soggetto alle variazioni dei cicli economici. I cittadini più poveri del mondo dovrebbero potersi rimettere ad un sistema di protezione sociale di base».

Il Global fund for social protection (Gfsp) potrebbe sia far parte di un organismo esistente, come la Banca mondiale, o essere un entità, finanziato comunque da donazioni dei Paesi sviluppati. Il Gfsp avrebbe il doppio ruolo di colmare la mancanza delle risorse finanziarie alla messa in opera di una piattaforma di protezione sociale nei Least developed countries (Ldc) e di permettere che la presentazione di offerte sia garantita contro i rischi di tensioni sulla domanda causati da un qualunque choc economico.

De Schutter e Sepulveda hanno proposto che l'ipotesi di istituire un Global fund for social protection venga discusso dalla 39esima sessione del Comitato sulla sicurezza alimentare ella Fao che si terrà Roma dal 15 al 20 ottobre e che esaminerà anche il rapporto "La protection sociale pour la sécurité alimentaire" redatto da un gruppo di esperti di alto livello dal Comitato er la sicurezza alimentare mondiale. Del Gfsp dovrebbe occuparsi anche l'International labour organization.

I due inviati speciali dell'Onu hanno spiegato che «Numerosi Paesi in via di sviluppo si confrontano con difficoltà umane, tecniche e finanziarie e per questo non possono far fronte agli aumenti brutali delle spese di protezione sociale necessarie in seguito a catastrofi, come le siccità, le inondazioni o le epidemie, che colpiscono importanti segmenti della popolazione diminuendo allo stesso tempo le entrate dello Stato provenienti dalle imposte e dalle esportazioni».

Secondo  Sepulveda e de Schutter «Un sostegno internazionale a delle misure di protezione sociale è ancora più giustificato nel contesto dell'attuale crisi economica mondiale  e dell'impatto severo che ha sugli Lcd. E' necessaria una solidarietà internazionale. Quando è scoppiata la crisi finanziaria mondiale,  i governi sono intervenuti per sostenere le banche che erano considerate troppo grosse per lasciarle fallire. La stessa logica dovrebbe adesso essere applicata alla protezione sociale, che è troppo essenziale per essere negata a chiunque».

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